Giulia Cecchettin è morta. Il suo corpo trovato vicino al lago di Barcis ...

18 Nov 2023

La tragica scoperta dei ricercatori poco prima di mezzogiorno. Ancora irreperibile Filippo Turetta. Appello della famiglia: "Costituisciti"

Giulia Cecchettin - Figure 1
Foto Rai News

Foto Davide Calimani Tgr Veneto

Fiori e biglietti sul cancello della casa di Giulia Cecchettin

La morte di Giulia Ceecchettin ha sconvolto il Veneto: le reazioni

Sgomento per la fine orribile di una giovane donna. Per l'ennesimo femminicidio. E vicinanza al padre Gino, alla sorella Elena e al fratello Davide. Sono molti in queste ore i messaggi di cordoglio e dolore dalle Istituzioni.

"Ho seguito con apprensione gli aggiornamenti sul caso e, fino alla fine, ho sperato in un epilogo diverso. - scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - Il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia è una notizia straziante. Ci stringiamo al dolore dei suoi familiari e di tutti i suoi cari. Mi auguro sia fatta presto piena luce su questo dramma inconcepibile. Riposa in pace".

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso vicinanza ai familiari della vittima: "Un'altra donna uccisa - ha dichiarato - a una settimana dalla Giornata internazionale per l'eliminazone della violenza contro le donne".

Il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, esprime un pensiero commosso per una ragazza strappata alla vita nel fiore degli anni.

"Il peggiore epilogo a una vicenda che ha tenuto l'Italia intera con il fiato sospeso", è il commento del presidente della Regione Luca Zaia, che rivolge un segnale di vicinanza anche ai genitori di Filippo che devono affrontare una tragica realtà.

"Ci stringiamo al dolore inimmaginabile della famiglia e degli affetti di Giulia Cecchettin. Un tragico ed efferato femminicidio, una vita strappata con violenza dal suo assassino, che speriamo sia trovato al più presto per risponderne davanti alla giustizia - scrive la segretaria del Pd, Elly Schlein - Ma perché sia fatta davvero giustizia, per Giulia Cecchettin e per tutte le altre donne uccise dalla violenza maschile, questo non basta. E non bastano il dolore e l'indignazione".

"#Siamotuttegiulia - scrive Martina Semenzato, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere - I femminicidi colpiscono la coscienza civile del nostro paese".

Il servizio di Giuseppe Bucca, montaggio Gian Paolo Gigante

Appello dei genitori di Filippo Turetta: costituisciti

I genitori di Filippo Turetta, il 22enne sospettato di aver ucciso Giulia Cecchettin, lanciano tramite il loro avvocato un appello al figlio: "Filippo si avvicini alle forze dell’ordine e si costituisca”. L'avvocato Emanuele Compagno spiega che i genitori di Filippo sperano che "il figlio si assuma le proprie responsabilità".

Vigonovo si stringe intorno alla famiglia di Giulia

"Riposa nella forza, ti voglio bene". Questo il struggente post su Instagram di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ad accompagnare una foto di loro due assieme. E poi Davide, il fratello, sempre su Instagram: "Ti voglio bene, Susumina", il nomignolo con cui la chiamava, scritto sotto una foto di Giulia che abbraccia un grosso pelouche. Omaggi comparsi poco dopo la conferma del ritrovamento del corpo della giovane, poco prima dell'arrivo dei carabinieri per il riconoscimento del corpo. Da quel momento a Vigonovo c'è spazio solo per il dolore.

Nel servizio di Dario Giordo l'intervista a Stefano Tigani, legale famiglia Cecchettin

Fiori per Giulia davanti alla sua abitazione a Vigonovo

La ricostruzione della fuga di Filippo Turetta

Potrebbe non essere più in Italia la Fiat Grande Punto nera, targata FA 015 YE, di Filippo Turetta. L'ultima registrazione certa della targa, quella di un varco targa-system a Lienz, in Austria mercoledì 15 novembre. Una fuga di circa 700 chilometri iniziata la notte di sabato. La notte del video dello stabilimento Dior, in zona industriale a Fossò, nel Veneziano, in cui il 22enne aggredisce la ex fidanzata Giulia Cecchettin, lei cerca di scappare, la colpisce nuovamente, la carica esanime sui sedili posteriori, scappa.

Gli altri rilevamenti

Nessun navigatore in macchina, nessun telefonino cellulare, nessun pagamento elettronico. Gli unici riscontri per ricostruire il suo percorso, i targa system, e le telecamere a circuito chiuso. Ecco cosa raccontano: prima rilevazione dell'auto nel parcheggio del centro commerciale "Nave de Vero" a Marghera. La seconda: la Punto viene ripresa dalle telecamere in zona industriale a Fossò, con il video in cui lui aggredisce Giulia Cecchettin.

A mezzanotte e 43 minuti di domenica l'auto passa a Zero Branco, poi è rilevata a Maserada sul Piave e a Vazzola. Successivamente è a Caneva, in Friuli Venezia Giulia. Da lì attraversa Polcenigo, Aviano, Piancavallo fino a Barcis, in Valcellina, dove oggi è stato ritrovato il corpo senza vita di Giulia.

Tgr Veneto

La mappa degli spostamenti

La Punto di Filippo Turetta avvistata mercoledì in Austria

Confermato il passaggio della Fiat Punto nera di Filippo Turetta in Austria. La vettura, mercoledì scorso, è stata registrata dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Lo apprende l'ANSA da fonte qualificata in conferma di una notizia anticipata da Il Messaggero.

Il legale della famiglia Cecchettin: "Ora è il momento del dolore"

"Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ma è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell'ordine". Così l'avvocato della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani, in una breve dichiarazione ai giornalisti dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia. 

Il procuratore Cherchi a Filippo Turetta: "Non continuare la fuga"

Giulia Cecchettin - Figure 2
Foto Rai News

L'appello del magistrato al giovane ancora irreperibile: "La ricostruzione che Turetta potrebbe fare sarebbe molto importante, anche per lui stesso".

L'intervista di Sara Barovier col montaggio di Luis Bertagnin

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Il corpo di Giulia trovato seguendo le tracce dell'auto di Filippo

Le ricerche che hanno portato al rinvenimento del cadavere, che apparterrebbe a Giulia Cecchettin, erano riprese nella zona del lago di Barcis non su un imput specifici, ma seguendo la procedura di controlli, anche dopo esiti inizialmente negativi. La zona di Barcis si trova infatti lungo la direttrice che avrebbe seguito nella fuga la Fiat Punto nera di Filippo Turetta.

Il corpo rinvenuto è di Giulia Cecchettin

Il suo corpo rinvenuto in Friuli Venezia Giulia in un canalone a Barcis, in provincia di Pordenone. Il tragico ritrovamento, poco prima di mezzogiorno, fatto dalle forze dell'ordine impegnate nelle ricerche. Ancora irreperibile Filippo Turetta

Trovato il cadavere di una donna nel Lago di Barcis in provincia di Pordenone

Questa mattina, poco prima di mezzogiorno, le forze dell'ordine impegnate in Friuli Venezia Giulia nelle ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, hanno rinvenuto in un canalone nei pressi di Barcis, in provincia di Pordenone, il cadavere di una donna. È in corso il riconoscimento per accertare se la salma sia quella della giovane scomparsa una settimana fa.

Il cellulare di Filippo Turetta è spento dal giorno della scomparsa

Il cellulare di Filippo Turetta risulta spento dalla sera della scomparsa, sabato 11 novembre. L’unica attività registrata nei giorni seguenti è quella di Whatsapp perché collegata e condivisa sul pc che il giovane aveva a casa, e che è stato sequestrato durante la perquisizione effettuata venerdì nella sua abitazione. Per il momento, a parte il collegamento con il server dell'app di messaggistica, non risultano nuove localizzazioni dello smartphone.

Una settimana fa la scomparsa di Giulia e Filippo

Settimo giorno di ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Dei due giovani non si hanno più notizie da sabato 11 novembre quando Giulia mandò il l'ultimo messaggio alla sorella alle 22 e 43. Filippo invece, intorno alle 23, aveva inviato un messaggio alla madre per avvisare che si sarebbe fermato fuori a cena, poi il silenzio. 

Il Nordest viene passato al setaccio con gli elicotteri del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Sesto controllano anche i bivacchi in quota, come i rifugi Locatelli e Pian di Cengia. L'ultimo avvistamento della Punto nera di Filippo ad Ospitale di Cadore, al confine con la provincia di Bolzano. Non si trascura alcuna eventualità.

Ma le ricerche si stanno concentrando anche sul lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Al lavoro i vigili del fuoco friulani.

Perlustrazioni sono in corso anche su campi, canali, sul fiume Piave, nelle strade del Trevigiano, attraverso le quali avrebbe transitato l'auto di Filippo. Identiche ricerche, sono state compiute sulle arterie che il giovane ha passato nel tragitto, come stabilito dalle telecamere dei Comuni sulle strade, a Vigonovo, Zero Branco. Poi Maserada, proseguendo verso Piancavallo, la diga del Vajont.

