I 45 anni di Valentino Rossi, la nuova sfida è il Mondiale WEC con la ...

Valentino Rossi spegne 45 candeline sulla torta in questo 2024 che per lui rappresenta un ulteriore importante step di crescita nella sua nuova vita di pilota di auto da corsa. A tre anni esatti dall’addio della MotoGP, la leggenda di Tavullia si appresta ad essere una delle attrazioni del Mondiale WEC categoria LMGT3, al volante della BMW M4 del team belga WRT, con il quale continuerà a gareggiare anche nelle gare della Endurance Cup del GTWC Europe, dove lo scorso anno si è tolto le prime soddisfazioni centrando la prima vittoria assoluta a Misano (in coppia con Maxime Martin con cui dividerà l’abitacolo anche quest’anno nel WEC) che si vanno ad aggiungere a podi ed altri piazzamenti onorevoli, e all’acuto nella Road to Le Mans, la gara in cui il Dottore e il suo team hanno voluto fare per prendere le misure con il circuito de la Sarthe dove Valentino Rossi quest’anno correrà la 24 Ore di Le Mans vera e propria.

Rossi magico nella Road to Le Mans: rivivi il sorpasso della vittoria

Ma che cosa è lecito attendersi da Valentino Rossi al battesimo assoluto nel Mondiale WEC? Se il patron del team WRT Vincent Vosse, in una recente intervista al portale Motorsport.com, ha ammesso candidamente di “aspettarsi che Valentino sia nelle posizione di vertice già in questa sua prima annata nel WEC”, noi abbiamo provato a capirne di più interpellando Marco Petrini e Nicola Villani, le storiche voci di Eurosport del mondiale WEC che da sabato 2 marzo sono pronti a tornare in cabina per raccontare le emozioni di una stagione attesissima, ricca di novità e carica di spunti di discussione.

Valentino Rossi – esordisce Petrini - sta facendo un percorso nel team WRT, una delle squadre di punta del campionato e a cui BMW ha affidato anche la gestione del progetto Hypercar, che dura ormai da 3 anni e che, opinione personale, potrebbe portarlo in un futuro, non troppo prossimo, anche a diventare un pilota Hypercar per il medesimo team che gestisce i prototipi del marchio tedesco. Il fattore età non credo possa rappresentare un problema, ciò che sta facendo Alonso in Formula 1è un esempio lampante di come si possa essere velocissimi e ultra competitivi anche oltre i 40 anni e inoltre Valentino è uno che non ha mai smesso di allenarsi ma, dato l’addio alle moto, ha subito scelto di cimentarsi in questa nuova sfida di diventare pilota Endurance, una disciplina che a livello di resistenza comporta uno sforzo meno probante rispetto a quello di guidare una moto. Lo stato di forma, insomma, è un non tema... Non è un rookie in senso assoluto perché guida questa vettura da due anni e non ha nemmeno il problema di non conoscere le piste dove si gareggerà (perché a Le Mans ha corso l’anno scorso e sugli altri tracciati ha gareggiato in passato sulle moto) ed ha la fortuna di essere seguito da un team che lo scorso anno ha vinto la categoria LMP2 e in precedenza con Audi ha vinto praticamente tutto a livello di vetture GT... Le incognite sono rappresentate dal Balance of Performance, che ad oggi non conosciamo e nel corso della stagione potrebbe finire per cambiare anche sensibilmente i valori in campo, l’adattamento alle gomme (Valentino si troverà a correre per la prima volta con le Goodyear), il trovarsi in pista con le Hypercar a cui dovrà cedere strada e soprattutto dalla competitività di un campionato al quale partecipano altri 9 marchi prestigiosi (Ferrari, Porsche, Lamborghini, Corvette, Ford, Porsche, McLaren, Aston Martin e Lexus) ed almeno 16 dei 18 equipaggi in griglia possono tranquillamente ambire alla vittoria. Cosa aspettarsi? Detto che Ferrari a mio avviso sarà sulla carta la vettura da battere, mi sento di dire che Valentino e la BMW #46 sin dal primo appunamento in Qatar partiranno come uno dei team che potrà giocarsi da subito il podioe che a Le Mans, Rossi potrà aspirare ed essere lì a giocarsi le prime tre posizioni”.

Non solo Rossi, le leggende passate dalle moto alle auto: cosa hanno fatto

Mi trovo d’accordo con l’amico Marco – il pensiero di Villani – il fattore anagrafico è abbastanza relativo perché oltre ad essere super allenato e perché è stato umile ed intelligente ad imparare i segreti del pilota Endurance e cosa bisogna saper fare per emergere in queste gare e in questa disciplina così diversa dalle moto. Se tre anni fa al debutto nel GTWC Europe nella prima gara si beccava anche due secondi al giro dai piloti ufficiali che lo affiancavano ora è un pilota che riesce a girare a pochi decimi da piloti che hanno molta più esperienza e che conoscono queste macchine come le loro tasche. Il miglioramento che ha fatto Valentino Rossi dal 2022 ad oggi è enorme, quest’anno il doppio impegno WEC-GTWC gli permetterà di essere sempre in macchina e dunque aver sempre maggiore padronanza del mezzo, ha dei compagni velocissimi come Maxime Martin e Raffaele Marciello (neo-acquisto del team WRT per il GT World Challenge e due volte campione della categoria, ndr) che hanno la possibilità di recuperare nel caso in cui la gara si faccia in salita o dovesse scapparci l’errore. Per il potenziale che ha come pacchetto piloti, il valore del team (che al debutto nel Mondiale Endurance ha subito primeggiato nella classe LMP2), la capacità che Valentino ha sempre dimostrato durante tutta la sua carriera sportiva di adattarsi ai cambiamenti, ai regolamenti e alle novità e per quello che ha dimostrato anche in termini di passo l’anno scorso nel GTWC Europe credo anche io che Valentino vada inserito nel novero di coloro che sin dal primo round in Qatar sarà lì a giocarsi le posizioni che contano”.

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Ogni singolo round del Mondiale WEC 2024 sarà trasmesso sui canali del gruppo Warner Bros. Discovery. Su Discovery+ tutti gli eventi di ogni singolo Gran Premio, incluse prove libere, qualifiche e gara di ognuno degli 8 appuntamenti, mentre su Eurosport 1 o Eurosport 2, ogni domenica (o sabato) sarà trasmessa la gara.

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