Una tripletta per sognare una grande Champions: l'Italia è sempre ...

Le vittorie di Inter, Milan e Atalanta certificano il buon momento delle italiane in Europa: c'è da sorridere anche in ottica ranking Uefa

Inter, Milan - Figure 1
Foto La Gazzetta dello Sport

Giornalista

27 novembre 2024 (modifica alle 01:00) - MILANO

È vero, erano tutt’e tre favorite perché le avversarie erano in grave crisi di risultati (il Lipsia) oppure molto modeste (lo Young Boys e lo Slovan Bratislava, che però giocavano in casa). È vero, se una delle nostre non avesse vinto ci saremmo stupiti e avremmo anche provato un po’ di delusione. È tutto vero, ma la tripletta in Champions ci regala comunque una serata da sogno. Sogniamo, allora: l’Inter è in testa alla classifica, prima fra trentasei squadre, in attesa della sfida tra Liverpool (l’unica che può superare i nerazzurri) e Real; l’Atalanta si è arrampicata ai vertici anche in Europa e ormai non sappiamo più quali aggettivi usare per celebrarne la grandezza; il Milan ha infilato il terzo successo consecutivo e, se continuerà a sfruttare il calendario favorevole che si ritrova, potrebbe perfino conquistare la qualificazione diretta agli ottavi. Perché poi il fatto di affrontare squadre inferiori non mette al sicuro da sorprese. Guardate quello che ha combinato il Manchester City di Guardiola, in crisi ormai acclarata: da 3-0 a 3-3 in casa contro il piccolo Feyenoord, rimonta subita in un quarto d’ora appena. Oppure osservate la posizione in classifica del Psg, che ha conquistato la miseria di quattro punti in cinque partite e rischia incredibilmente di rimanere fuori dalle prime ventiquattro.

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C’è di che essere felici e ottimisti, insomma, anche perché questi nove punti ci lanciano di nuovo in alto nella graduatoria che assegna un posto in più nella Champions 2025-26: la corsa è ancora lunga ma noi, come un anno fa, siamo lassù a competere con le migliori. È un’altra conferma che il calcio italiano, dal punto di vista tecnico, non è affatto disastrato come qualcuno vuole raccontare. E stasera confidiamo che Juve e Bologna aggiungano altri risultati positivi alle tre vittorie di Inter, Atalanta e Milan, anche se hanno compiti più complicati: i bianconeri cercano il gol a Birmingham senza centravanti (e senza mezza squadra); i rossoblù con il Lilla sono chiamati a cancellare il doppio zero europeo (zero successi e anche zero gol), numeri che fanno male. Poi è vero che la tripletta non è priva di macchie e incertezze. L’Inter, per esempio, non ha giocato una buona gara, soprattutto nell’ultima parte: andata in vantaggio grazie a un autogol, non ha chiuso la contesa e alla fine ha rischiato grosso. Restano però le cifre, e quelle sono da leccarsi i baffi: Inzaghi è primo in classifica, come detto, e ormai vicinissimo a conquistare uno dei primi otto posti, e i nerazzurri hanno chiuso la quinta partita di Champions senza subire reti, unici tra i trentasei club partecipanti alla coppa. Anche il Milan ha avuto inquietanti sbandate difensive a Bratislava, e una di queste ha consentito allo Slovan di pareggiare la rete di Pulisic. Così, nell’intervallo, Fonseca ha deciso di buttare dentro Leao. La conferma che l’esclusione del portoghese, stavolta, non era una scelta tecnica: si era deciso davvero di farlo riposare, confidando che non ci fosse bisogno di lui. Nelle difficoltà, Fonseca si è subito messo nelle mani del connazionale: vai e pensaci tu. Ci ha pensato lui, anche se nel finale questo Milan indifeso ha consentito agli avversari di rifarsi sotto.

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Se Inter e Milan hanno vissuto momenti di apprensione finale, l’Atalanta è andata in controtendenza: sofferenze zero, dall’inizio al 90’. È impressionante la sicurezza, quasi l’arroganza con cui la squadra di Gasperini affronta ormai ogni partita: aggredisce e travolge chiunque le si ponga davanti, sia questo il Napoli capolista della Serie A o le avversarie che trova all’estero (in Champions ha conquistato tre successi in tre trasferte). Nelle ultime undici partite i bergamaschi hanno vinto dieci volte; l’unico pareggio è arrivato contro il Celtic, zero a zero, ma di gol potevano segnarne quattro o cinque anche in quella circostanza. In mezzo a tanta ricchezza, continuano a colpire Retegui, arrivato a 14 reti nella stagione, e De Ketelaere, le cui intuizioni sono una gioia per chi ama il calcio.

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