Sì, Iannone ancora c'è. Primo giorno a testa alta dopo l'azzardo del ...

Iannone

Dopo 5 stagioni fuori il 35enne chiamato dal team di Valentino Rossi aveva due obiettivi per il venerdì: non cadere e stare sotto il gap dei 2 secondi. Obiettivi centrati

Massimo Falcioni

1 novembre 2024 (modifica alle 15:56) - MILANO

Dunque, un pilota assente dalla MotoGP da cinque stagioni, al rientro pro tempore sul circuito di Sepang dove si disputa il penultimo round del mondiale 2024, segna nelle FP2 il tempo finale in 1’59"618, 21°, a 1"939 dal capoclassifica Pecco Bagnaia: 1'57"679. Gli obiettivi, fin qui, erano due: non fare danni e quindi non cadere, stare sotto il gap dei 2 secondi. Obiettivi centrati. Il pilota è il 35enne Andrea Iannone, la moto è la Ducati del Team VR46 di Valentino Rossi, cioè la Desmosedici GP23 con cui ha corso fino al GP di Tailandia Fabio Di Giannantonio, rientrato in Italia per operarsi alla spalla sinistra e prepararsi in piena forma per il 2025. 

il rischio

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Tante le critiche, nell’ambiente e fuori, per questa scelta di un rientro definito almeno “azzardato”, solo una questione di business. Iannone non poteva che dire sì alla chiamata di Rossi in MotoGP dopo il positivo 2024 nel mondiale SBK, alla fine ottavo, con il fiore all’occhiello di una vittoria ad Aragon, di un secondo posto, tre terzi, sette quarti. “Una sfida folle”, l’ha definita Iannone. “Senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia” diceva Albert Einstein. Per capire cosa significa rientrare in MotoGP dopo una lunga assenza basti pensare che la scorsa stagione, proprio a Sepang, tornava dopo cinque anni in MotoGP come wild card il campione del mondo in carica SBK Alvaro Bautista (Ducati Aruba): 22° tempo (2’02"516) nelle Free Practice N°1 a 3"003 dal miglior tempo fatto da Martin (1’59"513). Bautista poi arrivò 22° sabato (+36"501 dal primo Alex Marquez) e 17° domenica (+53"564 dal vincitore Bastianini). 

gli ostacoli

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Sul piano tecnico-agonistico questi passaggi non sono mai facili, né privi di rischi, anche relativamente all’immagine per il pilota e per il Team. SBK e MotoGP hanno moto completamente diverse e sono due mondi diversi in tutto. In passato, solo Bayliss, Ben Spies e Cal Crutchlow hanno avuto un discreto successo nel salto dalla SBK alla MotoGP. Qui, adesso, non si tratta di test ma di correre in una pista difficile in sella a un bolide da 300 CV mai provato prima, misurandosi con i 20 migliori piloti del motociclismo mondiale. Per comprendere la prestazione tecnico-agonistica di Iannone sulla Ducati MotoGP basta analizzare i tempi delle odierne pre-qualifiche: i primi 10 piloti (Bagnaia, Martin, Bastianini, Vinales, A. Marquez, Quartararo, Morbidelli, Rins, Miller, Marc Marquez) sono racchiusi nel gap di poco più di 6 decimi: dall’1'57"679 di Bagnaia all’1'58"362 di Marc Marquez. Sotto 1 secondo di gap ci sono i primi 14 piloti (14° tempo Binder: 1’58"649 + 0"970). Sull’1’ e 59, oltre a Iannone, altri sei piloti: dal 15° Nakagami (1’59"000) al 20° Mir (1’59"535). Dopo Iannone c’è Savadori, 22°: 2'00"108 a + 2"429 dalla vetta. 

senza errori

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Insomma, in questa prima giornata di Sepang Iannone non avrà fatto l’impresa ma esce a testa alta da questa suo non programmato ritorno in MotoGP. Il pilota di Vasto merita comunque un plauso: non ha commesso errori, è migliorato giro dopo giro, ha seguito senza batter ciglio le indicazioni (c’è chi dice gli “ordini”), pronto a dare tutto se stesso nelle due gare di sabato e di domenica. I tempi di “Iannonecannone” sono lontani. Meglio così.

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