Elezioni Usa 2024: ecco come si vota

9 ore ago
Elezioni Usa 2024

Come si vota martedì 5 novembre negli Stati Uniti? Per le elezioni Usa non c'è un sistema elettorale diretto. I cittadini non votano cioè direttamente per uno dei due candidati alle presidenziali, non c'è sulla scheda il nome di Donald Trump o quello di Kamala Harris. Si vota per un loro rappresentante, un esponente del partito repubblicano o democratico. Si tratta dei cosiddetti grandi elettori che andranno a votare per l'elezione del presidente.

I grandi elettori

I grandi elettori sono in tutto 538, un numero che è la somma dei deputati (435 che si eleggono in base alla popolazione) e dei senatori di ogni Stato (2 per ognuno quindi 100). La California ha 55 grandi elettori perché ha 53 rappresentati alla Camera, il Vermont ne ha 3, perché ha un deputato e due senatori. Tre ne ha anche Washington DC che non manda membri al Congresso. Per arrivare alla Casa Bianca bisogna conquistare 270 grandi elettori.

The winner takes it all

Chi ha la maggioranza dei voti in uno Stato, basta anche solo un consenso in più dell’avversario, ottiene tutti i grandi elettori di questo. Detto citando gli Abba The winner takes it all, il vincitore prende tutto. Solo Nebraska e Maine assegnano i loro voti, che sono 5 e 4, con il sistema proporzionale, tranne due che sono eletti a livello statale, gli altri vengono da collegi ristretti.

Gli infedeli

I grandi elettori sono tenuti a votare per il candidato alla Casa Bianca cui sono associati nelle schede, ma ci sono stati in passato degli infedeli, elettori che non hanno votato secondo l’indicazione. Michigan e Minnesota hanno una legge che annulla il voto di un Elettore che lo faccia. Questi cambi di voto non sono mai stati decisivi.

Voto popolare: un sistema imperfetto

È successo che il candidato con più voti popolari non arrivasse alla presidenza perché non aveva il maggior numero di grandi elettori che variano da stato a stato in base alla popolazione residente. Nel 2000 il democratico Al Gore aveva avuto mezzo milione di voti popolari in più del repubblicano George W. Bush che ottenne però, grazie ad appena 500 voti di differenza, la Florida e i suoi numerosi grandi elettori. Lo stesso è successo a Hillary Clinton nel 2016.

Swing State

Si chiamano Swing state, stati che ondeggiano quelli che non sono storicamente repubblicani (Texas) o democratici (California). Se per Bush figlio fu decisiva la Florida, nel 1976 fu l’Ohio a portare alla Casa Bianca Jimmy Carter. Proprio dalla posizione democratica o repubblicana dell’Ohio i sondaggisti capiscono la tendenza nazionale. Negli ultimi anni è sempre andato alla Casa Bianca chi ha vinto qui. Gli altri stati in bilico sono Colorado, Iowa, Michigan, Nevada, New Hampshire, North Carolina, Pennsylvania, Virginia e Wisconsin.

Prima del voto

Prima di tutto bisogno registrarsi. Cioè iscriversi nelle liste di chi vuole andare a votare. Lo può fare chi ha più di 18 anni. Ogni cittadino avente diritto deve richiedere espressamente di poter esercitare il voto registrandosi su una piattaforma elettorale. Di solito si fa un mese prima dell'Election Day. In Maine e Wisconsin c'è la possibilità di farlo anche il giorno stesso del voto.

Ogni Stato poi ha la sua forma di voto e la sua scheda. Esisteva fino al 2000 il punched card system, l’elettore doveva fare un foro accanto al nome del candidato prescelto. Le schede erano lette da un sistema computerizzato, velocizzando lo spoglio. Proprio nelle elezioni del 2000 ci furono errori nello spoglio e ci sono adesso sistemi a lettura ottica. C’è chi vota con un touch screen. Dimenticate le vecchie schede e la matita. Dopo aver votato si riceve la spilla di ringraziamento per averlo fatto.

Non solo il Presidente

Si rinnova anche la Camera dei rappresentanti per intero e per un terzo, 34 membri, il Senato. Il resto si elegge nelle votazioni di Mid Term, metà termine, quindi alla metà del quadriennio.

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