Israele imputato all'Aja per genocidio, oggi seconda giornata. Raid ...

12 Gen 2024
Yemen

La guerra di Gaza, giorno 98

Tel Aviv accusa il Sudafrica: “È il braccio giuridico di Hamas”. Scende in campo anche il Cile. Human Rights Watch: “Crimini di guerra commessi sia da Hamas sia da Israele”. Oxfam: “250 uccisioni al giorno”. L'Iran sequestra una petroliera americana

La Russia chiede una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

“La Russia ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in relazione agli attacchi USA-Regno Unito contro lo Yemen”, ha dichiarato la Missione permanente russa presso le Nazioni Unite. Mercoledì scorso una risoluzione del Consiglio di Sicurezza ha chiesto agli Houthi dello Yemen di porre immediatamente fine ai loro attacchi alle navi nel Mar Rosso. La Russia e la Cina - membri permanenti del Consiglio - si sono astenute dal voto su tale risoluzione, insieme ad Algeria e Mozambico, mentre 11 nazioni hanno votato a favore.

L'Iran condanna gli attacchi di Usa e Gran Bretagna in Yemen

Il portavoce del ministero degli esteri dell'Iran, Nasser Kanani, ha “fermamente condannato gli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro varie città dello Yemen, ritenendoli un'azione arbitraria, una chiara violazione della sovranità e dell'integrità territoriale”. Come riferisce il ministero degli esteri di Teheran, Kanani ha affermato che “l'unico risultato degli attacchi sarà creare instabilità nella regione”. Collegando i raid al sostegno degli usa per Israele, il funzionario ha chiesto alla comunità internazionale di “impedire che la guerra si allarghi”.

Yemen, Usa e Gran Bretagna lanciano missili Tomahawk contro obiettivi Houthi (Video)

L'Australia sostiene gli attacchi Gb e Usa in Yemen

L'Australia ha dato il suo “sostegno” agli attacchi aerei condotti dagli Usa e dal Regno Unito contro le postazioni militari dei ribelli Houthi nello Yemen. Lo ha reso noto il ministro della Difesa, Richard Marles, nel corso di una conferenza stampa nella quale ha sottolineato che “l'Australia continuerà a sostenere qualsiasi azione che difenda le norme e l'ordine globale”. “Il sostegno a queste azioni si è concretizzato nell'invio di personale di supporto al quartier generale delle operazioni”, ha confermato il ministro, evitando di rispondere a chi gli chiedesse se i bombardamenti avrebbero portato un'ulteriore escalation del conflitto in Medio Oriente: “Gli Houthi - ha concluso - hanno interrotto l'attività marittima” e l'Australia “deve difendere la libertà di navigazione”.

Houthi: “Le navi legate a Israele restano nel mirino”

“Affermiamo che non c'è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c'era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”, scrive il portavoce del gruppo Houthi Mohammed Abdulsalam.

Il Cile si accoda al Sudafrica: “Non resteremo indifferenti al dolore del popolo palestinese”

Il Ministero degli Affari Esteri del Cile ha confermato che i suoi servizi giuridici e diplomatici stanno già preparando i documenti necessari per aderire a breve alla denuncia del Sudafrica contro Israele per aver presumibilmente commesso un “genocidio” nella Striscia di Gaza. La decisione è stata avanzata dalla rappresentante del Cile alle Nazioni Unite, Paula Narváez, che la scorsa settimana ha assicurato a New York che il Cile “non rimarrà indifferente di fronte all'attuale situazione e al dolore del popolo palestinese”. La Comunità ebraica in Cile ha criticato aspramente la decisione dell'esecutivo cileno: “Il danno che si sta arrecando al lungo cammino della politica estera cilena è evidente e allarmante”.

Gli aerei Usa in partenza per l'attacco

Arabia Saudita preoccupata per gli attacchi in Yemen: "Evitare escalation"

L'Arabia Saudita  segue gli attacchi aerei statunitensi e britannici sul vicino Yemen con "grande preoccupazione", afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri di Riad, esortando a evitare un'escalation. 

"Il regno dell'Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella repubblica dello Yemen", si legge nella dichiarazione, che invita "all'autocontrollo e ad evitare un'escalation".

