L'Arsenal batte il Luton e va in testa. Solo un pareggio per il Brighton ...
Ødegaard e un'autorete regalano i tre punti alla formazione di Arteta, mentre una tripletta dell'inglese stende l'Aston Villa. Il Liverpool può piazzare il controsorpasso vincendo contro lo Sheffield United
dal nostro corrispondente Davide Chinellato
3 aprile 2024 (modifica alle 23:27) - LONDRA
Missione compiuta. L’Arsenal si sbarazza senza faticare troppo del Luton, e in attesa del Liverpool (in campo domani con lo Sheffield United) si regala una notte in testa alla Premier League. Missione compiuta anche per il Manchester City, che grazie alla tripletta di Phil Foden stende 4-1 l’Aston Villa. In campo anche il Brighton di De Zerbi, che non va oltre lo 0-0 in casa del Brentford nonostante i 24 tiri e il 67% di possesso palla.
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Niente magie, solo tanto impegno e disciplina. È così che l’Arsenal ha steso il Luton, messo sotto con due gol nel primo tempo e domato senza problemi nella ripresa. La vittoria è l’ennesima prova di maturità dei Gunners, che in campo per primi nella sfida a tre per la Premier hanno giocato la carta che dovevano, quella della vittoria che costringe le altre due a mantenere il ritmo. Arteta per una volta ha chiesto aiuto alla panchina, con Zinchenko, Partey, Smith Rowe e Nelson che hanno dato respiro a Kiwior, Jorginho (entrato nel finale), Rice (in campo a metà ripresa al posto di Partey) e a Saka, il più bisognoso di riposo. Al contrario di quanto accaduto in passato, l’Arsenal non ha risentito delle modifiche alla formazione: ha giocato a modo suo, con Zinchenko più centrocampista che terzino in fase di impostazione e Smith Rowe determinato a mostrare ad Arteta che può dare una mano anche in questo finale di stagione pieno di partite pesanti e bravo a mettere lo zampino in entrambi i gol, iniziando l’azione che ha portato al 24’ all’1-0 di Ødegaard e fornendo l’assist per il 2-0, un autogol di Hashioka. La difesa si è confermata il gioiello della corona dei Gunners: con Saliba e Gabriel a spegnere ogni velleità offensiva del Luton come avevano fatto a Pasqua contro Haaland, l’Arsenal non ha preso gol in Premier per la terza volta nelle ultime quattro partite. Il Luton aveva segnato nelle ultime 18: la corsa alla salvezza della squadra di Edwards, votato recentemente da un tabloid il tecnico più sexy della Premier, non passa certo per l’Emirates, ma gli Hatters non vincono dal 30 gennaio e ora hanno perso 7 delle ultime 10 partite. Il 17° posto, quello che vale la salvezza, ora è distante tre punti. L’Arsenal sblocca la gara dopo 24’ di sterile possesso con Ødegaard, che raccoglie a centro area un assist di Havertz. Il Luton rimane schiacciato nella propria area e il raddoppio della squadra di casa arriva poco prima del riposo, quando Hashioka per anticipare Nelson devia nella propria porta un cross di Smith Dove. I Gunners cominciano la ripresa avanti 2-0 e riprendono a controllare il match: il Luton si accontenta di non affondare, la squadra di Arteta non infierisce nonostante i cambi e mette senza problemi in cassaforte la vittoria che vale la vetta momentanea.
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Niente Haaland e De Bruyne? Nessun problema. Nell’infinita collezione di campioni del Manchester City, Phil Foden si conferma uno dei gioielli più preziosi con la tripletta con cui fa fuori l’Aston Villa e consente ai campioni di rimanere ad un punto dall’Arsenal raggiungendo momentaneamente il Liverpool. Il 23enne inglese tocca quota 14 gol in stagione in campionato e diventa il 5° giocatore delle leghe top d’Europa quest’anno con almeno 20 reti e 10 assist. Contro l’Aston Villa ha giocato l’ennesima partita capolavoro, ancora in posizione centrale al posto di De Bruyne, il ruolo in cui quest’anno ha giocato meglio e che sta provando a fare suo. Foden ha prima ridato al City il vantaggio con una punizione velenosa a fine primo tempo dopo che Duran aveva risposto alla rete iniziale di Rodri, poi nella ripresa si è scatenato con due reti capolavoro. Non è stato l’unico del gruppo di Guardiola a brillare: prestazione super anche per Rodri, che oltre al momentaneo 1-0 ha inventato anche lo splendido assist del 3-1, e sulla sinistra per Grealish, che pare finalmente aver superato i troppi problemi muscolari che l’hanno rallentato quest’anno. Per l’Aston Villa, che resta l’ultima squadra ad aver battuto il Manchester City (storia del 6 dicembre), con Zaniolo titolare e Martinez fermato dall’influenza dopo che erano già state annunciate le formazioni, è la seconda sconfitta nelle ultime 4 partite che lascia a due i punti di vantaggio in classifica sul Tottenham per il 4° posto: gli Spurs però hanno giocato una partita in meno rispetto alla squadra di Emery. Il City sblocca dopo 11’ con Rodri, che raccoglie in mezzo all’area un bell’assist di Doku da destra e lo trasforma in un tiro imparabile. L’Aston Villa reagisce subito e trova il pari già al 19’ con Durán, che infila Ortega con un bel diagonale dopo un gran scambio con Diaby. Il City riprende a controllare il gioco e crea occasioni, ma per il 2-1 deve aspettare il primo minuto di recupero, quando la barriera si apre permettendo ad una punizione dal limite di Foden di passare e beffare Olsen. Il City ricomincia il primo tempo in vantaggio, ci resta grazie ad un paio di belle parate di Ortega e al 62’ allunga con Foden, che firma il 3-1 con uno splendido sinistro da dentro l’area dopo un assist altrettanto splendido di Rodri. Foden esagera e al 69’ inventa il 4-1, uno splendido sinistro dal limite sotto l’incrocio per la sua tripletta. È il gol che chiude il match e tiene il City in passo per la Premier.