La figlia di Alberto Castagna: "Papà era malato ma fingeva di star ...

23 Ago 2023

Redazione 23 agosto 2023 10:58

Alberto Castagna - Figure 1
Foto Today

Alberto Castagna aveva 59 anni quando morì nel 2005 per emorragia interna. "Mr. Stranamore" lo chiamava il pubblico, affezionato al programma che tra il 1994 e il 1997 raggiunse l'apice del successo, con centinaia di coppie in crisi riappacificate mediante videomessaggi recapitati in camper. Oggi il giornalista e popolarissimo conduttore tv è ricordato dalla figlia Carolina, nata 31 anni fa dall'amore del padre con la dermatologa Pucci Romano. 

"Per spiegarlo non basterebbe un libro. Complicatissimo. Affettuoso e presente, ma anche molto ragazzino, impaurito dall’idea di essere genitore. A volte, tra noi due, l’adulta ero io" confida al Corriere della Sera la donna, specializzanda in Igiene e Medicina preventiva che oggi vive tra Roma e Filadelfia, parlando di Alberto come papà. Quando lui si ammalò lei aveva 6 anni, 13 quando morì. Ma la memoria dei momenti insieme è fortissima, ferma ai gesti che parlano di un padre amorevole, presente e premuroso: "Buonissimo, a livelli imbarazzanti. Pur di accontentarmi mi avrebbe concesso qualsiasi cosa e non parlo per forza di regali. Una sera gli dissi, dal nulla: “Vorrei andare a cavallo”. Il giorno dopo mi portò al maneggio. Mi aveva preso tutta l’attrezzatura. Dopo un po’ mi scocciai: “Voglio scendere, non mi piace”. E andammo a giocare a bowling".

La malattia, la morte sette anni dopo

Tanti gli amici celebri che frequentavano la loro casa: "Fabrizio Frizzi, Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, Pippo Baudo. Papà aveva delle tastiere, con zio Pasquale organizzava serate infinite al karaoke. Cantavano tutti in coro, sì anche Pippo e Maurizio. Una sera venne a suonare Umberto Smaila. Ci sono rimasti vicini anche dopo", dice Carolina. Il riferimento è alla malattia improvvisa che rese necessario un ricovero in ospedale e una lunga assenza da casa. "Di colpo era sparito. Mamma fu molto onesta. Mi spiegò che non stava bene e che non sarebbe tornato per molto tempo. Che era ricoverato in terapia intensiva, con tanti tubi intorno" racconta: "Un giorno, in classe, annunciai che era morto. La scuola chiamò subito casa. Non era vero. Mia madre capì che avevo bisogno di vederlo. Smosse mari e monti e ottenne di farmi entrare da lui. Mi vestirono con camice, cuffietta e salvascarpe, mi stava tutto largo. Sembravo il piccolo chimico". Vederlo fu un trauma, soprattutto perché per la prima volta non aveva i baffi, segno che per Alberto Castagna era una caratteristica: "Mi sono spaventata. Soprattutto perché non aveva più i baffi, glieli avevano tagliati, non lo avevo mai visto così". Poi il ritorno a casa, non era in forze però fingeva di fingeva di stare bene: "“Sono l’uomo più forte del mondo”. Avrei preferito che non dicesse bugie, che mostrasse la sua debolezza, ma ognuno in certi momenti fa il meglio che può". 

Sette anni dopo, la notizia più devastante: "Mamma rientrò in lacrime e mi disse che papà non c'era più. Era un martedì. Fino al giorno prima stava bene. Avevamo passato il pomeriggio insieme, mi aveva comprato il cd di Beyoncé" aggiunge ancora Carolina Castagna: "Quando, due anni fa, ho perso anche Stefano, il secondo marito di mia madre, è stata dura. Piaceva moltissimo anche a papà: “Se dovessi lasciarti, so che con lui sei in buone mani”. Da loro ho imparato che più ci si vuole bene tutti quanti e meglio è". 

Carolina si è sposata di recente e il pensiero verso il suo papà resta costante: "Vorrei sapere cosa pensa, se gli piace mio marito, raccontargli un viaggio, parlargli di politica", ammette: "Da piccola avevo paura di dimenticarlo, annusavo un maglione che conservava il suo odore. Poi ho capito che le persone vivono nel nostro ricordo, che in fondo non se ne vanno mai". 

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