Scuola, il Senato approva il nuovo voto in condotta

18 Apr 2024
Voto in condotta Senato

Il tema del voto in condotta è centrale per il ministro dell'Istruzione Valditara. Ora il suo disegno di legge sulla valutazione del comportamento a scuola ha avuto il via libera del Senato con 74 sì, 56 no e nessun astenuto.

Il Ministro

Dovrà passare alla Camera, ma per il ministro è già un risultato molto positivo. «Rappresenta un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive, io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti».

In particolare per il responsabile del dicastero dell'Istruzione va stigmatizzata ogni azione violenta. «Ritengo che nel caso di atti di bullismo non solo sia inutile ma anche dannoso tenere il ragazzo lontano da scuola, lasciato a non fare nulla. Sono convinto che l’impegno in attività sociali sia molto più costruttivo, perché lo studente possa analizzare e comprendere i motivi dei propri comportamenti inappropriati. Far parte di una comunità comporta diritti e doveri, tra i quali il rispetto per i docenti, i propri compagni e i beni pubblici. È anche importante che chi abbia aggredito personale della scuola risarcisca la scuola per il danno di immagine che ha contribuito a creare. Per costruire una società realmente democratica, per combattere la violenza, per ridare centralità ai valori fondanti della nostra Costituzione si deve ripartire dalla scuola, ogni giorno in prima linea nell'educazione dei nostri giovani».

Il provvedimento

Il provvedimento principale è quello che riguarda il voto in condotta. Alle scuole superiori non si viene ammessi all'anno successivo o all'esame di maturità se non si ha almeno sette in condotta. Con il sei bisogna fare un elaborato di educazione civica. Se si ha 5 si viene bocciati. Il voto in condotta insufficiente arriva con comportamenti che siano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di istituto.

Anche alle scuole medie c'è la valutazione del comportamento, espressa in decimi. Farà media con le altre materie. Sarà considerata nell’arco dell’intero anno scolastico, anziché solamente per quadrimestre.

Nel caso di sospensione, fino a due giorni per gravi comportamenti, sarà possibile svolgere il recupero attraverso attività educative a scuola con una verifica finale da sottoporre al consiglio di
classe. Se si va oltre i due giorni si dovranno fare attività di cittadinanza solidale, di civica utilità, presso strutture convenzionate.

Sono introdotte anche multe «per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell'esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni è sempre ordinato, oltre all'eventuale
risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell'istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa».

Giudizi sintetici

Alla scuola primaria tornano i «giudizi sintetici», non voti numerici, ma un formulazione più chiara per le famiglie. Il voto finale in pagella alle elementari sarà espresso con i termini: insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo. Si torna quindi indietro rispetto alla riforma del 2020 che parlava dei risultati per avanzamento: avanzato, intermedio, base.

Reazioni

Il senatore Francesco Verducci, vicepresidente della commissione Cultura, è intervenuto in Aula per il Pd. «L'inasprimento del voto in condotta è dannoso e regressivo, perché è un'idea repressiva e punitiva della scuola e, quindi, della società. È il contrario della scuola dell'inclusione e dell'emancipazione che è scritta nella nostra Costituzione». Sempre per il Pd Simona Malpezzi dice che il provvedimento «confonde autorità e autorevolezza: “Non significa essere lassisti o essere buonisti, ma significa dire che il rispetto delle regole lo si può avere attraverso la capacità di costruire una relazione basata sull'autorevolezza. Questo governo crede veramente che basti un voto per cambiare le cose?”».

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