L’Alta Corte di Hong Kong ha confermato una sentenza storica che riconosce i diritti abitativi ed ereditari alle coppie omosessuali sposate all’estero. La decisione segna un'importante vittoria per la comunità LGBTQ+, concludendo anni di battaglie legali contro le politiche discriminatorie del governo.
La Corte, guidata dal presidente Andrew Cheung, ha respinto i ricorsi governativi sulle politiche abitative, giudicandole ingiustificate. «Le politiche contestate non possono essere giustificate», ha affermato Cheung, evidenziando come le autorità non abbiano dimostrato alcun potenziale impatto negativo sulle coppie eterosessuali in caso di estensione dei benefici.
Per quanto riguarda i diritti ereditari, i giudici Roberto Ribeiro e Joseph Fok hanno definito le disposizioni vigenti discriminatorie e incostituzionali. Questa sentenza rappresenta un passo fondamentale per le coppie omosessuali, tradizionalmente private di numerosi diritti in un sistema che riconosce il matrimonio omosessuale solo in ambiti limitati, come la tassazione o i visti lavorativi.
Impatto sulla società e sulle coppie LGBTQ+La decisione crea un precedente significativo per l’uguaglianza, incidendo sulla vita delle coppie dello stesso sesso in un contesto in cui il matrimonio egualitario non è ancora legalmente riconosciuto. Nel settembre 2023, la stessa Corte Suprema aveva obbligato il governo a sviluppare un quadro legale per le unioni civili tra persone dello stesso sesso, segnando una progressiva apertura sul tema.
Nonostante le resistenze politiche, la comunità LGBTQ+ continua a ottenere risultati attraverso sfide legali, trasformando gradualmente il panorama dei diritti civili a Hong Kong.