Zucchero: “Volevo farmi fuori. Mia moglie mi ha massacrato. Sono ...

31 Dic 2023

I grandi dolori e la depressione. Soprattutto quelli legati alla ex moglie. “Mi ha massacrato. E’ stato un grande amore ed è stato un grande inferno”. Zucchero si racconta: “Mi sono sposato a 23 anni, lei era ancora più giovane. Mi aveva lasciato il giorno prima che partissi per il Forte Village, in Sardegna, dove dovevo suonare per un mese. Le telefonavo e non rispondeva mai. Al ritorno con la 128 scassata di mio padre andai ad aspettarla fuori dal negozio dove lavorava, e le chiesi di sposarmi. Lei rispose di sì. Fino a quando una notte mi disse: “Ti lascio, non ti amo più”. Ma non so se mi abbia mai amato davvero, di sicuro “ti amo” non me l’ha mai detto, e neanche “ti voglio bene”. Così il cantautore in un’intervista al Corriere della Sera.

Zucchero - Figure 1
Foto La Repubblica

Fine di un rapporto che conduce Zucchero alla depressione. “Scrivo Miserere e penso che per cantarla ci vuole un tenore: telefono a Pavarotti a casa a Modena, e mi risponde sua figlia, che è una mia fan. Così Luciano mi fa, con la voce impostata: “Ciccio, sei bravo, ti seguo, vieni domani a casa mia, che pranziamo e giochiamo a briscola!”», racconta. Poi l’incontro: «Io preparo tre musicassette di Miserere, cantata da Bocelli. Era febbraio, c’era il camino acceso. Verso le 4 tento il colpo, ma Pavarotti mi dice che non può. E io: “questa canzone la puoi cantare solo tu; se non vuoi cantarla, io la brucio. E la butto nel caminetto”. Luciano ci rimane malissimo, così accetta. Mi mostra l’agenda e nell’unico giorno dell’anno rimasto libero, il 19 agosto, segna a matita: Zucchero. Pavarotti&Friends, tutto il lato pop di Luciano, iniziò così».

Ma i successi non cancellano le difficoltà: «Volevo farmi fuori. Stavo malissimo. Attacchi di panico fortissimi, cose che non auguro a nessuno. Prendevo il Prozac ma non sentivo più niente. Dopo “Oro incenso e birra” mi chiamarono prima al Freddie Mercury Tribute, poi Sting, insomma mi sono capitate cose bellissime, ma non me le sono godute. Ero al massimo del successo e non volevo più salire sul palco, sono stato l’unico rocker ad andare in tournée con lo psichiatra al seguito. Mi dissero: “Lui ti da la pasticca, e tu suoni”. Se no? “Se no ti ricoveriamo all’ospedale psichiatrico di Pisa, e devi restarci un mese, perché se annulliamo la tournée faranno i controlli”», conclude.

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