“Sosteniamo i nostri amici bolivariani nelle loro legittime richieste di restituzione di ciò che è stato rubato allo Stato venezuelano. Siamo solidali con loro anche nella loro determinazione a continuare a difendere fermamente la loro indipendenza e sovranità”, ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Gli Stati Uniti hanno mostrato un totale disprezzo per le norme giuridiche internazionali sequestrando l’aereo presidenziale del Venezuela, che era rimasto bloccato per diversi mesi nella Repubblica Dominicana. Secondo la Zakharova, “è stato inviato un altro segnale che gli Stati Uniti, intendono disporre della proprietà sovrana di un altro Stato”, riferisce Sputnik. Il 2 settembre, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha confermato il sequestro dell’aereo e ha riferito che la procedura era stata condotta sulla base di “violazioni delle sanzioni e delle leggi sul controllo delle esportazioni”.

Venezuela Maduro - Figure 1
Foto Farodiroma

Da parte sua, Caracas ha denunciato la confisca dell’aereo come un atto di “pirateria” e ha accusato Washington di usare il suo potere economico e militare per “spaventare e fare pressione” su paesi come la Repubblica Dominicana “perché diventino complici dei suoi atti criminali”. .

Il governo venezuelano sottolinea che gli Stati Uniti “disprezzano” il diritto internazionale e “intendono stabilire la legge del più forte, creare norme conformi ai loro interessi e applicarle con totale impunità”. Il Venezuela ha dichiarato che la misura fa parte di un’escalation di azioni contro il governo rieletto il 28 luglio e ha avvertito che “si riserva il diritto di intraprendere qualsiasi azione legale per riparare questo danno alla nazione, così come tutti gli altri danni causati da “politica criminale” delle sanzioni.

Intanto continua la campagna di denigrazione del governo venezuelano legittimamente rieletto lo scorso 28 luglio. L’ultima trovata delle agenzie internazionali è stata quella di enfatizzare una frase detta da Nicolas Maduro in diretta televisiva domenica scorsa, quando ha confermato che anche quest’anno, come giù in precedenza, il suo governo anticiperà alle famiglie venezuelane i benefici economici legati alle feste natalizie e scherzando ha detto: “Quest’anno Natale sarà il primo ottobre”. Già in passato Maduro aveva anticipato l’erogazione di tali benefici, lo scorso anno al primo novembre, ma mai così presto come quest’anno. E’ un segnale di ripresa economica complessiva, rafforzata dal successo elettorale di fine luglio e dalla larga partecipazione alle elezioni locali del 25 agosto, che rappresentano una controprova del radicamanento degli ideali bolivariani nella popolazione. Ovviamente tutto questo non ha nulla a che fare con il calendario liturgico che per Maduro, il quale professa sempre la propria fede cristiana, e lo ha fatto pubblicamente anche in campagna elettorale, in continuità con la grande testimonianza di fede di Hugo Chavez.

Irina Smirnova