Giro d'Italia - Tadej Pogacar trionfa al Santuario di Oropa 25 anni ...

13 giorni ago
Pogacar

E stavolta sì che il copione viene rispettato. Dopo il terzo posto beffardo di Torino, Tadej Pogacar sbaraglia la concorrenza e si impone per distacco al Santuario di Oropa, sede di arrivo della seconda tappa del Giro d'Italia 2024. Lo sloveno sferra l'attacco decisivo a 4,5 chilometri dal traguardoreso mitico da Marco Pantani 25 anni fa e non viene più ripreso, arrivando con 27 secondi sul primo gruppetto inseguitore. Sul podio di giornata Dani Martinez (BORA - hansgrohe) e Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), ma al quarto c'è un grande Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan). In ritardo Damiano Caruso (+1'29'') e soprattutto Antonio Tiberi (+2'24''), incappato in un problema alla bicicletta nel momento decisivo della corsa. Pogacar è anche la nuova maglia rosa, con 45 secondi di margine proprio su Thomas e Martinez. Tadej entra anche nel club dei corridori capaci di conquistare almeno una tappa nei tre Grandi Giri.

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L'ordine d'arrivo

1. T. POGACAR (UAE Emirates)3h54'20''2. D. MARTINEZ (BORA - hansgrohe)+27''3. G. THOMAS (INEOS Grenadiers)st4. L. FORTUNATO (Astana Qazaqstan)st5. F. LIPOWITZ (BORA - hansgrohe)st6. M. STORER (Tudor)+30''7. C. UIJTDEBROEKS (Visma | Lease a Bike)st8. E. RUBIO (Movistar)st9. J. P. LOPEZ (Lidl Trek)+35''10. J. HIRT (Soudal - Quick Step)+37''

La cronaca della tappa

Il Giro d'Italia riparte dal velodromo di San Francesco al Campo con Jhonatan Narvaez in maglia rosa e Tadej Pogacar assetato di rivincita. I tentativi di fuga cominciano al primo metro di corsa ufficiale, ma l'attacco buono si concretizza dopo una decina di chilometri. Ci sono cinque corridori a farne parte, tutti italiani: Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Andrea Piccolo (EF Education-EasyPos), Davide Bais (Polti - Kometa), la maglia ciclamino Filippo Fiorelli e Martin Marcellusi ( VF Group - Bardiani CSF - Faizanè). Stavolta è un uomo della INEOS a scandire l'andatura in gruppo, seguito dai trenini di Decathlon AG2R e Bahrain, mentre la UAE Emirates pedala sorniona più indietro. Il vantaggio dei battistrada sale fino ai quattro minuti e mezzo in questa lunga fase pianeggiante.

Oggi in fuga si parla italiano! Cinque azzurri al comando della gara

Ai -100 la UAE Emirates piazza Oliveira a fare l'andatura, per iniziare a ridurre il gap prima che il percorso si movimenti. Il ritardo scende notevolmente in avvicinamento al traguardo volante di Valdengo. Davanti, Filippo Fiorelli non ha rivali interessati e si prende 12 punti ciclamino. Dietro è volata e Jonathan Milan rischia anche di cadere, restando chiuso al momento di lanciare lo sprint. Davanti al friulano, passano così Groves, Kooij ed Ewan. Siamo ai -65, il percorso si fa rognoso e nuvoloni neri incombono sopra la corsa. Una caduta improvvisa scuote il gruppo e coinvolge Filippo Zana, Nicola Conci, Eddie Dunbar e Olav Kooij. Gli ultimi due sono i più doloranti, ma riescono a ripartire.

"Che rischio"! Groves chiude la porta a Milan e vince la volata

Caduta nel cuore del gruppo: a terra Dunbar, Zana e Kooij

Fiorelli ha una gamba spropositata rispetto ai compagni di fuga e passa per primo anche ll'Intergiro di Crocemosso, sverniciando Piccolo e Bais. Il gruppo, invece, è battezzato da un pimpante Caleb Ewan. Subito dopo lo sprint, ai -50, Andrea Piccolo rompe gli indugi e saluta i compagni di avventura, involandosi in solitaria. Il corridore della EF approccia la prima salita ufficiale di giornata, Oasi Zegna (3ª categoria di 5,5 km al 5,6%), con 40 secondi sui più immediati inseguitori e un paio di minuti sul gruppo. La sua azione è ficcante e il vantaggio sul gruppo sale, anche se sul finire della salita torna a spingere la INEOS e la forbice si riduce nuovamente.

