Ale & Franz, è tutto così «già visto» da suscitare tenerezza
diAldo Grasso
In «Raiduo con Ale e Franz» è tutto così prevedibile, così «già visto», così ingenuo da suscitare tenerezza più che immedesimazione
La risposta non è facile, me ne rendo conto: la seconda edizione di «Raiduo con Ale&Franz» (Rai2), programma comico ideato da Alessandro Pozzoli con Giampiero Solari, appare un’offerta disusata, come certi capi d’abbigliamento, perché appartiene a una comicità che ormai fatica a imporsi oppure perché, più semplicemente, è fuori contesto, è un impianto teatrale che soffre a trovare un posto in questa tv, così slabbrata e rissosa?
La sigla è rimasta quella della scorsa edizione, «E la vita, la vita /E la vita l’è bela, l’è bela /Basta avere l’ombrela, l’ombrela/Ti ripara la testa» con l’orchestra diretta da Paolo Jannacci, quasi a implorare una benedizione da Cochi e Renato. Ale&Franz sono due grandi professionisti, assistiti da una schiera di autori, ma mi chiedo quanto la gag dei due vecchietti, Ermanno e Nanni, seduti davanti a un televisore riesca ancora a strappare qualche risata.
È tutto così prevedibile, così «già visto», così ingenuo da suscitare tenerezza più che immedesimazione, nonostante la partecipazione di Marco Marzocca nei panni del filippino Ariel. Che, poi, non è propriamente una novità. La cosa più inattesa sono stati i monologhi di Max Samaritani, molto «leggeri» (cioè non impegnati) e autoironici, una vera sorpresa.
Cavallo di battaglia di Ale& Franz è la panchina, un classico del surrealismo teatrale dove l’uno deve dare fastidio all’altro sul filo dei fraintendimenti. L’altra sera hanno convolto l’ospite d’onore, Giorgio Panariello. L’unico momento divertente è stato quando a Franz è uscita una battuta non da copione (Panariello voleva far fuori Ale e si è sentito intimare: «Mettiti in fila»). Altre ospiti della serata: Rossella Brescia, Nina Zilli e Lucia Arrigoni.
Torniamo alla domanda iniziale: in un contesto Rai dove, tanto per fare un esempio, il varietà del sabato sera si è trasformato in terreno di battibecchi, di scambi d’insulti, com’è possibile proporre ancora qualcosa che ha un suo stile, un suo portamento? Cinque puntate sono tante: c’è da augurarsi che Ale & Franz sappiano dimostrare di aver ancora un loro pubblico.
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26 novembre 2024 ( modifica il 26 novembre 2024 | 17:39)
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