Regione, Valeria Mantovan nominata assessore a istruzione e ...

Valeria Mantovan

diSilvia Madiotto

Si chiude la trattativa per la successione di Elena Donazzan. Il presidente: «L’ho voluta io»

Era la «telenovela dell’estate» ed è finita martedì mattina con una convocazione arrivata all’improvviso e la firma: Valeria Mantovan, rodigina, 34 anni, fra gli esponenti più in vista del momento in Fratelli d’Italia, sindaca (ormai ex) di Porto Viro, è l’assessore regionale che raccoglie le deleghe che furono di Elena Donazzan a istruzione e lavoro. 

Le tensioni nel partito

L’ha presentata il presidente del Veneto Luca Zaia che si era impegnato a garantire la successione entro la fine di settembre. Il tutto, nonostante le tensioni che hanno scombussolato il partito meloniano per due mesi, sollevando un diffuso malumore per una scelta contestata da una parte delle «sensibilità» (vietato parlare di correnti, da quelle parti), in particolare nell’area Urso-Donazzan. Ma Zaia getta acqua sul fuoco: «Ringrazio FdI per una nomina arrivata in serenità, Donazzan che mi ha seguito per 14 anni con ottimi risultati, e tutti coloro che si sono messi a disposizione. Tutti bei profili, bei nomi, ma ho fatto questa scelta di cui mi assumo la responsabilità. Il percorso valorizza una figura giovane e rispetta l’equilibrio in giunta della parità di genere, è un bel segnale». Il presidente svela di aver parlato spesso, durante l’estate, con Mantovan «in totale riservatezza»: «È molto motivata, sono competenze impegnative, faremo un bel lavoro. Un anno non è poco, si fanno un sacco di cose, anche rivoluzioni impensabili».
Il primo a congratularsi è stato il coordinatore regionale di FdI Luca De Carlo: «Buon lavoro al nuovo assessore, siamo sicuri che interpreterà il ruolo con lo stesso puntiglio e la stessa ferrea volontà con cui ha ricoperto ruoli amministrativi e per conto del partito, dimostrando consenso e capacità. È un investimento per il futuro: puntare sui giovani non è solo una frase fatta». E i mal di pancia del partito? Tutti guariti? «Non mi occupo dei mal di pancia – risponde il senatore bellunese -. Il partito sceglie le figure migliori, tutti le riconoscono un ottimo profilo». Da pochi mesi Mantovan è presidente provinciale di FdI a Rovigo: rimetterà il mandato alla segreteria e sarà il partito a fare le proprie valutazioni.

L'ultima pedina

Molti sono stati i messaggi di congratulazioni giunti ieri. «Una nomina attesa, importante e giusta, che consolida in equilibrio i pesi politici all’interno della giunta e che conferma la solidità di Fdi in Regione – ha commentato il capogruppo Lucas Pavanetto -. Il nostro solo obiettivo è lavorare per il bene della collettività». Manca ancora un tassello per completare il puzzle di maggioranza. Dopo Pavanetto e Mantovan, la terza pedina è la vicepresidenza del Consiglio: FdI proporrà il nome di Enoch Soranzo. Il voto è in calendario alla prossima seduta, martedì 24. E andrebbe proprio a «colmare» la mancata rappresentanza di una sensibilità del partito nei ruoli apicali in Regione.

L'opposizione

Punge l’opposizione: «Buon lavoro alla nuova assessora - interviene Vanessa Camani, capogruppo del Pd - sperando che a differenza della sua predecessora abbia piacere di essere declinata al femminile. Mi chiedo se oggi non fosse il caso di spiegarci il perché di questa lunga attesa, sono successe cose molto gravi in questi mesi, a partire da un inizio di anno scolastico complicato, la carenza di residenze per studenti universitari, diversi dossier molto critici aperti sul tavolo, la sicurezza sul lavoro. Attendiamo di capire se finalmente avremo la discontinuità su politiche della formazione e del lavoro di cui ci siamo sempre lamentati, con problemi mai risolti. Se resterà tutto come prima, c’è poco da festeggiare».

18 settembre 2024

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