Chiesto l'arresto per Filippo Turetta

La procura di Venezia ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un mandato di arresto europeo nei confronti di Filippo Turetta, che é stato diramato dall'Interpol a tutti i posti di polizia Europea. La Fiat Punto nera sulla quale era bordo la coppia era stata avvistata nei pressi del confine con l’Austria.

Il video avrebbe determinato la svolta nelle indagini

Nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, le telecamere non mancano. Sabato notte una di quelle adibite alla sicurezza dello stabilimento Dior avrebbe registrato il video dove si vede Filippo Turetta aggredire Giulia Cecchettin e poi caricarla, sanguinante, sulla sua auto. Il filmato mostrerebbe Giulia ferita che cerca di fuggire, lui che la rincorre e la colpisce di nuovo con violenza facendola cadere, e lasciandola apparentemente esanime a terra, prima di caricarla in auto e fuggire.

Il video, nelle mani degli inquirenti, è forse l’elemento determinante nell’accelerazione dell’indagini dopo cinque giorni e sei notti dalla scomparsa dei due ragazzi, con l’iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli indagati per tentato omicidio, e le perquisizioni a casa del giovane a Torreglia, nel Padovano.

Sono ore di angoscia per la famiglia Cecchettin, ma la speranza di rivedere Giulia viva resta.

Abbiamo intervistato Stefano Tigani, avvocato della famiglia Cecchettin

Il legale della famiglia Turetta: "Incredibile quanto avvenuto"

Emanuele Compagno è l'avvocato di Filippo Turetta. Non lo conosce, ma è stato incaricato dai genitori del ragazzo. Il video dell'aggressione il legale non ha potuto vederlo. Ha però assistito alla perquisizione nella casa di Filippo a Torreglia, che è durata tre ore.

"Non sappiamo se sia un atto necessario per procedere con indagini più approfondite, certamente c'è molta apprensione da parte di tutta la famiglia - ha detto il legale - Dai racconti della sua famiglia Filippo è sempre stato un ragazzo modello impegnato tra università e sport, che mai ha avuto screzi".

Abbiamo intervistato Emanuele Compagno, avvocato Famiglia Turetta

La sorella di Giulia: "Aveva detto alle amiche di avere paura di Filippo"

"Giulia aveva confidato alle amiche di aver avuto paura di Filippo in varie occasioni, ma a me non aveva detto nulla". Lo ha detto Elena Cecchettin, sorella di Giulia, parlando a Storie Italiane su Rai1.

Giulia Cecchettin - Figure 3
Foto Rai News

"Avendo parlato con persone vicine a Giulia ed essendoci anche confrontati su quello che Giulia ci diceva, è emerso che con loro aveva parlato di aver avuto paura di Filippo. Che dopo certi episodi aveva scritto 'Non era mai successo, ma mi ha fatto veramente paura, sia per le parole che i gesti che ha usato', per poi minimizzare sui gesti dicendo 'ma no, non è niente'. Però in più occasioni ha detto di essere preoccupata, cosa che non mi aveva mai detto direttamente, forse perché pensava che potessi essere troppo protettiva nei suoi confronti", ha detto Elena.

Nel video dell'aggressione Giulia viene caricata in auto apparentemente esanime

Nel video, ripreso da una telecamera di sorveglianza, a disposizione degli inquirenti, si vedrebbe Filippo Turetta colpire Giulia Cecchettin con alcuni calci mentre si trovava a terra, tanto da farle gridare "Mi fai male" invocando aiuto. Turetta viene ripreso mentre si sposta insieme alla ex in un'altra area con la propria auto, dalla quale la 22enne fugge. 

Rincorsa, viene colpita violentemente alle spalle, tanto da provocarne la caduta, per impedire che si allontanasse ''e producendole, quale conseguenza della propria azione - si legge nelle carte giudiziarie visionate dall'Adnkronos - ulteriori ferite e ulteriori copiosi sanguinamenti, che determinavano che la parte offesa rimanesse a terra apparentemente esanime mentre il Turetta caricava il suo corpo nella propria auto, allontanandosi dal luogo dei fatti e rendendosi immediatamente irreperibile''. 

La scomparsa di Giulia e Filippo: ricerche in tutto il Nordest

Il Nordest passato al setaccio per cercare Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. In Alto Adige gli elicotteri del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Sesto controllano anche i bivacchi in quota, come i rifugi Locatelli e Pian di Cengia. L'ultimo avvistamento della Punto nera di Filippo ad Ospitale di Cadore, al confine con la provincia di Bolzano. Non si trascura alcuna eventulità.

