Fiori sopra l'inferno: Elena Sofia Ricci non è mai stata così dark

14 Feb 2023
Fiori sopra l'inferno

Siamo d'accordo che ormai la televisione abbia decine e decine di donne forti e carismatiche come protagoniste - il che, dopo anni di Commissari Montalbani, è già una bella rivoluzione -, ma Fiori sopra l'inferno si è spinto oltre, rappresentando con verità e, a tratti, crudeltà la storia di una donna che lotta sia con gli uomini che vorrebbero accerchiarla e metterla in un angolo e sia con una malattia che rischia di risucchiare la sua essenza portandola via per sempre. Lei si chiama Teresa Battaglia, è un commissario di sessant'anni che va in giro con la treccia e dei pesantissimi cappotti imbottiti e ha il volto di Elena Sofia Ricci, attrice di rara bravura che ora ti fa ridere nei panni di Suor Angela e ora ti immerge nel dramma personale di una donna che rischia di perdere sé stessa. Fiori sopra l'inferno, la nuova fiction di Rai1 prodotta da Publispei e tratta dall'omonimo romanzo di Ilaria Tuti pubblicato da Longanesi, parte infatti da lei, da questa donna tosta e cazzuta chiamata da Udine per indagare su un misterioso omicidio consumato a Travenì, un piccolo paesino delle Dolomiti friulane, una di quelle comunità dove i segreti vengono nascosti sotto il velo delle apparenze e dove i genitori sfogano sui figli le frustrazioni di una vita grama e ingiusta. 

Una mattina come tante un uomo viene ritrovato sulla neve morto, senza vestiti, con gli occhi strappati e diversi tagli sulle gambe e sulle braccia. A indagare sull’omicidio arriva, appunto, Teresa, profiler professionista, donna ruvida e di mondo che sa bene di poter sopravvivere in un mondo di soli uomini solo a patto di non abbassare mai la guardia. Il suo intuito, la sua capacità di interfacciarsi in maniera sprezzante con i colleghi e di essere comprensiva e amorevole con i bambini e i più fragili ne fanno un punto di riferimento per tutti quelli che la circondano, anche se non ci vorrà molto a Teresa per capire che qualcosa non va come dovrebbe andare. Dei vuoti di memoria la colgono sempre più alla sprovvista facendola sentire improvvisamente persa e disorientata, compromettendo inevitabilmente la sua capacità di fare collegamenti e di scavare nelle sue conoscenze per trovare la soluzione al caso sul quale sta indagando. Il problema è che Teresa di questi scompensi non parla con nessuno: li minimizza, pensa che siano frutto della stanchezza e del diabete del quale soffre e cerca di fare finta di niente, concentrandosi sulla risoluzione di un caso che rischia di essere il più grosso e il più difficile della sua carriera, visto che a finirci di mezzo sono anche dei bambini.

Sì, in Fiori sopra l'inferno i protagonisti sono anche loro: quattro bambini che, per motivi diversi, lottano con famiglie disfunzionali che li vedono più come un problema che come una risorsa fondando un gruppo, il Club degli Sfigati - classica derivazione di stephenkinghiana memoria tra It e Stand by me - che sembra essere preso sul serio solo da Battaglia e dalla sua squadra. Tra boschi silenziosi, riti popolari e oscure presenze mascherate che si aggirano di notte alla ricerca di ciotole di latte alle quali abbeverarsi, la fiction sorprende sia per la solidità dell'intreccio e sia per la bravura degli interpreti che, oltre a Ricci, splende anche grazie al bravissimo Giuseppe Spata, perfetto nel ruolo del giovane ispettore Massimo Marini che Teresa Battaglia prende di mira riproponendo siparietti che ricordano neanche troppo alla lontana quelli del Diavolo veste Prada. Il risultato è il ritratto intimo e sincero di una donna che sa di non potersi permettere di cedere o, peggio, di fallire e il confezionamento di un thriller che la penna di Donatella Diamanti, Valerio D’Annunzio e Mario Cristiani hanno reso avvincente, dark e funzionale come poche cose passate dalla tv pubblica di recente.

Altre storie di Vanity Fair che ti possono interessare

Elena Sofia Ricci: «L'arte di piacermi»

I 60 anni di Elena Sofia Ricci, la ragazza che non sta mai ferma

Perché la fiction Vivi e lascia vivere ci aiuta a ripartire

Per ricevere l'altra cover di Vanity Fair (e molto di più), iscrivetevi a Vanity Weekend.

\

Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana