Perché festeggiamo Halloween il 31 ottobre e qual è il suo significato

3 ore ago
Credits: John Pheian

Halloween si festeggia il 31 ottobre ed è una ricorrenza molto popolare non solo in Nord America ma, in misura minore, anche in Italia, in Europa e in altri Paesi. Le origini della festività sono legate a quella di Ognissanti, introdotta nel VII secolo, e forse anche in alcuni riti delle popolazioni celtiche. Contrariamente a quanto molti pensano, Halloween non nasce negli Stati Uniti ma in Europa, probabilmente in Irlanda: è stata portata in Nord America dagli immigrati europei nell’Ottocento, ha “conquistato” il continente ed è poi “ritornata” in Europa, in forma laica e commerciale, a causa dell’influenza della cultura statunitense. Nonostante riceva alcune critiche, la popolarità di Halloween appare molto solida.

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Foto Geopop
Cos’è Halloween: etimologia e significato

La parola “Halloween”, attestata per la prima volta nel 1735, è la contrazione di All Hallows’ Eve, letteralmente “Vigilia (del giorno) di tutti i santi”.  La festa di Halloween si celebra infatti la notte del 31 ottobre, precedente al giorno di Ognissanti. Oggi è una ricorrenza laica, nella quale è tradizione esporre zucche intagliate e vestirsi con costumi che richiamano figure spaventose, ma le sue origini vanno rintracciate nei culti della religione cattolica.

Zucca intagliata “Jack o’ lantern”.
La celebrazione di Ognissanti e la commemorazione dei defunti

Halloween deriva dalla celebrazione di Ognissanti, introdotta dalla Chiesa nel VII secolo d.C. e derivata dal preesistente culto dei martiri, cioè i cristiani uccisi prima che il Cristianesimo fosse legalizzato dall’Impero Romano. In origine il Giorno dei santi cadeva in maggio, ma nel VIII secolo fu spostato al 1° novembre. Tra i fedeli si diffuse l’abitudine di vegliare la notte precedente, in attesa della giornata, come già avveniva nelle vigilie di altre feste religiose (Natale, Pasqua ecc.).

Tutti i Santi (particolare della Pala di Fiesole del Beato Angelico).

Nei secoli X-XI si affermò un nuovo culto, quello della commemorazione di tutti i defunti, non solo martiri e santi. Si stabilì di celebrarlo il 2 novembre, giorno successivo a quello di Ognissanti. In tal modo si creò una celebrazione “tripartita”, nota come Allhallowtide, che includeva la Vigilia, Ognissanti e il Giorno dei morti.

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Halloween dall’Europa agli Stati Uniti e ritorno

Con il passare del tempo nacquero usanze specifiche della Vigilia di Ognissanti. Sin dal XV secolo, per esempio, in Inghilterra e in alcuni altri Paesi si affermò la tradizione di preparare le soul cakes, torte delle anime, da offrire ai bambini poveri che bussavano alle abitazioni per chiedere un dolce in cambio di una preghiera per i defunti.

Alcuni studiosi ritengono che le tradizioni della Vigilia di Ognissanti siano influenzate da una celebrazione celtica, il festival del Samhain, che rappresentava l'inizio del nuovo anno e la fine dell'estate, nonché l’incontro tra il mondo dei vivi e quello dei morti, o dal culto romano della dea Pomona, ma tali ipotesi non sono universalmente accettate.

Falò del festival di Sahmain.

Quel che è sicuro è che la celebrazione della vigilia di Ognissanti creò delle controversie nel XV secolo, quando l’Europa perse l’unità religiosa a causa delle riforme anglicana in Inghilterra e luterana nella parte centro-settentrionale del continente. Le confessioni riformate non riconoscevano la celebrazione, che era osteggiata con particolare vigore dal clero britannico. La Vigilia, però, continuò a essere celebrata dai cattolici delle Isole britanniche (maggioritari in Irlanda e piuttosto numerosi in Scozia), mentre perse di attrattiva nell’Europa continentale.

