Le canzoni di Vasco Rossi diventano poesie (anche in inglese) in ...
Il rocker ha presentato "Vivere / Living" al Teatro Storchi di Modena
Francesco Chignola 9 Ottobre 2024 alle 19:10
Accolto da un fragoroso applauso, Vasco Rossi ha incontrato il pubblico e i suoi fan nel suggestivo Teatro Storchi di Modena durante un pomeriggio di sole. «È un'emozione particolare entrare in questo teatro perché quando venivo in città per andare a lezione di canto la corriera si fermava proprio qui davanti» ha ricordato Vasco. «Scusate, non ho imparato a parlare bene in pubblico perché mi sono concentrato sul cantare: se c'è la musica sotto è un'altra storia...» ha detto poi ridendo.
L'emozione è doppia perché l'occasione dell'incontro è la presentazione di un libro davvero unico al mondo: "Vivere / Living" è infatti una raccolta di testi e pensieri di Vasco, presentati non solo in italiano ma anche, al fianco, in inglese, nella traduzione del poeta californiano Paul Vangelisti. «Ne sono orgoglioso, Paul fa parte della "Beat generation", sono poeti che mi hanno colpito molto quand'ero giovane» ha svelato Vasco. Il libro, fortemente voluto dal gallerista Emilio Mazzoli («Ho trovato con lui un'affinità di vedute che non ho mai avuto con nessuno nella mia vita» ha detto il rocker), è stato stampato in 500 copie e i proventi sono andati in beneficenza per la fondazione di Don Ciotti.
L'opera è corredata di immagini realizzate da quattro artisti totalmente diversi tra loro, tra pittura, scultura e fotografia: Carlo Benvenuto, Marcello Jori, Rosanna Mezzanotte e Gianluca Simoni. «Questo libro è una carezza, è come un Oscar» ha detto Vasco sul palco. «Soprattutto per uno come me, che nella vita ha preso molti schiaffi, soprattutto dalla critica. Non avevano capito che le mie canzoni sono provocazioni artistiche, cioè l'unica cosa che tiene sveglie le coscienze. Provocare è sempre stato nella mia natura». E poi, scherzando: «A volte poi succede un casino e mi dispiace, e mi dimentico di aver provocato» ha aggiunto, accogliendo una risata del pubblico.
«Una cosa che mi piace di questo libro e in particolare della prefazione di Nanni Cagnone è l'uso della parola "liriche"» ci ha tenuto a sottolineare Vasco. «Io nella vita ho fatto solo questo, per 50 anni ho solo scritto canzoni. Ma chiamarli testi è riduttivo, però non sono nemmeno poesie, perché quelle stanno in piedi da sole. E io non mi sento un poeta, io sono un cantautore. "Liriche" è una parola che mi piace davvvero: finalmente ho capito cosa faccio nella vita! La canzone d'autore è una forma d'arte che unisce musica e parole, ha una forza comunicativa straordinaria».
All'evento era presente anche Evangelisti, collegato in video da Los Angeles. I due hanno scherzato su una parola davvero difficile da tradurre in inglese nelle sue canzoni: "sconvolto". «Eh, l'ho inventata io questa parola...» ha detto Vasco, suscitando un altro applauso dalla platea. «Venivamo dagli Anni 70 e ci siamo trovati negli Anni 80 che eravamo... sconvolti. Forse lo siamo ancora?».