Bottega Veneta, semplicità visiva
Pragmatismo, funzione, realtà: nessuno potrebbe essere in disaccordo con Matthieu Blazy visti i risultati della sua collezione autunno inverno per Bottega Veneta. “Visti i tempi in cui viviamo, ho pensato di offrire qualcosa di reale, pragmatico, funzionale” dice Blazy per significare che, con questa sua interpretazione, l'abbigliamento non finge più di essere qualcosa di diverso da quello che è in realtà: c'è una semplicità nell'abito in jersey; un pragmatismo nelle maglie con le spalle potenti; veridicità nella camicia di cotone calico; comfort e protezione nella pelle morbida.
Per il concetto che si è instaurato nella moda, quello che vuole abiti “monumento” anche per il giorno e soprattutto quello che deve giustificare la propria essenza con i significati sociali, non è semplice parlare di un prodotto fatto bene e che abbia un valore estetico. E che rappresenti una progressione innovativa anche tecnica e di qualità. Oggi che il prêt-à-porter è dichiaratamente una “alta moda pronta e industriale” sia per qualità dei tessuti e per le lavorazioni ma anche e soprattutto per i prezzi, parlare di pragmatismo e funzione può apparire contraddittorio soltanto se il prodotto che ne deriva è pretestuoso. Invece, la collezione di Bottega Veneta vista sotto questa luce è di un realismo evidente (forse eccetto il fatto che la fruizione resta assegnata a un mercato di alto livello “alto spendente” come lo definiscono gli analisti). Ma Blazy ci riporta alla realtà dei fatti e presenta una lunga serie di vestiti per donne e uomini che chiunque vorrebbe avere.
“Monumentalismo del quotidiano: un senso di fascino e fiducia nel pragmatico, utilitaristico e propositivo. Come viene percepito l'abbigliamento da giorno in questo mondo notturno; le sagome sono semplificate e riconosciute come monoliti al buio. In un mondo in fiamme, c'è qualcosa di molto umano nel semplice atto di vestirsi” insiste Matthieu Blazy.
Nello spazio della sfilata arredato con gli sgabelli LC 14 Cabanon di Le Corbusier (un’edizione speciale in collaborazione con la Fondation Le Corbusier con una finitura in legno scottato- saranno esposti durante il Salone del Mobile) sfilano uomini e donne con quelli che si possono definire vestiti belli e desiderabili in cui l’abbellimento “è ridotto al minimo”. Eppure, l’estetica che denunciano è innovativa, danno la sensazione di manufatti preziosi e portabili. Che poi è il segreto della desiderabilità.
Novità, curiosità e approfondimenti.Per essere sempre aggiornatoattraverso il punto di vista di chila moda la vive dall’interno.
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Ecco perché, continua Blazy, “l'onestà nella materialità e nella silhouette significa che l'abbigliamento non finge più di essere qualcosa di diverso da quello che è in realtà”, per tornare all'inizio. E siamo alla dimostrazione che, quando nasce da questi impulsi, la moda basta a sé stessa, anche se - ma forse soprattutto quando - atterra su un prodotto e non su un sogno. Ed è così che, in questa semplicità visiva, sempre con le parole di Blazy, “l’eleganza diventa resilienza”.