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Gli immigrati europei portarono la celebrazione in America del Nord sin dal Seicento, ma nel continente la festa divenne popolare solo dopo le grandi ondate migratorie di irlandesi e scozzesi dell’Ottocento, perdendo gradualmente il significato religioso per diventare una ricorrenza laica. Inizialmente era celebrata in famiglia, ma nella seconda metà del Novecento si trasformò gradualmente in una festa pubblica, nella quale si organizzano eventi e feste a tema.

In tempi recenti la celebrazione si è diffusa in molti Paesi grazie all’influenza americana, raggiungendo l’Europa continentale, il Giappone, l’Australia e altri territori.

Usanze e simboli associati a Halloween

La ricorrenza di Halloween è accompagnata da tradizioni che sono ormai entrate a far parte del nostro immaginario. Vediamo da dove derivano e quali sono erano i loro significati originari.

Dolcetto o scherzetto

Una delle tradizioni più note di Halloween coinvolge i bambini, che bussano alle abitazioni e pronunciano la frase “dolcetto o scherzetto?” (trick or treat in inglese). La tradizione deriva probabilmente dall’usanza delle soul cakes (a cui era associata una filastrocca: «A soul cake! / A soul cake! / Have mercy on all Christian souls, for a soul cake!»), ma forse ha un retaggio anche nel festival del Samhain, nel quale era tradizione lasciare del cibo per i morti. Nella sua forma attuale, il trick or treat è attestato per la prima volta in Canada nel 1917.

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Costumi spaventosi

Ad Halloween è comune indossare costumi che raffigurano immagini spaventose, come scheletri, vampiri o mostri. La tradizione trae probabilmente origine dall’abitudine, diffusa nell’età moderna, di abbigliarsi in maniera spaventosa nella notte di Ognissanti per allontanare gli spiriti maligni. L’usanza attuale è nata negli Stati Uniti all’inizio del Novecento, ma già alla fine del secolo precedente in Scozia e in Irlanda i bambini che andavano a bussare presso le abitazioni si vestivano in costume.

Costumi da Halloween.
Zucca intagliata

Il simbolo più noto di Halloween è “Jack o’ lantern”, la zucca intagliata a forma di volto umano e dotata di una lanterna. Il simbolo trae origine da diverse tradizioni. Anzitutto, intagliare verdure in forma umana è un’usanza diffusa in molte culture; nel caso di Halloween, tali “sculture” furono introdotte per spaventare gli spiriti maligni. La zucca intagliata è associata anche a una leggenda irlandese del Seicento, secondo una quale un fabbro di nome Jack riuscì a ingannare il diavolo, che si era appropriato della sua anima, ma dopo la morte fu condannato a vagare per l’eternità e a farsi luce solo con una lanterna.

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L’usanza di trasformare i vegetali in lanterne in occasione di Halloween nacque nell'Ottocento in Irlanda e Scozia, dove si usavano soprattutto le rape. Negli Stati Uniti si diffuse l’uso delle zucche, attestato per la prima volta nel 1837.

Le popolarità di Halloween e le critiche

Halloween è oggi una festa popolare in tutto il mondo occidentale, ma la sua “capitale” resta il Nord America. Basti pensare che circa il 70% de cittadini degli Stati Uniti partecipa alla celebrazione e che nel 2022 la spesa complessiva nel Paese ha raggiunto la cifra di 10,6 miliardi di dollari.

Celebrazione a New York

La diffusione di Halloween nell’Europa continentale è avvenuta in tempi recenti ed è criticata da una parte dell’opinione pubblica e da alcuni religiosi, che la considerano una celebrazione americana priva di legami con la cultura cattolica. In qualche caso è addirittura associata, erroneamente, ai culti satanici.

Oggi Halloween è una festa prevalentemente commerciale, incentivata da aziende e locali. La ricorrenza gode di un ampio consenso, anche in Europa, sebbene nel Vecchio continente non raggiunga la popolarità del Nord America. In Italia, per esempio, secondo Ipsos nel 2023 Halloween è stato festeggiato dal 60% delle famiglie, con una spesa media di 66,7 € per nucleo familiare.

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Fonti

Halloween and Other Festivals of Death and Life, a cura di Jack Santino, University of Tennessee Press, 1994

Lisa Morton, Trick or Treat: A History of Halloween, Reaktion Books, 2013

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