Vera Gemma: "Ho fatto il circo e la spogliarellista per restare artista ...
“Mi snobbavano, ora il mio film può andare agli Oscar. Corteggiata da Quentin Tarantino e Vasco Rossi? Si tratta d’altro: adorano la mia testa, mi dicono che sono favolosa, fantastica. Io sono criticata dai mediocri ma non ho mai problemi coi geni”. A parlare, sulle pagine del Corriere della Sera intervistata da Candida Morvillo, è Vera Gemma, attrice e figlia della star degli Spaghetti Western Giuliano Gemma. Il suo film autobiografico, “Vera”, ora corre agli Oscar per l’Austria come miglior film straniero. Domani, nella notte tra il 20 e il 21, si saprà se è nei 15 che concorrono per la cinquina finale.
Quando le domandano come sia nato il film sulla sua vita, Gemma risponde:
“I registi, intellettuali, snobbissimi, Tizza Covi e Rainer Frimmel, stavano girando un corto sul circo e sono capitati in quello in cui facevo la domatrice di tigri e leoni. All’inizio, mi hanno guardato prevenuti, forse per come ero vestita, eccessiva, truccatissima. Poi, Tizza ha iniziato a venire spesso a Roma per chiacchierare, era curiosa della mia vita, finché ha detto che voleva raccontare tutto di me: i fidanzati sbagliati, come ho finito i miei soldi, il mio non sentirmi all’altezza di mio padre […] Come sono finita a fare la domatrice? Nei circhi ci sono cresciuta, papà ha imparato lì a fare lo stunt man. Quando nel 2013 è morto, ho sentito il bisogno di ritrovarlo in un ambiente in cui lo amavano...”.
L’artista parla poi delle sue esperienze giovanili nel mondo del cinema: “Erano stati piccoli ruoli e ho smesso quando ho capito che in Italia non mi avrebbero mai preso come protagonista: non sono abbastanza bella per fare la bella, non sono la bruttina che fa ridere; il mio viso fa pensare a cose estreme, ma da noi, non esistono protagoniste dai caratteri estremi”. In quel momento Vera Gemma ha rinunciato a essere attrice, ma non ad essere artista: “Ho scritto libri, fatto il circo, la spogliarellista”. E su quest'ultima esperienza racconta:
“Quando è morta mamma, ho ereditato e mi sono mangiata i soldi in pochissimo tempo e papà mi ha detto che non mi dava una lira. Decido di andare a Los Angeles, provo a propormi come cameriera, niente. A un certo punto, scopro un locale di strip tease, The Body Shop, con show di livelli altissimi. Vado dal direttore e chiedo come si fa a lavorare lì […] C’erano le audizioni il giorno dopo. Compro un abito lungo fino ai piedi, per essere diversa dalle altre. Non avevo mai fatto strip però avevo studiato danza classica e moderna. Faccio il provino e mi prendono dalla sera stessa. Guadagno subito 1.200 euro. In un giorno, sono tornata al tenore di vita che avevo sempre avuto […] Se mi sentivo una donna oggetto? Al contrario. Mai provato un tale senso di onnipotenza. A mio padre avevo raccontato che mi esibivo come ballerina di tip tap”.
Vera Gemma parla anche dell’adolescenza:
“Mi rifugiavo nelle borgate pericolose, cercavo storie di vita estreme: avevo bisogno di verità assenti nel mondo perfetto dello spettacolo, non volevo essere complice di quella grande bugia. Poi, ho capito c’è gente vera nello spettacolo e finta nelle borgate e viceversa. Ora, nel film, la storia del fidanzato che mi addormenta per svaligiarmi casa è vera. A livello di uomini, ho cercato proprio fra i criminali, mi piacevano quelli usciti dal carcere, sentivo la loro rabbia, volevo aiutarli. La mia vita era un set meraviglioso, ma soffrivo anche, parlavo la stessa lingua di quei disperati”.
Poi cita l’incontro con il regista Quentin Tarantino.
“Lessi sul Corriere della Sera che aveva detto che senza Giuliano Gemma e Franco Nero, Hollywood non ci sarebbe. Dissi a un amico comune che volevo conoscerlo e preparargli la carbonara. Sono partita con il guanciale in valigia. Quentin mi ha detto: tu mi hai fatto capire come ho mangiato male fino a oggi. Poi, mi ha portata nel suo cinema privato, ha proiettato due film di papà e ognuno l’ha introdotto con un discorso. Li ha guardati tenendomi la mando per tutto il tempo. Sono uscita pensando che nella vita tutto è possibile. Lo penso anche oggi, in corsa per gli Oscar. Mi dico che, se hai il coraggio di essere te stessa, la tua onestà ti porterà da qualche parte”.