Londra. Svolta all'orizzonte per Assange: «Sta patteggiando con gli ...

21 Mar 2024

Angela Napoletano, Londra giovedì 21 marzo 2024

I media: la trattativa, è con il dipartimento della Giustizia per un alleggerimento della pena vincolato a una sua ammissione di colpevolezza sui file segreti pubblicati. E non sarebbe estradato

Julian Assange - Figure 1
Foto Avvenire.it

Presidio in piazza della Scala a Milano per Julian Assange - Ansa

È un’indiscrezione che, però, fa ben sperare quanti vorrebbero Julian Assange libero. Secondo il Wall Street Journal, i legali del fondatore di WikiLeaks, 52 anni, detenuto nel Regno Unito in attesa di verdetto definitivo sull’estradizione negli Stati Uniti, starebbero patteggiando con il dipartimento alla Giustizia dell’amministrazione Usa un alleggerimento dei capi d’accusa vincolato a un’ammissione di colpevolezza. Il giornalista australiano, famoso per aver pubblicato tra il 2010 e il 2011 migliaia di file “top secret” facendo conoscere al mondo gli abusi commessi dagli americani in Iraq e Afghanistan, è accusato Oltreoceano di aver violato l’Espionage Act, reato che contempla una condanna fino a 175 anni di detenzione. Dopo sette anni di asilo nell’ambasciata londinese dell’Ecuador fu arrestato dalla polizia britannica l’11 aprile 2019. Da allora è detenuto nel carcere londinese di Belmarsh in regime di semi-isolamento. L’ordine di estradizione negli Stati Uniti è stato firmato nel 2022 ma poi contestato a suon di ricorsi fino alle ultime udienze di appello concesse dall’Alta Corte di Londra lo scorso febbraio. La rivelazione del Wsj è piombata a scuotere il silenzio che accompagna l’attesa della sentenza definitiva. Assange, questi sarebbero i termini della trattativa, dovrebbe dichiararsi colpevole di un’accusa ridotta: non spionaggio ma cattiva gestione di informazioni riservate. In tal caso, dovrebbe affrontare un processo più leggero senza mai mettere piede negli Stati Uniti. In caso di condanna, inoltre, gli verrebbero scontati i cinque anni già trascorsi dietro le sbarre nella capitale britannica. Nessuno dal dipartimento di Stato ha commentato le indiscrezioni. Barry Pollack, l’avvocato che rappresenta Assange a Washington, le ha invece smentite sottolineandone l’«inappropriatezza». Perché, ci si chiede, si parla di patteggiamento solo adesso? Il contenzioso, lo ricordiamo, è vecchio 14 anni. L’urgenza di trovare una soluzione al caso è ormai chiara a entrambe le parti. Secondo alcuni l’apertura degli Stati Uniti sarebbe dettata da motivi politici. L’amministrazione democratica risalente alla presidenza di Barack Obama decise nel 2013 di non incriminare il fondatore di WikiLeaks per evitare polemiche sulla violazione della libertà di parola sancita dal Primo Emendamento. Per l’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, candidato dei democratici alle presidenziali di novembre, allontanarsi da quella impostazione potrebbe ess

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