"Il mio 5 in condotta è stato riconciliarmi con mio padre. Per mia madre fu un affronto, ma bisogna imparare a perdonare gli altri e se stessi". Così Elena Sofia Ricci ospite il 4 novembre della trasmissione 5 in condotta su Rai Radio 2 con Serena Bortone e Francesco Cundari. L’attrice stasera sarà in onda su Rai 1 con l'ultima puntata della serie Ninfa dormiente - I casi di Teresa Battaglia. dove interpreta un commissario-detective: "Penso che ci sarà un seguito. Dobbiamo ancora iniziare a girarle ma grazie al cielo la grande scrittrice Ilaria Tuti ha scritto diversi romanzi con la nostra Teresa protagonista.
(agf)"Io non la conoscevo Teresa Battaglia - racconta Elena Sofia Ricci - all'inizio pensai 'basta commissari', ma mi invitarono a leggere i libri prima di dire di no. Ho letto e ho detto di sì perché mi sono innamorata di Teresa. Lei è un pò tutte quelle che vorremmo essere. Una donna che dopo tante ferite, cicatrici, inciampi, finalmente non ha più niente da perdere quindi è libera di essere sé stessa e di dire quello che pensa. Io questa libertà, al 100%, la sto ancora cercando. Si può sempre migliorare! Lei è ruvida, quanto dolce ed empatica, capisce cosa gira nell'anima di chi ha di fronte, dopo la violenza, la perdita del figlio - prosegue - ha un passato che ce la fa amare e ci fa capire perché sia così disincantata rispetto alla vita. E poi ha questo mostro con cui combattere che è l'Alzheimer, una malattia che purtroppo è sempre più frequente. È una piaga sociale che è importante raccontare, noi lo facciamo un pochino, ma il servizio pubblico serve anche a questo, oltre che a intrattenere".
A proposito della sua vita racconta: "Non è corretto seppellire ciò che ci blocca, bisogna farlo emergere, va accolto. Io ci sono riuscita attraverso l'arte e con la psicoterapia che ho cominciato nel lontano 1992. Ma l'analisi, la psicologia, la psichiatria mi hanno sempre affascinata, fare la psichiatra era una delle cose che volevo fare da ragazzina. C'è un po’ una somiglianza con il mestiere dell'attore perché poi noi andiamo ad indagare le anime altrui, e ognuno di noi ha qualche ferita. Grazie all'analisi - prosegue - ho scoperto che non dovevo essere la bambina brava e obbediente che non doveva disturbare e deludere la mamma, possibilmente cercando di 'far fuori il padre' per il resto della vita".
"Riconciliarmi con mio padre - confida Elena Sofia Ricci - è stata una rivoluzione, io per 30 anni sono stata quella che in qualche modo doveva odiare il proprio padre, e possibilmente farlo secco. Ero un po’ diventata il braccio armato di mia madre. E quando ho capito che forse non era vero che ero quella, ho pensato che sarebbe stato meglio conoscerlo. Questo è anche il mio 5 in condotta. Quando ho deciso di recuperare mio padre e di trovarlo per mia madre è stato un affronto che mi è costato caro. Ma bisogna imparare a perdonare gli altri e se stessi".