L'Iran: "Vogliamo punire Israele, non l'escalation". Gallant: "Pronti a ...
La guerra di Gaza, giorno 305
Tel Aviv pensa a un attacco preventivo, Shoigu a Teheran, fuga dal Libano. Smotrich: "Giustificato far morire di fame 2 milioni di persone". Americani feriti da razzi in Iraq, la Casa Bianca: "Risponderemo"
AFP
Una donna palestinese piange un parente, ucciso in un attacco dell'esercito israeliano
Abbattuto obiettivo aereo sospetto nel nord di Israele
Le truppe israeliane hanno abbattuto un "obiettivo aereo sospetto" che si era infiltrato nello spazio aereo israeliano dal Libano poco fa. Lo riportano le Forze di difesa israeliane citate dal Times of Istrael. Circa 45 minuti dopo che le sirene erano state attivate in due comunità del nord.
Secondo l'esercito, non ci sono feriti nell'incidente. Secondo l'IDF, le sirene lanciarazzi sono state attivate a Kerem Ben Zimra e Jish, vicino al confine con il Libano, per paura della caduta di schegge.
Sirene di allarme in due villaggi nel nord di Israele
Le sirene antiaeree hanno suonato in due comunità del nord di Israele, affermano fonti militari citate dal Times of Israel. Le sirene si sono attivate nelle piccole comunità di Josh e Kerem Ben Zimra. Già due volte nella serata di lunedì le sirene erano state attivate per quelli che poi si sono rivelati falsi allarmi.
Il team di sicurezza a Biden e Harris: "Non ci sono dati chiari sui tempi della rappresaglia iraniana"
Non è chiaro quando l'Iran e Hezbollah potrebbero lanciare un attacco contro Israele. Così il team di sicurezza nazionale della Casa Bianca avrebbe detto al presidente Biden e alla sua vice Kamala Harris, secondo un funzionario statunitense citato dal Times of Israel. I rapporti indicano che è prevista a breve una rappresaglia iraniana o di Hezbollah per le uccisioni del capo di Hamas Ismail Haniyeh e del capo militare di Hezbollah Fuad Shukr, ma a Biden e Harris è stato anche detto che ci sono poche informazioni disponibili riguardo "i dettagli di un simile attacco".
Incontro di Biden e Harris con il team di sicurezza nazionale: "Reagiremo all'attacco in Iraq"
Gli Stati Uniti risponderanno all'attacco missilistico contro una base irachena che ospita personale militare statunitense "nel modo e nel luogo che preferiremo", afferma la Casa Bianca, dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno discusso la questione con il loro team di sicurezza nazionale durante un briefing sulle tensioni in Medio Oriente.
Almeno cinque militari statunitensi sono rimasti feriti da due razzi katyusha lanciati contro la base aerea di al Asad nell'Iraq occidentale, dicono fonti statunitensi e irachene. Biden e Harris sono stati aggiornati sulle minacce dell'Iran e dei suoi alleati contro Israele e i militari statunitensi nella regione, afferma la Casa Bianca. Biden e Harris hanno anche discusso degli sforzi per ridurre le tensioni, in particolare attraverso l'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi attualmente sul tavolo tra Israele e Hamas.
Missili contro una base Usa in Iraq, diversi feriti
Alcuni americani sono rimasti feriti in un attacco missilistico contro una base militare in Iraq, ha dichiarato un portavoce della difesa statunitense.
"C'è stato un sospetto attacco missilistico contro le forze statunitensi e della coalizione presso la base aerea di Al-Assad in Iraq. Secondo le prime indicazioni, diversi membri del personale statunitense sono rimasti feriti".
Il reportage dell'inviato Riccardo cavaliere dal secondo campo profughi della Cisgiordania
Abu Mazen: "L'uccisione di Haniyeh serviva a Netanyahu per prolungare il conflitto"
L'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, aveva lo scopo di prolungare il conflitto a Gaza e complicherà i colloqui sulla risoluzione della crisi. Ne è convinto il presidente dell'Autorità palestinese, Abu Mazen, che in una intervista all'agenzia di stampa russa RIA Novosti si è detto sicuro che "lo scopo dell'assassinio di Haniyeh fosse di quello di prolungare la guerra ed espanderne la portata".
Abu Mazen definisce l'uccisione "un atto codardo e uno sviluppo pericoloso nella politica israeliana" e avverte che "avrà un impatto negativo sui negoziati in corso per porre fine all'aggressione e ottenere il ritiro delle truppe israeliane da Gaza".
