Assegno di inclusione, in Campania potrebbero averlo 170mila ...
Le domande per l’ADI a partire da oggi, lunedì 18 dicembre 2023. Si potranno presentare all’Inps, col supporto di Caf e al patronati. Importi a partire da 500 euro.
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Partono oggi, lunedì 18 dicembre 2023, i termini per presentare la domanda all'INPS per l'Assegno di Inclusione (ADI), il contributo fino a 6mila euro all'anno (500 euro al mese) – il cui importo può aumentare in base ai componenti del nucleo familiare e alle necessità abitative – che sostituirà il Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024. Si tratta dell'indennità ideata dal Governo Meloni per sostenere le famiglie più povere. I beneficiari sono tutti i nuclei familiari con al proprio interno almeno un disabile, un minore o un anziano over 60. In Campania potrebbero beneficiarne tra le 170mila e le 200mila persone.
ADI, come presentare la domandaL'importo dell'Assegno di Inclusione, quindi, potrebbe essere leggermente inferiore a quello del Reddito di Cittadinanza. Quest'ultimo, nel 2023, ha oscillato tra i 400 e i 1200 euro, in base ad una serie di variabili, ed è stato in media di 572 euro. In alcuni casi, comunque, l'importo dell'ADI potrebbe anche essere superiore all'RDC.
Le domande per l'ADI potranno essere presentate al patronato o al Caf a partire da oggi. Qui le famiglie saranno supportate per compilare i moduli correttamente. I soldi saranno caricati a partire da gennaio 2024, dopo la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) e l'iscrizione alla piattaforma SIISL.
In Campania 170mila potenziali beneficiariIn Campania, potrebbero beneficiare dell'ADI circa 170mila persone. Nella regione meridionale i percettori di Rdc nel 2023 sono stati circa 253mila, mentre a livello nazionale sono stati 743mila, secondo le stime dell'Inps. Di queste, 348mila hanno un minore, 342mila un over 60 e 216mila un disabile. Si tratta, quindi, di circa 373mila persone in meno rispetto ai percettori del Reddito di Cittadinanza, che nel 2023 sono stati un milione 110mila. Sono esclusi dalla misura i cosiddetti "occupabili", cioè i cittadini al di sotto dei 60 anni che possono lavorare, che prima, invece, avevano diritto alla carta gialla.