Yildiz, che fenomeno! E la Juventus riprende l'Inter: 4-4 da pazzi
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Marco Bo
27.10.2024 ( Aggiornata il 27.10.2024 20:24 )
INVIATO A MILANO - Uno spot della Serie A quello andato in scena a San Siro con un pareggio 4-4 tra Inter e Juventus a far venire il dubbio che ci sia stata un’intrusione della Premier League. Con Yildiz fenomeno da copertina. Un pareggio giusto per lo spirito e il gioco offerto dalle due squadre anche se la Juve viene tradita dalla difesa. Già, strano ma vero, la Juve incassa 4 gol per colpa proprio del reparto arretrato. Quello che sinora aveva permesso a Thiago Motta di costruire le basi per un futuro in cui tornare a essere protagonisti. La miglior retroguardia del campionato, appena un gol su rigore nelle prime otto giornate, si consegna all’Inter matura di Inzaghi, abile a non agitarsi nemmeno dopo la temporanea rimonta della Vecchia Signora e dopo quella definitiva. Brutto dirlo ma la scelta di Danilo al posto di Gatti è stato un errore clamoroso.
Il primo tempo del Derby d’Italia pare la notte di capodanno con fuochi d’artificio uno dietro l’altro ad illuminare il buio del cielo di San Siro con gol che esplodono uno dietro l’altro. Addirittura cinque, con due rimonte: la prima della Juve e la seconda dell’Inter. Prima volta così scoppiettante in tutta la storia delle sfide tra nerazzurri e bianconeri. Dunque quarantacinque minuti godibilissimi, dove le squadre di Inzaghi e Motta scendono in campo senza il timore di perdere ma con la voglia di vincere che sulla bilancia pesa molto di più. E allora eccola la grandinata di reti: poco prima del quarto d’ora Danilo entra in ritardo su Thuram ed è rigore sacrosanto con una dinamica fotocopia di quella che ha permesso allo Stoccarda di vincere nel recupero in Champions per un fallo analogo del brasiliano. Dal dischetto va Zielinski che con un tiro potente e centrale sblocca. La Juventus non si spaventa e continua a macinare gioco con le spalle larghe e il petto in fuori.
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E così dopo sei minuti arriva il pareggio grazie a un lancio pennellato da Cabal a pescare McKennie che in area gode del radar-libertà: si trova solo e di testa serve un pallone a Vlahovic che nell’area piccola, di prima, spedisce alle spalle di Sommer incolpevole. Ecco altri 6 minuti di schermaglie per arrivare al guizzo da serpente di Conceiçao che ubriaca sulla destra Mkhitaryan e mette in mezzo dove Weah nel frattempo ha stretto e nell’area piccola deposita in rete per il 2-1: rimonta completata. Ma qui la Juve invece di cercare con maggior cattiveria il colpo del ko si guarda un po’ troppo allo specchio e così l’Inter prima pareggia con un fraseggio di prima poco prima del limite dove l’armeno fa partire un tiro da biliardo imparabile che finisce rasoterra all’angolino e un minuto dopo produce il 3-2, ancora su rigore, segnato sempre da Zielinski dopo il fallo al 38’ di Kalulu su Dumfries a seguito di un’azione confusa sulla destra. Si va così all’intervallo con il vantaggio nerazzurro solo perché allo scadere un tiro potente a giro di Weah finisce di un soffio a lato dell’incrocio con Sommer di sasso, fermissimo.
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Nella ripresa parte forte l’Inter con Di Gregorio che salva due volte di fila ma all’8’ può solo vedere il tiro di Dumfries finire lento e beffardo sul palo lontano sugli sviluppi di una mischia da calcio d’angolo. Dopo un’ora di gioco Yildiz per Weah e Savona per Fagioli il cui ruolo viene ricoperto da Cambiaso mentre Inzaghi risponde con Frattesi e Bisseck per Zielinski e Pavard. Di Gregorio si trasforma in un uomo-missile per deviare in tuffo prima una bomba da trenta metri di Dimarco e poi una di Barella deviata all’ultimo. La Juve barcolla ma non molla. E così a 20’ dalla fine ecco il contropiede che permette a Yildiz di far brillare la propria stella con un sinistro rasoterra sul palo lontano dove Sommer in tuffo può solo guardare la sfera finire in rete per il 4-3.
A un quarto d’ora dalla fine Mbangula per un esausto Vlahovic e Gatti per Danilo mentre Dimarco, stanchissimo pure lui, lascia il campo per Darmian. All’80 Yildiz di controbalzo spara alto su ottimo traversone di Savona. Il pari sembra nell’aria e infatti a 8’ dalla fine ecco Yildiz, ancora lui, riuscire ad addomesticare un cross di Conceicao e trafiggere Sommer sempre di sinistro: 4-4. Tocca così a Thuram prendere il posto di McKennie che aveva corso per due e alla fine è proprio la Juve a provarci. Ma il fiato non c’è più. Normale...
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INVIATO A MILANO - Uno spot della Serie A quello andato in scena a San Siro con un pareggio 4-4 tra Inter e Juventus a far venire il dubbio che ci sia stata un’intrusione della Premier League. Con Yildiz fenomeno da copertina. Un pareggio giusto per lo spirito e il gioco offerto dalle due squadre anche se la Juve viene tradita dalla difesa. Già, strano ma vero, la Juve incassa 4 gol per colpa proprio del reparto arretrato. Quello che sinora aveva permesso a Thiago Motta di costruire le basi per un futuro in cui tornare a essere protagonisti. La miglior retroguardia del campionato, appena un gol su rigore nelle prime otto giornate, si consegna all’Inter matura di Inzaghi, abile a non agitarsi nemmeno dopo la temporanea rimonta della Vecchia Signora e dopo quella definitiva. Brutto dirlo ma la scelta di Danilo al posto di Gatti è stato un errore clamoroso.
Il primo tempo del Derby d’Italia pare la notte di capodanno con fuochi d’artificio uno dietro l’altro ad illuminare il buio del cielo di San Siro con gol che esplodono uno dietro l’altro. Addirittura cinque, con due rimonte: la prima della Juve e la seconda dell’Inter. Prima volta così scoppiettante in tutta la storia delle sfide tra nerazzurri e bianconeri. Dunque quarantacinque minuti godibilissimi, dove le squadre di Inzaghi e Motta scendono in campo senza il timore di perdere ma con la voglia di vincere che sulla bilancia pesa molto di più. E allora eccola la grandinata di reti: poco prima del quarto d’ora Danilo entra in ritardo su Thuram ed è rigore sacrosanto con una dinamica fotocopia di quella che ha permesso allo Stoccarda di vincere nel recupero in Champions per un fallo analogo del brasiliano. Dal dischetto va Zielinski che con un tiro potente e centrale sblocca. La Juventus non si spaventa e continua a macinare gioco con le spalle larghe e il petto in fuori.
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