Kate Middleton «non è stata in coma»: Kensington Palace ...
No, Kate Middleton non è stata in coma né tantomeno in pericolo di vita. