Più Rondon che Messi e il Venezuela ferma l'Argentina, che però ...
Partita ritardata di 30' per il campo allagato: finisce 1-1 nella sfida della nona giornata delle qualificazioni al Mondiale 2026. Lautaro in campo dall'85'. L'Albiceleste resta in testa al girone con 19 punti
Lorenzo Topello
11 ottobre 2024 (modifica alle 07:38) - MILANO
Ti aspetti Messi e invece arriva Rondon. Leo torna in Albiceleste dopo il ko alla caviglia nella finale di Copa America che gli aveva negato le due gare di settembre nel percorso di qualificazione al Mondiale, ma in Venezuela la scena gliela ruba il bomber di casa, decisivo per l’1-1 finale con Lautaro in campo solo dal 40' del secondo tempo. E Venezuela-Argentina, nona giornata di gare Conmebol verso la rassegna del 2026, si conferma ricchissima di sorprese com’era stata, del resto, fin dal pre-partita: prima l’ansia della Selecciòn per l’uragano Milton che rischiava di bloccarla a Miami, poi la bella sorpresa al Monumental di Maturin. La casa del Venezuela è un acquitrino, soprattutto sulle fasce dove il pallone non può rimbalzare: si gioca dopo mezzora di attesa e si chiude sull’1-1. Un gol per parte, un pari complessivamente giusto: anzi, se c’è qualcuno che ai punti meriterebbe di più forse è proprio il Venezuela. Trascinato da bomber Rondon che col gol a metà ripresa consente alla Vinotinto di pareggiare il gol di Otamendi e proseguire il proprio percorso di imbattibilità casalinga, giunto a due anni e mezzo senza perdere: i punti sono 11, in piena zona qualificazione. L’Argentina riparte dopo il ko in Colombia con un punticino che consente comunque di mantenersi prima a quota 19 punti.
—
Sotto il diluvio di Maturin, Scaloni lascia Lautaro in panchina: spazio ad Alvarez in coppia con Messi, sulla trequarti agisce Thiago Almada, gioiello del Botafogo (in estate è diventato l’acquisto più costoso del calcio brasiliano). In porta Geronimo Rulli rimpiazza il Dibu Martinez, squalificato per due giornate per il “comportamento inappropriato” nelle gare contro Cile e Colombia. L’Argentina fa centro subito: al 13’ una punizione velenosa di Messi trova la smanacciata incerta di Romo, il pallone carambola su un difensore e poi il reattivo Otamendi lo insacca per l’1-0. Risposta della Vinotinto a metà frazione: Rondon viene lanciato a rete da Herrera e per poco un rimpallo non lo premia lasciando di sasso Rulli. Al 27’ ancora il bomber venezuelano vicino al pari, ma sul suo sinistro è provvidenziale Pezzella all’ultimo. Nel finale di tempo altra chance per Rondon che stavolta impegna Rulli. Si va al riposo sullo 0-1 ma la sensazione è che la gara abbia ancora molto da dire.
—
Nella ripresa Scaloni chiama fuori Almada per il talismano Montiel, ma i suoi perdono metri. Il Venezuela, dal canto suo, alza il baricentro e trova la porta a inizio frazione con il colpo di testa di Herera su cui Rulli risponde. L’Argentina non punge più e all’improvviso incassa la stoccata di Rondon. Il bomber della Vinotinto, al 65’, impatta di testa il gran cross da sinistra di Soteldo, pennellata morbida per l’incornata dell’1-1. E il catino di Maturin si infiamma. C’è equilibrio, la sensazione è che basti poco per risolverla da una parte o dall’altra, anche se il campo adatto più alla pallanuoto che alla pratica del gioco del calcio non favorisce nessuno: certo, chi ha in squadra Messi parte sempre favorito, ma al 73’ spreca calciando da ottima posizione addosso a Romo in uscita. All’85’ Scaloni getta nella mischia Lautaro chiedendogli un jolly in stile finale di Copa America. Ma non c’è tempo: finisce 1-1.