Andrea Piccolo

Credit Foto Getty Images

Sulla salita di Nelva (3ª categoria di 5 km al 5,7%) rimane il solo Scaroni all'inseguimento di Piccolo, mentre prima Fiorelli e poi Bais e Marcellusi perdono contatto dal primo inseguitore. Piccolo si prende un altro GPM, mentre il gruppo, trainato da Pippo Ganna, passa a 1'45''. Marcellusi rientra su Scaroni in discesa, anche se i due vengono riassorbiti in breve dal plotone e lasciano il solo Piccolo in avanscoperta. Il corridore della EF prende tre secondi al traguardo volante di Biella, mentre gli altri due abbuoni vanno a Geraint Thomas e Filippo Ganna. Pogacar fora l'anteriore e cade da fermo, prima di ripartire, nervoso. Siamo al momento decisivo, dopo il passaggio per Biella comincia la salita verso il Santuario di Oropa (1ª categoria di 11,8 km al 6,2%).

Nervosismo per Pogacar! Foratura e piccola caduta prima di Oropa

La UAE spinge forte nella prima parte di ascesa piuttosto pedalabile e il vantaggio di Piccolo evapora. L'italiano viene ripreso ai -6,5. L'azione di Bjerg fa staccare diversi corridori, tra cui Schachmann e Quintana. Quando il danese si sposta, molla anche Novak e rimane il solo Majka per Pogacar. Tadej chiede un ultimo sforzo al polacco e ai -4,5 sferra il suo attacco. L'incauto Ben O'Connor gli rimane incollato per qualche centinaio di metri, salvo poi desistere. Uno sforzo che pagherà (13° a un minuto tondo di ritardo all'arrivo).

"Ciao e arrivederci": la prima botta di Pogacar distrugge tutti

Geraint Thomas risale del suo passo e come quasi sempre ha ragione. Il gallese riprende O'Connor, poi rientrano anche Cian Uijdtebroeks, Florian Lipowitz, Dani Martinez, Einer Rubio, Juan Pedro Lopez, Lorenzo Fortunato e Jan Hirt. Non c'è Damiano Caruso, non c'è neanche un Antonio Tiberi frenato da un problema meccanico poco prima dell'attacco di Pogacar (il giovane della Bahrain arriverà con un'altra bicicletta). Pogacar mette trenta secondi tra sè e la concorrenza e sale senza perde colpi. Dietro si stacca O'Connor, mentre Lipowitz imprime un gran ritmo. Tadej può godersi gli ultimi metri verso il Santuario, dà uno sguardo alla bandiera dei pirati che sventola all'ultima curva e spinge fino al traguardo, lasciandosi andare a un'esultanza di rabbia. Martinez, che a un certo punto sembrava in difficoltà, vince la volatina per il secondo posto sul solidissimo Thomas. Oltre a Fortunato, i migliori degli italiani sono Nicola Conci e Domenico Pozzovivo (16° e 17° a 1'20''). L'ex maglia rosa Narvaez chiude 30° a 2'03''.

Martinez e Thomas si prendono il podio di tappa! E che bravo Fortunato

Giro d’Italia | 2. Etappe mit Siegerehrung

Dove e quando seguire il Giro d'Italia 2024 in Diretta tv e live streaming

Il Giro d'Italia 2024 sarà trasmesso in DIRETTA su Eurosport 1 e 2 (Canali 210 e 211 di Sky e su DAZN) con la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini e commento bonus di Moreno Moser e Wladimir Belli. Se non volete perdervi neanche un metro delle 21 tappe di questa edizione, potrete seguire il Giro d'Italia in DIRETTA INTEGRALE, dal km 0, in streaming su Discovery+ (Scopri l'offerta) con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su smarthpone e tablet.

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A quanto ammonta il montepremi?

Per questa edizione 2024 gli organizzatori hanno mantenuto il montepremi degli anni passati, con il vincitore del Giro d'Italia che guadagnerà circa 265 mila euro, anche se siamo ancora molto lontani rispetto al montepremi che offre il Tour de France. 11 mila euro al vincitore di ogni singola tappa, 20 mila euro al supercombattivo. Ecco il montepremi completo.

Il montepremi della generale

ClassificatoPremio*1.265.668€2.133.412€3.68.801€4.21.516€5.18.154€6.13.588€7.13.588€8.10.725€9.10.725€10.7.863€

*comprende sia il premio UCI, sia quello RCS comprensivo di tutti gli sponsor

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