Ma le ricerche si stanno concentrando anche sul lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Al lavoro i vigili del fuoco friulani.

Perlustrazioni sono in corso anche su campi, canali, sul fiume Piave, nelle strade del Trevigiano, attraverso le quali avrebbe transitato l'auto di Filippo. Identiche ricerche, sono state compiute sulle arterie che il giovane ha passato nel tragitto, come stabilito dalle telecamere dei Comuni sulle strade, a Vigonovo, Zero Branco. Poi Maserada, proseguendo verso Piancavallo, la diga del Vajont.

Nel servizio di Elisa Billato, montato da Francesco Piazzolla, l'intervista ad Alessandro Marazzato, Guardia di Finanza Prato alla Drava

La foto del luogo dove sarebbe avvenuta l'aggressione ripresa nel video

Una delle macchie di sangue repertate dagli inquirenti nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, nella zona industriale a Fossò (Venezia), a 6 km da Vigonovo. Le tracce erano state trovate dai Carabinieri. In quel punto ci sono le telecamere perimetrali di uno stabilimento, che avrebbero ripreso il video dell'aggressione.

Ansa/Michele Galvan

Una delle macchie di sangue trovate a Fossò, in provincia di Venezia

Il legale di Filippo Turetta: "Del video non so nulla"

"Non sappiamo se sia un atto necessario per procedere con indagini più approfondite, certamente c'è molta apprensione da parte di tutta la famiglia". Lo dice Emanuele Compagno, legale di Filippo Turetta, interpellato dall'Adnkronos. "Dai racconti della sua famiglia Filippo è sempre stato un ragazzo modello impegnato tra università e sport, che mai ha avuto screzi".

Sulla presenza di un video che, secondo indiscrezioni di stampa, riprenderebbe un'aggressione il legale sottolinea: "Ho letto anche io, ma non ne so nulla. La famiglia di Filippo chiede che tornino entrambi e che diano segni della loro presenza. Filippo, se vuole e si sente meno a disagio, può chiamare anche me in qualità di suo difensore", conclude l'avvocato.

In un video si vedrebbe Filippo aggredire Giulia

Tra gli elementi probanti in mano gli investigatori ci sarebbe un breve video nel quale si vedrebbe Filippo Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato. Lo si apprende da fonti vicine all'inchiesta. Il filmato è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento "Dior" di Fossò (Venezia), che si trova sulla strada dove erano state già repertate presunte macchie di sangue e dei capelli, domenica scorsa. Nelle immagini si vedrebbe un'aggressione da parte di Filippo e poi il giovane caricare nella sua auto Giulia, sanguinante.

L'avvocato della famiglia Cecchettin: "Fiduciosi di arrivare ad una svolta positiva"

Abbiamo raccolto le parole del legale dopo la comunicazione da parte della Procura sull'iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli indagati per tentato omicidio.

Andrea Rossini ha intervistato Stefano Tigani, legale della famiglia Cecchettin. Le riprese sono di Luis Bertagnin, il montaggio di Danilo Ranieri

Filippo Turetta indagato: atto dovuto per esame Dna

In una nota inviata dagli inquirenti agli organi di stampa viene sottolineato che la rubricazione nel reato di omicidio è un atto dovuto, anche a garanzia dell'indagato, per poter procedere agli accertamenti irripetibili. Nello specifico il prelievo di sangue alla sorella di Giulia, per poter confrontare il Dna estratto dalla macchie di sangue ritrovate nel parcheggio, e con le ciocche dei capelli repertate sempre sullo stesso posto.

Il legale del papà di Giulia: "Filippo indagato? Ne prendiamo atto, ma non perdiamo la speranza"

"Non so su quale base si fondi la qualificazione del reato ipotizzato. - ha dichiarato Stefano Tigani, legale di Gino Cecchettin, papà di Giulia - Ne prendiamo atto ed evidentemente, se gli inquirenti ritengono di farlo, hanno qualche elemento. Noi però restiamo anche oggi sulla posizione emotiva di ieri: non perdiamo la speranza. Immaginiamo anche che sia un atto dovuto per accertamenti irripetibili. Non facciamoci prendere dal panico".

La Procura di Venezia: perquisizioni in corso

“Alcune perquisizioni sono in corso nell'ambito delle indagini sulla sparizione di Giulia e Filippo”. Lo riferisce la Procura della Repubblica di Venezia, che ha iscritto il giovane nel registro degli indagati per tentato omicidio. ”L'iscrizione nel registro degli indagati - aggiunge la Procura lagunare - è stata fatta a seguito della denuncia di scomparsa dei due, dopo le ricerche, e in seguito al primo esito degli accertamenti su eventuali responsabilità penalmente rilevanti". 

