Revisione auto: modalità, scadenze e costi per il 2023

16 Mar 2023

La revisione dell'auto deve essere effettuata entro quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due anni. I costi per eseguirla sono variabili: presso la Motorizzazione Civile si spendono 45 euro, mentre un centro privato autorizzato fa pagare 79,02 euro.

revisione auto in un'officina Revisione auto 2023: costi e informazioni utili

L’articolo 80 del Codice della Strada stabilisce che tutti veicoli devono essere in regola con la revisione periodica (o collaudo). Si tratta di una serie di controlli eseguiti sul mezzo con il fine di accertare che sussistano in essi le condizioni di sicurezza per la circolazione.

Per le auto, la prima revisione deve essere effettuata entro quattro anni dalla immatricolazione, nel mese in cui è stata rilasciata la carta di circolazione; successivamente, il periodo scende a due anni, entro il mese in cui è stata effettuata l’ultima revisione. Dunque, per il 2023 sono da collaudare le quattro ruote immatricolate per la prima volta nel 2019 e quelle che hanno sostenuto l'ultimo controllo nel 2021.

Revisione auto: quali controlli?

La vettura viene sottoposta inizialmente a un controllo identificativo, in cui si verifica che targa e numero di telaio corrispondano a quanto riportato sulla la carta di circolazione. In seguito, vengono effettuate sull'auto le verifiche vere e proprie, con l’ispezione che riguarda:

impianto frenante; carrozzeria; parti meccaniche, luci e indicatori di direzione; pneumatici; gas di scarico (collegando al tubo di scappamento un analizzatore che valuta il livello di emissioni).

Se il veicolo supera tutti i controlli viene rilasciata un'etichetta adesiva, da applicare sul libretto, con la dicitura "regolare", su cui è anche annotato il numero di chilometri percorsi dall’auto – una procedura che ha il fine di evitare la manomissione di questo valore.

Se invece la vettura presenta dei problemi viene registrato l’esito "ripetere" o "sospendere". Il primo caso riguarda quei difetti meno gravi, con l’auto che può circolare solo per 30 giorni e fino alla successiva revisione da effettuare presso la stessa officina. L'esito sospendere riguarda invece difetti più gravi, ossia che compromettono la sicurezza dell’auto: in questo caso, il mezzo può essere utilizzato solo per recarsi in un'officina dove eseguire gli interventi di ripristino e in seguito per tornare presso l’officina che effettua la revisione.

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La revisione può essere eseguita presso le officine della Motorizzazione Civile oppure i centri privati autorizzati dalle Province e dal Ministero dei Trasporti.

In particolare, presso la Motorizzazione Civile l’automobilista deve sostenere una spesa di 45,00 euro. Per quanto riguarda invece i centri privati, dal 1° novembre 2021 è entrato in vigore l’aumento della tariffa di 9,95 euro, al netto di IVA e altre spese: l’ammontare è passato da 66,80 euro a 79,02 euro. Tuttavia, il Governo ha introdotto fino al 2024 un bonus revisione di importo pari all’aumento (9,95 euro), che può essere richiesto tramite la piattaforma Bonus Veicoli Sicuri. Il contributo è utilizzabile una sola volta e per un solo mezzo; per accedere alla piattaforma è necessario registrarsi attraverso le credenziali dell’identità digitale Spid, oppure tramite Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns).

Ricordiamo che il bonus revisione è possibile richiederlo:

fino al 31 marzo 2023, per le revisioni effettuate nel 2022; dal 3 aprile 2023, per le revisioni effettuate nel 2023. Revisione auto scaduta: attenzione alle sanzioni

Qualora il controllo delle forze dell’ordine dovesse accertare la mancata revisione, si rischia una multa che varia dai 169,00 ai 680,00 euro. Inoltre, il veicolo viene sospeso dalla circolazione fino al sostenimento dell’esame (con esito positivo).

Ulteriori problemi nascono se l'auto con la revisione scaduta provoca un incidente stradale. In questo caso il diritto al risarcimento ai danneggiati viene comunque garantito, ma l’assicurato responsabile rischia di dover subire l'azione di rivalsa, ossia la possibilità per la compagnia di chiedere la restituzione delle somme liquidate a titolo di indennizzo.

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A cura di: Enrico Campanelli
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