Vittorio Sgarbi, alla Camera la mozione di sfiducia. Lui: un ...

23 Gen 2024
Vittorio Sgarbi

di Alessandra Arachi

La mossa di Pd, M5S, Avs dopo l’inchiesta sul quadro rubato: «Il sottosegretario alla Cultura danneggia la reputazione dell’Italia»

La mozione di sfiducia a Vittorio Sgarbi è arrivata ieri nell’aula della Camera. Il sottosegretario alla Cultura non c’era, nell’emiciclo i soliti pochi deputati del lunedì. Ai banchi del governo l’altro sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. A puntare il dito contro Vittorio Sgarbi Pd, Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra. Due pagine di accuse, l’ultima in ordine di tempo quella relativa al quadro di Rutilio Manetti, pittore senese del Seicento, «La cattura di San Pietro», una storia che risale al 2013, quando il quadro è stato rubato dal castello di Buriasco, vicino a Pinerolo, in Piemonte. Due inchieste di Report e del Fatto quotidiano sostengono che in quel furto c’entra il sottosegretario alla Cultura.

Sgarbi reagisce sdegnosamente. «Contro di me c’è una miserabile aggressione», ha commentato. E ha poi aggiunto: «Pensare di colpire gli avversari politici utilizzando le falsità di lettere anonime o le azioni della magistratura appositamente sollecitate con inchieste giornalistiche farlocche è una pratica degna dei più torvi giustizialisti». C’erano soltanto tre iscritti a parlare ieri alla Camera nella discussione generale sulla mozione che chiede la revoca della nomina a sottosegretario di Sgarbi. Uno per ogni partito che ha presentato il documento. Ha rilevato Sgarbi: «Sorprende che il Pd, partito che pure ha subito la gogna mediatica contro molti suoi illustri esponenti destinatari di semplici avvisi di garanzia — e che proprio dai Cinque Stelle, che sull’odio costruiscono il loro consenso, per anni ha subito sui social le ben note shitstorm — si renda oggi complice di questa squallida operazione di delegittimazione».

La deputata del Pd Irene Manzi ieri ha preso la parola subito dopo che Arnaldo Lomuti, Cinque Stelle, ha illustrato la mozione. Ha detto in aula: «In quale altro Paese al mondo sarebbe possibile il verificarsi di una situazione come quella di Sgarbi? Ve lo dico io: nessuno. Tanto è vero che il suo caso sta rimbalzando sulle pagine della stampa internazionale, esponendo l’Italia per l’ennesima volta al pubblico ludibrio e assestando un nuovo colpo mortale al prestigio e all’onore delle nostre istituzioni, già messe a durissima prova dai casi Pozzolo, Delmastro, Gasparri, Santanché e Durigon».

Il ministro Gennaro Sangiuliano non ha voluto commentare la mozione. Ieri era a Napoli, al Maschio Angioino alla consegna dei riconoscimenti del Premio Pietro Golia e ha dribblato i cronisti su questa questione. Il voto nei prossimi giorni.

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22 gennaio 2024 (modifica il 22 gennaio 2024 | 19:28)

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