Tra pace e guerra, il punto dalla corrispondente Carmela Giglio
Il ministro delle Finanze israeliano Smotrich: “Non ci lasceranno far morire di fame 2 milioni di civili, anche se potrebbe essere giustificato e morale”
Bloccare gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza sarebbe "giustificato e morale", anche se ciò causasse la morte di fame di 2 milioni di civili. Tuttavia, la comunità internazionale non lo permetterebbe. Lo ha detto il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, affermando: "Stiamo portando aiuti perché non c'è scelta. Non possiamo, nell'attuale realtà globale, gestire una guerra. Nessuno ci lascerà causare la morte di fame di 2 milioni di civili, anche se potrebbe essere giustificato e morale, finché i nostri ostaggi non saranno restituiti. Viviamo oggi in una realtà nella quale abbiamo bisogno della legittimità internazionale per questa guerra".
Nel suo intervento, l'esponente dell'estrema destra israeliana ha sostenuto che Israele deve riprendere il pieno controllo su ciò che entra nella Striscia, affermando di opporsi alla posizione dell'esercito e del ministro della Difesa Yoav Gallant sulla questione. Ha inoltre affermato che il saccheggio degli aiuti da parte di Hamas è il "fattore principale" che sta prolungando la guerra.
Mercoledì riunione straordinaria dell'Oci su richiesta iraniana, ultima spiaggia diplomatica
L'Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) terrà mercoledì a Gedda una sessione straordinaria a livello di ministri degli Esteri "per discutere dei crimini continuati dell'occupazione israeliana contro il popolo palestinese, compreso l'assassinio di Ismail Haniyeh e la sua aggressione contro la sovranità dell'Iran".
Lo annuncia la stessa Oci in una nota, accogliendo una richiesta arrivata da Teheran. Secondo alcuni osservatori, è possibile che l'Iran aspetti l'esito di quella riunione per lanciare la rappresaglia annunciata contro Israele, anche se gli americani ritengono probabile l'attacco nelle prossime ore.
Israele potrebbe attaccare "preventivamente" l'Iran
Israele prenderebbe in considerazione l'idea di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare l'Iran se scoprisse prove inconfutabili che Teheran si sta preparando ad attaccare. Lo hanno riferito i media israeliani dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato i responsabili della sicurezza. L'incontro, a cui hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato maggiore dell'Idf tenente generale Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar, si è tenuto nel contesto dei preparativi per gli attacchi previsti contro Israele da parte dell'Iran e del suo alleato libanese Hezbollah.
Secondo alcune stime, Israele non sa esattamente cosa aspettarsi dall'Iran e dai suoi alleati e sta quindi valutando un'ampia gamma di opzioni su come rispondere al meglio a un eventuale attacco o come prevenirlo. Durante l'incontro con Netanyahu, è stata discussa l'opzione di colpire l'Iran come misura deterrente, ha riferito Ynet, sebbene i funzionari della sicurezza abbiano sottolineato che tale mossa sarebbe stata autorizzata solo se Israele avesse ricevuto informazioni di intelligence certe che confermassero che Teheran sta per lanciare un attacco.
Cinque poliziotti palestinesi uccisi mentre proteggevano gli aiuti umanitari
Cinque agenti di polizia sono stati uccisi in un attacco israeliano a un veicolo a est del quartiere centrale di Deir al-Balah, a Gaza. Lo riferiscono fonti palestinesi. Secondo quanto riportato, i cinque poliziotti lavoravano alla protezione dei convogli di aiuti umanitari. La Mezzaluna Rossa afferma che i loro corpi sono stati trasferiti all'ospedale della città.
Israele: "Ucciso il ministro dell'Economia di Hamas"
Le forze israeliane hanno reso nota l'uccisione di Abed al-Zeriei, ministro dell'Economia di Hamas nella Striscia di Gaza.
"Nella giornata di domenica, su istruzioni dell'intelligence, le forze dell'IDF hanno ucciso Abed al-Zeriei, un terrorista del dipartimento di produzione dell'ala militare di Hamas, che era anche ministro economico del movimento nella Striscia di Gaza", si legge nella nota.
L'Iran: "Puniremo Israele ma non vogliamo l'escalation"
L'Iran ha ribadito che intraprenderà un'azione per "punire" Israele a causa dell'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran ma "non cerca di aumentare le tensioni nella regione". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani.
"L'Iran, basandosi sul suo diritto intrinseco fondato sui principi del diritto internazionale di punire l'aggressore, intraprenderà un'azione seria e deterrente con forza, determinazione e fermezza", ha detto il funzionario, aggiungendo che "l'Iran non cerca di aumentare le tensioni nella regione".