Triplo Lewa e un Valencia in dieci: il Barcellona si qualifica per la ...

21 giorno ago
Barcellona calcio

Finisce 4-2 per i blaugrana, tra errori dei due portieri e il polacco grande protagonista. Lo stadio canta a gran voce il nome di Xavi, che si riprende il secondo posto

Francesco Calvi

29 aprile - 23:54 - MILANO

Tra rimonte e contro-rimonte, lo spettacolo è gentilmente offerto da Robert Lewandowski e… dai due portieri. In Barcellona-Valencia succede di tutto: il polacco sigla una tripletta nella ripresa, Mamardashvili e Ter Stegen accendono il primo tempo a suon di clamorosi errori. Tra sombreri non riusciti e parate fuori area, il Barça prima passa in vantaggio, poi va sotto 2-1 e infine si regala il ribaltone che vale tre punti. Il posticipo del lunedì sera finisce 4-2 per i catalani, ora sicuri della qualificazione alla prossima Champions League.

DUE PAPERE E UN RIGORE

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In avvio di gara Barcellona e Valencia giocano come previsto. I blaugrana puntano sulla fantasia di Yamal a destra e sull’asse Cancelo-Raphinha a sinistra, gli ospiti difendono compatti e si dimostrano subito pericolosi in contropiede. Il primo squillo è un colpo di tacco di Hugo Duro al 14’, che Ter Stegen intercetta senza difficoltà. La posizione di Cancelo è croce e delizia per il Valencia: il portoghese è difficile da contenere in fase offensiva, ma spesso parte alto e non riesce ad arginare le ripartenze di Peter. Al 20’ il classe 2002 sbaglia a tu per tu con il portiere, mentre un minuto dopo Firmin la sblocca a modo suo: inserimento perfetto e incornata su cross di Raphinha, 1-0 per il Barça. Da lì in poi, gli uomini di Xavi si fanno male da soli. Hugo viene lanciato in profondità e Ter Stegen esce dai pali: il tedesco è in anticipo rispetto all’avversario e prova a dribblarlo con un sombrero maldestro. L’attaccante intercetta il pallone e appoggia in rete a porta vuota, affossando psicologicamente i catalani. Passano 8 minuti e Araujo abbatte il velocissimo Peter in area, provocando il rigore dell’1-2, trasformato da Pepelu. Proprio quando sembrava di averne viste di tutti i colori, ecco il turno di Mamardashvili: stop orribile e palla regalata a Yamal, poi fermato dallo stesso georgiano con una parata all’esterno dell’area di rigore. L’arbitro riguarda l’azione al Var ed estrae il cartellino rosso, dando il via a un vero e proprio assedio del Barcellona.

ETERNAMENTE LEWA

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Già durante il recupero del primo tempo, Gundogan e soci schiacciano il Valencia in area di rigore. La sensazione che la ripresa sarà a senso unico si rivela presto fondata. Il Barça al 49’ pareggia con una spizzata di Lewandowski su calcio d’angolo, poi insiste in cerca del 3-2 sperimentando ogni soluzione. Yamal dribbla tutti sulla corsia di destra, Koundé calcia dalla distanza, Araujo colpisce di testa costringendo il neo-entrato Domenech a compiere un miracolo per evitare il ko. Dopo ripetuti tentativi – e un tackle provvidenziale di Pedri su Diego Lopez, arrivato a tu per tu con Ter Stegen – alla fine ci pensa ancora Lewandowski. All’82’ il polacco trova il 3-2 sugli sviluppi di un calcio piazzato, al 93’ si porta il pallone a casa con un gol su punizione diretta. Lo stadio canta a gran voce il nome di Xavi Hernandez, fresco di riconferma sulla panchina del club. Grazie al successo sul Valencia, il Barça parteciperà alla prossima Champions.

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