Assegno di inclusione, il governo Meloni anticipa il click day a ...
Il click day del primo gennaio per quanto riguarda l’Assegno di inclusione potrebbe saltare. Il governo sta vagliando questa ipotesi. Ciò non vuol dire rinviare il tutto a data da destinarsi, anzi. La possibilità sul tavolo sarebbe infatti quella di anticipare il processo di invio delle istanze, considerando quanto poco conveniente sia, in effetti, la data ufficializzata al momento.
Uno degli strumenti attuati dal governo di Giorgia Meloni per contrastare la povertà delle famiglie italiane è l’Assegno di inclusione. Una soluzione voluta da Marina Calderone, ministra del Lavoro. Ad oggi la presentazione delle domande da parte degli aventi diritto vede come click day il primo gennaio. Ciò vuol dire che tutte le istanze dovranno essere inviate a partire dal primo giorno del 2024. Un procedimento che, in caso di conferma, comporterebbe il la perdita di una mensilità per i soggetti richiedenti.
La misura è rivolta anche agli ex percettori del Reddito di Cittadinanza, il che lascia immaginare il gran numero di richieste che verrà avanzato. L’anticipo vagliato dal governo porterebbe il click day al 18 dicembre 2023. Stando alle stime proposte dall’Inps, saranno ben 737.400 i nuclei familiari interessati alla richiesta.
I beneficiariChi ha diritto all’Assegno di inclusione? Tutti i nuclei con un reddito basso, così come con a carico soggetti disabili, minori e over 60, ma anche persone prese in carico dai servizi sociali. Al fine di ottenere l’indennità, occorre attendere l’esito positivo dei controlli sui requisiti. Il tutto in seguito alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale.
Il contributo economico sarà erogato attraverso la Carta di inclusione, emessa da Poste italiane. La domanda potrà essere presentata tramite il sito dell’Inps, effettuando il riconoscimento della propria identità tramite SPID. L’intera procedura potrà anche essere svolta dai vari Patronati sparsi sul territorio e dai Caf. Ecco in breve cosa sapere:
L’Assegno di inclusione sociale e professionale è rivolto ai nuclei che vantano un reddito basso e al loro interno soggetti difficili da inserire nell’attuale mercato del lavoro; I soggetti dal difficile inserimento sono disabili, over 60, minori, persone in condizione di svantaggio, con assistenza dei servizi sociali; L’integrazione al reddito fornita dal governo è aumentabile, a seconda della composizione del nucleo, fino a 6mila euro all’anno e fino a un massimo di 3.360 euro all’anno per pagare l’affitto; La durata è di 18 mesi, al termine dei quali può essere effettuato un rinnovo per 12 mesi, dopo uno di sospensione; Dal 18 dicembre, dovesse essere confermato l’anticipo, si potrà presentare regolare domanda presso il sito dell’Inps e i Patronati; Si sfrutta la piattaforma Sissl, sottoscrivendo il Patto di attivazione digitale del nucleo familiare, con verifica del possesso dei requisiti; Il beneficio viene erogato dal mese successivo alla domanda; Dal 1 gennaio è possibile inviare l’istanza tramite Caf; I Servizi Sociali convocheranno i componenti del nucleo familiare entro 120 giorni dalla domanda, al fine di procedere a un’analisi multidimensionale dei bisogni. Nel caso in cui alcuni dovessero risultare attivabili al lavoro, si avvierà un percorso presso i Centri per l’impiego o Agenzie per il lavoro.