L'eleganza (s)composta nella sfilata Victoria Beckham Autunno ...
“Abbiamo voluto creare indumenti che riscrivano il senso del guardaroba”. Così Victoria Beckham racconta alla stampa il proprio défilé: chic, sofisticato, lussuoso e con quel certo non so che di imperfetto ad accrescerne la desiderabilità. Ora una giacca agganciata al collo tanto precisa di facciata quanto seducente nel retro di una schiena nuda, ora un abito vedo-non-vedo stretto in vita da graffette intrecciate in guisa di cuore, ora una camicia ridotta ad un colletto inamidato e zuccherino, vezzo di un blazer portato a pelle e sigillato dal bavero a lancia anziché dal bottone. Un’eleganza (s)composta; sempre ultra-femminile, sempre giocata sulla sottrazione che è ormai sigla di VB e tuttavia meno formale e impettita, dotata del guizzo estroso di chi forte di una solidità commerciale può permettersi – finalmente – quella vulnerabilità creativa che a glamour e gusto impeccabile appaia la nota stonata della routine sartoriale.
Marc Piasecki//Getty Images
Marc Piasecki//Getty Images
JULIEN DE ROSA//Getty Images
Qua e là una stratificazione tra pullover, blazer sovradimensionato e pantaloni wide leg, qua e là un montgomery dalle maniche a penzoloni e solo decorative. Gonne e mini abiti profilati di orli plastici, toilette in denim a mostrare pezzetti di trama e ordito, e super-colli di giacche in pelle ad ergersi fin su; svettanti cornici del viso della donna posh di Victoria Beckham.
Estrop//Getty Images
Estrop//Getty Images
Estrop//Getty Images
La maglieria indossata di sghembo sul leather pants, o appoggiata con fare nonchalante (e tanto di etichetta interna in bella vista) sul lupetto aderente dotato di zip, in una trasandatezza tanto posticcia quanto accattivante che è spia di un dress code – effettivamente invernale, dopo tanta nudità parigina – che rimaneggia i classici con fare fantasioso. Perché inappuntabili sempre, ma monotone mai; boss lady da giga-clutch ventiquattrore, per giochi di dama in città tra long dress dalle gonne a sacco, vestire utilitari, e seduzione formato collant autoreggenti e griffati.
Estrop//Getty Images
Estrop//Getty Images
“I capi Victoria Beckham sono disegnati affinché le donne si sentano sicure della propria femminilità. Bellezza, forza, vulnerabilità, sensualità. Ma anche joie de vivre. Si tratta della “British art of living”: divertimento, glamour e un gusto impeccabile”. Una definizione quanto mai calzante dello stile VB – tratteggiata dal ceo della griffe Marie Leblanc in un’intervista a Il Sole 24 Ore di qualche tempo fa –, tranquillamente traducibile nella cronaca della collezione Victoria Beckham Autunno Inverno 2024 2025. Un compendio di chicness imperfetta che sfila tra i saloni neoclassici dell’Hôtel Salomon de Rothschild, nell’ottavo arrondissement, vibrando sul finale nelle suggestioni – di classe e un po’ di pradesca memoria – di mille fili argentei a decorare gonne e top dei completi serali signée VB.
Estrop//Getty Images
Estrop//Getty Images
E a chiusura di défilé, la designer saluta il pubblico in stampelle e stiletto, un bacio al marito David Beckham, e gli applausi di guest di prim’ordine – tra cui Pierpaolo Piccioli, Anna Wintour e Jacquemus – tutti soddisfatti della visione elegantemente imprecisa dell'ex Posh Spice. I conti tornano – sarà l’effetto Rolls Royce, sarà una moda di cui la diva pop è squisita interprete, saranno i divertenti siparietti social della famiglia o forse un impero beauty in perenne crescita – ma sta di fatto che quadra anche lo stile; un atelier di carattere con sfaccettati accenti glamour, oggi più elaborato in un design che è frutto di una donna dalla tempra ferrea che dopo quattordici anni di attività può dirsi finalmente scevra di valutazione scettiche. Pronta a puntare sempre più in alto. Brava.
LEGGI ORA
launchmetrics.com/spotlight
