Inter-Milan, i segreti del derby: la maledizione di Pioli e l'amuleto di ...

16 Set 2023

Pioli ha deciso di cambiare il Milan, nell’estate del mercato frizzante, forse anche per provare a cambiare l’inerzia dei derby: nel 2023 ne ha persi quattro su quattro (campionato, Supercoppa e la doppia semifinale di Champions) e li ha persi praticamente allo stesso modo, vale a dire soffrendo dell’Inter specialmente i cambi di gioco da una fascia all’altra per liberare ora Dumfries e ora, soprattutto, Di Marco. Eppure, di rado i rossoneri sono andati in difficoltà contro squadre schierate con la difesa a tre. Eppure, Inzaghi non ha mai preparato delle mosse a sorpresa da un derby all’altro: c’è stata piuttosto una sorta di superiorità strutturale, che coinvolge anche le palle inattive e la forza fisica, che il Milan non è mai riuscito a scalfire e l’Inter non ha dovuto arrovellarsi per imporre. L’anno precedente, tuttavia, era stato proprio un derby (febbraio 2022, quando si girò Giroud) a risultare decisivo per la corsa scudetto, vinto dal Milan sull’Inter: è stato però un fatto episodico se Pioli, in senso assoluto, patisce il confronto con Inzaghi, uno degli allenatori meno imprevedibili in circolazione, che nei confronti diretti è in vantaggio 11-5, con quattro pareggi. Però Loftus-Cheek ha aggiunto muscoli, Reijnders palleggio e dinamismo e Pulisic imprevedibilità, vale a dire qualcosa di sostanzialmente diverso rispetto al passato.

Derby - Figure 1
Foto La Repubblica
La variante Thuram e il nuovo centrocampo del Milan

L’Inter non si è trasformata quasi per niente, invece. Casomai ha alzato il livello in certi ruoli, specie per quanto riguarda i ricambi, anche se Thuram è un attaccante molto diverso da Dzeko o Lukaku e per certi versi più adatto alla verticalità possente dei nerazzurri, che sono cresciuti in potenza e immediatezza. Per il Milan cambia comunque poco, perché i loro derby i rossoneri li hanno patiti soprattutto sugli esterni e a metà campo, guarda caso dove sono avvenuti i ritocchi profondi in estate, tanto a livello tattico (Calabria e Théo Hernandez sono sempre più inclini a trasformarsi in mediani) quanto di uomini, perché Reijnders e Loftus-Cheek hanno completamente stravolto la natura del reparto e lo stesso Krunic ha compiti diversi rispetto al passato, visto sta diventando una sorta di libero davanti alla difesa.

Le mosse di Inzaghi: Dumfries e Darmian su Leao, Barella su Théo

Nei derby di Champions, in particolare, Inzaghi ha disinnescato la fascia mancina del Milan, vale a dire il pezzo forte dei rossoneri, arretrando Dumfries sull’attaccante di sinistra (all’andata giocò Saelemaekers al posto dell’infortunato Leao), su cui raddoppiava Darmian, e affidando Théo a Barella: se il francese stava largo, alla fine incocciava nella coppia Darmian-Dumfries appoggiata dall’azzurro, mentre se provava a tagliare verso l’interno la mezzala sarda non lo perdeva d’occhio, portando la sfida sul territorio a lui più congeniale.

A centrocampo Pioli marca a uomo: chi su Çalhanoglu?

È probabile che Inzaghi ripeterà la mossa in questo primo derby stagionale, che però il Milan affronterà in maniera diversa nelle zone centrali dove, grazie a un centrocampo a tre più classico di quello dell’anno scorso, il confronto sarà uomo contro uomo tra un perno (Krunic-Çalhanoglu) e due mezze ali (Reijnders-Barella e Mkhitaryan-Loftus-Cheek), ma Pioli potrebbe sorprendere invertendo i compiti di Krunic e Reijnders. Ai due nuovi acquisti, in ogni caso, chiede un lavoro diverso da quello cui erano abituati nei loro campionati, che era essenzialmente una difesa di presidio, scivolando per occupare gli spazi e schermare il pallone. Ora devono invece sfidare l’avversario quasi a uomo, anche se restano fondamentali i movimenti a scalare: siccome Barella e Mkhitaryan sono formidabili negli inserimenti senza palla, sarà essenziale il lavoro combinato delle mezze ali rossoneri con Krunic, che coprirà loro le spalle (o di Krunic in marcatura e di Reijnders in copertura). Il rischio, per il Milan, è quando Bastoni avanzerà per creare la superiorità numerica, ma Pioli si fida del senso tattico di Pulisic, uno che non esita a ripiegare.

Derby - Figure 2
Foto La Repubblica
Il compito di Théo e Calabria: portare via un uomo a Leao e Pulisic

A situazione rovesciata, il Milan userà principalmente il palleggio dei centrocampisti, mentre il compito di inserirsi spetterà a Théo e Calabria, che nei derby della stagione passata non sono mai riusciti a sorprendere né Dimarco né Barella. In teoria, lo scopo della manovra di Pioli è lasciare Leao contro un solo avversario (perciò Théo, con i suoi movimenti, dovrebbe portargli via un uomo), cosa che negli ultimi derby non gli è mai riuscita. Adesso, però, c’è anche l’opzione Pulisic, pure lui fortissimo quando punta l’uomo: se la difesa nerazzurra scala per raddoppiare sul portoghese, c’è il rischio di lasciare scoperto il fianco su cui attacca l’americano, senz’altro più pericoloso di Brahim Diaz, Saelamaekers o Messias: vedremo se Inzaghi si prenderà qualche cautela in più o se, con sfrontatezza, accetterà il confronto in parità numerica, obbligando il Milan a tenere le antenne dritte per le possibili ripartenze nerazzurre.

Senza Onana, è più facile pressare l’Inter

Di sicuro, Pioli si sente di avere un altro piccolo vantaggio: le abilità di Onana con i piedi gli avevano creato molti problemi con il pressing alto, spesso eluso grazie alla capacità del portiere camerunense di impostare il gioco, mentre Sommer, pur molto bravo in questo fondamentale, non sempre rappresenterà l’uomo in più al momento di far partire l’azione dell’Inter.

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