Dl fisco, via libera in Commissione, domani in aula. Sul canone Rai ...

4 ore ago

In Senato

La commissione Bilancio del Senato ha bocciato l’emendamento del Carroccio sul taglio del canone Rai con 12 voti contrari e 10 a favore. FdI a sostegno della proposta leghista

di Redazione Roma

Canone Rai - Figure 1
Foto Il Sole 24 ORE

27 novembre 2024

4' di lettura

La maggioranza si è spaccata e il Governo è andato sotto in commissione Bilancio al Senato sull’emendamento presentato dalla Lega al decreto fiscale per la riduzione del canone Rai. La proposta di modifica, che aveva il parere favorevole di relatore e Governo, è stata bocciata con 10 voti favorevoli e 12 contrari. Hanno votato sì FdI e Lega, mentre FI si è unita al no delle opposizioni che hanno votato in modo compatto. Il Governo, riferisce Raffaella Paita (Iv) aveva dato parere favorevole.

A stretto giro, la Lega “ha reso lo sgambetto” a Forza Italia, con la maggioranza che nella tarda mattinata si è divisa ancora una volta. Questa volta l’occasione è stata fornita da un altro emendamento al provvedimento, proposto dal senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, sulla sanità in Calabria. La Lega, in questo caso, si è astenuta mentre FdI e FI erano a favore: sono così mancati i voti a favore per far passare la proposta di modifica. Il governo si era rimesso all’aula della commissione.

Nel primo pomeriggio è giunto il via libera della commissione Bilancio al Senato del decreto fiscale: con l’ok al mandato al relatore il provvedimento passa ora in Aula, dove approderà domani, giovedì 28 novembre.

L’incidente sul canone Rai

Ma l’incidente di questa mattina sul taglio del canone Rai, con la Lega che proponeva di prorogare, anche nel 2025, il taglio del contributo in bolletta per l’emittente pubblica (da 90, previsti dalla manovra, a 70 euro), ha segnato il passaggio da una situazione di braccio di ferro tra il Carroccio e Forza Italia, a uno scenario di vero e proprio scontro tra le due forze politiche che sostengono il Goveno Meloni.

Chigi: inciampo maggioranza su canone Rai non giova a nessuno

La mossa degli Azzurri non è piaciuta a Fratelli d’Italia. «Il Governo è fortemente impegnato nel sostegno a famiglie e imprese, operando sempre in un quadro di credibilità e serietà. L’inciampo della maggioranza sul tema del taglio del canone Rai non giova a nessuno». È quanto fanno sapere fonti di palazzo Chigi.

Tajani: nessun inciampo su emendamento Rai, Fi sempre stata contraria

«Non c’è nessun problema, non c’è per quanto mi riguarda nessuno inciampo», come affermato da Palazzo Chigi, sul canone Rai. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine dei Med Dialogues. «Questo - ha aggiunto - non ha nulla a che vedere con la maggioranza, l’abbiamo sempre detto, ma la maggioranza è composita, non è un impegno del programma. Si possono avere idee diverse, ma sulla strategia del taglio delle tasse noi siamo in prima linea, lo siamo sempre stati, siamo il partito di Silvio Berlusconi: la nostra regola è meno tasse, meno tasse, meno tasse, quindi i 430 milioni» che costerebbe il taglio del canone di 20 euro «invece di fare una partita di giro utilizziamoli per tagliare veramente le tasse, altrimenti diventava soltanto uno slogan, invece dobbiamo veramente tagliare le tasse utilizzando poi i soldi per aiutare i contribuenti». «Lo abbiamo sempre detto fin dall’inizio - ha concluso - che eravamo contrari a questo emendamento e siamo stati coerenti con quello che abbiamo detto. Il problema è essere coerenti sempre. Noi vogliamo abbassare le tasse, utilizziamo i 430 milioni per tagliare veramente le tasse».

Ok a emendamento FdI su payback, Lega non partecipa a voto

Maggioranza spaccata anche durante il via libera all’emendamento di FdI sul payback farmaceutico, sottoscritto anche dal Pd, il cui obiettivo e un riequilibrio tra le Regioni. E’ passato con la quasi unanimità ma la Lega, ritenendo che svantaggi la Lombardia, non ha partecipato al voto.

I precedenti

Il governo deve così gestire una nuova spaccatura in sede di votazione. In passato è successo sulla ratifica delle modifiche del Mes, poco prima del Natale 2023 (FI scelse l’astensione, a differenza di Lega e FdI che votarono contro). O come sul terzo mandato dei governatori, altra bandiera leghista, che due volte quest’anno, fra febbraio e marzo, ha visto la maggioranza dividersi. Così come è capitato nell’esame del disegno di legge Sicurezza, quando sul tema delle detenute madri è stato ancora il partito di Tajani a dissociarsi.

Schlein: «Lega contro Forza Italia, governo allo sbando»

«Emendamento della Lega bocciato per i voti di Forza Italia, che ha votato contro come le opposizioni. La maggioranza è in frantumi e le divisioni sono evidenti. Sono allo sbando, troppo impegnati a litigare tra loro, a competere anziché governare il Paese. E intanto non si occupano della salute e dei salari, dei problemi concreti degli italiani.» È quanto ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein.

Patuanelli (M5s), maggioranza va sotto, è l’inizio della fine

«Il Governo va sotto in commissione bilancio sul Dl fiscale. È l’inizio della fine per questa maggioranza. Altro schiaffo per la Lega, dopo l’autonomia morta e sepolta». Così Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato.

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