Vallanzasca lascia il carcere, sarà trasferito in una casa di cura ...

4 giorni ago
Vallanzasca

Renato Vallanzasca, l’ex boss della mala milanese con “fine pena mai”, verrà trasferito dal carcere di Bollate a una struttura assistenziale con differimento pena in regime di detenzione domiciliare.

I giudici hanno accolto l’istanza dei legali di Vallanzasca

Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Milano, accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi, con il parere favorevole della procura generale. I giudici hanno riconosciuto il decadimento cognitivo del detenuto.

Sarà trasferito in una struttura di Padova

I legali avevano già indicato una struttura in provincia di Padova in grado di accogliere Renato Vallanzasca, condannato a 4 ergastoli e in prigione da oltre mezzo secolo, per offrirgli le cure necessarie.

Le relazioni mediche attestano l’incompatibilità con il sistema carcerario

Dalle relazioni del servizio di medicina penitenziaria risultavano “paranoia, deliri notturni, afasia, disorientato nel tempo e parzialmente nello spazio, scarsamente collaborativo”: tutti sintomi di una grave demenza incompatibile con il regime carcerario così come riconosciuto anche dallo stesso sostituto pg di Milano, Giuseppe De Benedetto, nell’udienza del 10 settembre scorso.

In quell’occasione gli avvocati Limentani e Muzzi avevano presentato la possibilità di un trasferimento del 74enne nella “più grande struttura veneta che si occupa di malati di Alzheimer e demenza, legata alla Chiesa”, in provincia di Padova.

«Vallanzasca – aveva sostenuto l’avvocato Limentani – non può essere considerato pericoloso, usufruisce di permesso premio ormai da due anni, e non ha nessun collegamento con la criminalità esterna. Penso che ci siano tutti gli strumenti per continuare la detenzione in un posto in cui la malattia possa essere tenuta sotto controllo».

Per Vallanzasca, poco prima dell’estate, il Tribunale aveva anche riattivato i permessi premio, precedentemente azzerati, in una comunità terapeutica.

Gli appelli per la liberazione di Vallanzasca

Erano stati numerosi gli appelli e le raccolte firme che chiedevano il suo differimento della pena. Lo stesso Tino Stefanini, da sempre amico di Vallanzasca, ne aveva lanciato uno proprio dalle pagine di Metro.

Ed è lo stesso Tino Stefanini il primo a commentare la notizia della scarcerazione di Vallanzasca.

«Sono felicissimo – dice – era molto malato e non era giusto restasse in carcere. Dove andrà adesso sarà curato con farmaci adatti alla sua malattia e non con gli psicofarmaci generici che gli davano in galera. E sarà anche possibile andarlo a trovare».

PATRIZIA PERTUSO

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