Il sequestro di una petroliera Usa da parte dell'Iran nel servizio di Sergio Paini

Il Regno Unito: "La capacità Houthi di minacciare le navi commerciali ha subito un colpo"

Una nota del Regno Unito fa sapere che “i risultati nel dettagli degli attacchi sullo Yemen sono in fase di valutazione, ma i primi dati dicono che la capacità degli Houthi di minacciare le spedizioni commerciali ha subito un colpo”.

Il comunicato del presidente Usa Biden sugli attacchi in Yemen

"Oggi, su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d'acqua più vitali del mondo" (il Mar Rosso, ndr): lo rende noto Joe Biden in una nota, spiegando che questa è la "risposta diretta agli attacchi Houthi" e che non esiterà "a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario". 

"Questi attacchi - ha aggiunto - hanno messo in pericolo il personale americano, la marineria civile e i nostri partner, minacciando il commercio e la libertà di navigazione. Più di 50 nazioni - ha continuato - sono state colpite dai 27 attacchi a navi commerciali. Equipaggi da più di 20 Paesi sono stati minacciati o presi in ostaggio in atti di pirateria. Più di duemila imbarcazioni sono state costrette a cambiare rotta di migliaia di miglia per evitare il Mar Rosso, cosa che può provocare settimane di ritardi nelle consegne". Biden ha ricordato l'intensa attività diplomatica che ha visto anche l'approvazione, mercoledì, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, della risoluzione con cui si chiedeva agli Houthi di mettere fine agli attacchi alle navi commerciali e ai mercantili. “Oggi - ha sottolineato il presidente americano - l'azione difensiva segue una estesa campagna diplomatica. Questi bersagli sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i suoi alleati non tollereranno attacchi al nostro personale o non permetteranno ad attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una una delle rotte più importanti al mondo”.

Ondata di attacchi USa e GB contro obiettivi in Yemen, gli Houthi rispondono con missili

Le forze armate statunitensi e britanniche hanno attaccato stanotte più di una decina di siti degli Houthi nello Yemen, utilizzando missili Tomahawk lanciati da navi da guerra e aerei da combattimento. 

Gli obiettivi, dicono fonti militari, includevano hub logistici, sistemi di difesa aerea e luoghi di deposito di armi. Due residenti di Hodieda, la più grande città portuale controllata dagli Houthi sul Mar Rosso, hanno detto di aver sentito cinque forti esplosioni. I raid segnano la prima risposta militare degli Stati Uniti a quella che è stata una persistente campagna di attacchi con droni e missili contro navi commerciali dall’inizio del conflitto Israele-Hamas e arriva una settimana dopo che la Casa Bianca e alcuni Paesi alleati hanno lanciato avvertimenti agli Houthi affinché cessino gli attacchi o affrontino una potenziale azione militare. 

Secondo il presidente Biden, Stati Uniti e Regno Unito hanno colpito "con successo" numerosi obiettivi Houthi in Yemen: gli attacchi hanno avuto il "supporto" di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi. Biden ha assicurato che "non esiterà", se saranno necessarie ulteriori azioni. 

I ribelli Houthi avrebbero lanciato una raffica di missili Cruise e balistici contro navi da guerra degli Stati Uniti e del Regno Unito nel Mar Rosso in risposta ai bombardamenti aerei che hanno colpito diverse province del Paese arabo, riferiscono fonti degli insorti. 
Poco prima, Muhammad Al-Farah, un alto rappresentante del movimento Houthi, aveva dichiarato che gli attacchi alle navi commerciali e militari nel Mar Rosso potrebbero andare avanti per anni "se l'America attaccasse lo Yemen stanotte", anche se "fermasse le aggressioni contro Gaza".

Fonti del Qatar: vicino un accordo per medicinali a ostaggi israeliani

Il Qatar è vicino alla conclusione di un accordo con Hamas per il trasferimento di medicinali per cui è necessaria una prescrizione agli ostaggi israeliani attualmente detenuti a Gaza. Secondo le fonti di Haaretz, sia gli israeliani sia Hamas sono d'accordo sull'intesa e le due parti stanno attualmente definendo gli aspetti logistici del trasferimento delle medicine agli ostaggi. I dettagli dell'accordo sono stati riportati per la prima volta dal New York Times. Secondo le notizie, il Qatar starebbe inoltre mediando un accordo in base al quale Israele permetterebbe l'ingresso di medicinali nella Striscia di Gaza. Sono 136 gli ostaggi attualmente detenuti a Gaza, compresi 25 dei quali è stata annunciata la morte.