La Procura formula "l'auspicio che si tenga conto della difficoltà e della delicatezza degli accertamenti, nonché della sofferenza in cui versano le famiglie coinvolte. Notizie imprecise - conclude la nota - rischiano di creare inutili aspettative".

Filippo Turetta indagato per tentato omicidio

Forse vicino ad una svolta il caso della scomparsa di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta.

Filippo Turetta indagato per tentato omicidio

La Procura di Venezia fa sapere che il giovane studente è indagato per tentato omicidio. E' stata disposta "l'iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli indagati in relazione al reato di tentato omicidio anche a sua garanzia al fine di consentire le necessarie attività irripetibili", sottolinea la procura.

Le perquisizioni

Perquisizioni sono state svolte stamattina nell'ambito delle indagini sulle scomparsa dei due ex fidanzati, Giulia Cecchettin, e Filippo Turetta. Lo fa sapere una nota della procura di Venezia. "Al fine di non lasciare inesplorato alcuno spunto investigativo sono state disposte alcune perquisizioni che hanno avuto corso nella mattinata odierna", sottolinea la procura che "al fine di evitare la pubblicazione di notizie incomplete o che possano creare intralcio alle indagini, rilevata l'attenzione e quindi l'interesse pubblico scaturito dalle prime informazioni sulla vicenda, ha deciso di predisporre questo comunicato anche con l'auspicio che gli organi di informazione tengano conto della difficoltà e della delicatezza degli accertamenti in corso nonché della sofferenza in cui versano le famiglie coinvolte". La procura sottolinea che "notizie imprecise variamente raccolte e divulgate rischiano di creare inutili aspettative e comunque aggravio del quadro fattuale con cui le indagini si devono confrontare".

Intanto le ricerche dell'auto si allargano alla zona del lago di Barcis (Pordenone)

I Vigili del fuoco di Pordenone stanno scandagliando, da questa mattina, il lago di Barcis (Pordenone) alla ricerca di tracce dei ragazzi veneti scomparsi sabato scorso. Da quanto si apprende, la località non è stata scelta in base a elementi precisi, ma perché si trova lungo la direttrice che l'auto ha seguito nella notte tra sabato e domenica. I dispositivi di lettura targhe l'hanno infatti immortalata lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e successivamente, in maniera del tutto sorprendente, nella stazione turistica del Piancavallo, a 1.300 metri di quota, raggiungibile con una lunga deviazione. Siccome la "fotografia" successiva è stata scattata all'uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno), non lontano dalla diga del Vajont, le ricerche si concentrano oggi sul lago di Barcis, località dove il veicolo è obbligatoriamente transitato. Sul posto, assieme alle squadre speleo-alpino-fluviali, ci sono anche i sommozzatori. Secondo quanto apprende l'ANSA, analoghi campi base saranno allestiti in altre aree lungo il percorso dell'utilitaria dove esistono corsi d'acqua o dirupi molto profondi. 

Ricerche concentrare ieri nella zona del Brenta, e a Fossò, dove sono state trovate tracce di sangue: atteso il Dna

Le ricerche degli inquirenti si muovono infatti più direzioni. In pianura, nella zona del Brenta, l'analisi del Dna delle tracce di sangue trovate a Fossò. Saranno confrontate col Dna di padre e sorella di Giulia, per capire se siano compatibili.

Analisi anche su alcuni capelli rinvenuti

Lì vicino trovati anche alcuni capelli, su cui saranno eseguite analisi dello stesso tipo. E' invece stata esclusa la rilevanza di un tessuto strappato, trovato a pochi metri. Centinaia di agenti, vigili del fuoco e volontari, scandagliano il Brenta, i canali e le campagne della zona.

Si cerca l'auto di Filippo Turetta sulle montagne del Trentino Alto Adige

L'auto di Filippo Turetta viene invece cercata in montagna, in Alto Adige. L'ultima identificazione certa della targa è ancora quella di domenica mattina, alle 9,07, poco sopra Cortina.

L'ipotesi Alta Pusteria e lo scenario peggiore

L'ipotesi è che sia stata parcheggiata in una zona isolata dell'Alta Pusteria e da lì non si sia più mossa. Un quadro che fa ipotizzare lo scenario peggiore: la morte di Giulia, la fuga, forse la premeditazione. Gli inquirenti però sottolineano che nulla di tutto ciò, per ora è certo. Si lavora per riportare entrambi i ragazzi a casa.

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