Il sistema di difesa aerea Iron Dome intercetta i missili iraniani sopra Ashkelon - Reuters
Dopo ore di tensione e attesa, l'attacco dell'Iran è scattato. Ampiamente annunciata, una prima raffica di almeno 102 missili è stata lanciata dall'Iran verso Israele, seguita poche ore dopo da una seconda. In tutto sono caduti circa 180 missili. In quasi tutto il Paese sono risuonate le sirene d'allarme e gli abitanti si sono rifugiati nei bunker. I sistemi di contraerea hanno reagito distruggendo la quasi totalità dei missili. Dopo qualche ora l'allarme è rientrato e la popolazione è stata invitata a uscire dai rifugi.
L'attacco è la risposta dell'Iran alla guerra ingaggiata da Israele contro le milizie sciite di Hezbollah nel Libano, che hanno portato alla decapitazione della leadership, compreso il numero uno Hassan Nasrallah. «La risposta legale, razionale e legittima dell'Iran agli atti terroristici del regime sionista, che hanno coinvolto cittadini e interessi iraniani e violato la sovranità nazionale della Repubblica islamica dell'Iran, è stata debitamente eseguita. Se il regime sionista osasse rispondere o commettere ulteriori atti di malevolenza, ne conseguirebbe una successiva e schiacciante risposta. Si consiglia agli stati regionali e ai sostenitori dei sionisti di separarsi dal regime»; lo ha scritto su X la missione iraniana all'Onu.
L'allerta è altissima anche per le minacce di attentati terroristici: questa sera in Israele si sono registrati due attacchi in un centro commerciale di Tel Aviv e alla metropolitana leggera di Jaffa. Le agenzie parlano di 6 morti nel secondo attentato, mentre almeno sette persone sono rimaste ferite nella sparatoria a Tel Aviv.