Per la Casa Bianca la causa del Sudafrica all'Aja è infondata

Le affermazioni secondo cui Israele sta commettendo un genocidio a Gaza sono "infondate", e la causa intentata dal Sud Africa e' "controproducente". Lo ha detto John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, aggiungendo che l'America continuerà a sostenere Israele in la guerra in corso con Hamas. Riferendosi alla causa intentata dal Sudafrica contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia, Kirby ha detto ad Al Arabiya English: "Non c'è assolutamente alcuna indicazione che Israele sia coinvolto in azioni genocide".  Nella causa, il Sud Africa accusa Israele di aver commesso un genocidio nella sua guerra a Gaza. Cerca di fermare l'assalto militare israeliano che ha ucciso più di 23.000 palestinesi, quasi la metà dei quali bambini.   La Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha aperto le udienze oggi, con il Sudafrica che ha presentato le sue argomentazioni il primo giorno. Seguirà domani la risposta di Israele.

Processo a l'Aia: Israele attacca il Sudafrica, "braccio legale di Hamas"

Dopo che questo mercoledì il Sudafrica ha presentato all'Aia il caso di genocidio contro Israele, il ministero degli Esteri israeliano afferma che il Sudafrica agisce come "il braccio legale di Hamas" e ignora ciò che è accaduto il 7 ottobre. "Oggi abbiamo assistito ad una delle più grandi manifestazioni di ipocrisia della storia, aggravata da una serie di affermazioni false e infondate", ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri Lior Hayat. Secondo il portavoce, "il Sud Africa, che funge da braccio legale dell'organizzazione terroristica Hamas, ha completamente distorto la realtà a Gaza dopo il massacro del 7 ottobre e ha completamente ignorato il fatto che i terroristi di Hamas si sono infiltrati in Israele, hanno assassinato "Hanno giustiziato, massacrato, hanno violentato e rapito cittadini israeliani semplicemente perché erano israeliani, nel tentativo di compiere un genocidio." 

Il Sud Africa "cerca di consentire ad Hamas di commettere nuovamente i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e i crimini sessuali che ha ripetutamente commesso il 7 ottobre", ha aggiunto.

Oxfam: A Gaza 250 uccisioni al giorno, è il conflitto più sanguinoso del secolo

Il bilancio delle vittime giornaliere a Gaza è più alto di quello di tutti i principali conflitti del 21esimo secolo. 
Lo afferma Oxfam in una nota. “L’esercito israeliano sta uccidendo palestinesi ad un ritmo medio di 250 persone al giorno, un numero che supera di gran lunga il bilancio delle vittime giornaliere di qualsiasi altro grande conflitto degli ultimi anni”, si legge nel comunicato pubblicato da Al Jazeera. L’organizzazione umanitaria internazionale ha fornito un elenco del bilancio medio giornaliero delle vittime in vari conflitti dall’inizio del secolo: 96,5 in Siria, 51,6 in Sudan, 50,8 in Iraq, 43,9 in Ucraina, 23,8 in Afghanistan e 15,8 in Yemen. Oxfam ha affermato che le vite dei palestinesi a Gaza sono a rischio a causa della fame, delle malattie e del freddo, nonché dei bombardamenti israeliani, e ha ribadito che solo il 10% del cibo necessario può entrare nell’enclave.

L'Anp auspica il "trionfo della giustizia": "grazie al Sudafrica per il coraggio"

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) spera che possa ''trionfare la giustizia'' alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia, dove il Sudafrica ha formalmente accusato Israele di genocidio nella Striscia di Gaza. 

Con un tweet, il ministero degli Esteri palestinese ha detto che ''l'obiettivo principale della strategia legale dello Stato palestinese è ritenere responsabile Israele, potenza occupante, davanti a tutte le istituzioni internazionali di giustizia e tramite tutti gli strumenti legali". L'Anp, ha aggiunto, mantiene un ''coordinamento continuo" con il Sudafrica a proposito delle accuse di genocidio mosse a Israele. Il ministero degli Esteri palestinese ha quindi voluto ringraziare il Sudafrica per il suo ''passo coraggioso'' che ha "mobilitato la comunità internazionale per fare chiarezza sul crimine di genocidio commesso da parte di Israele e le sue implicazioni legali". Il ministero ha quindi lamentato che "alcuni paesi e organizzazioni internazionali sono complici con i loro veti e la loro fornitura di tutti i tipi di armi e influenza politica legale a Israele". 

Leggi di più
Notizie simili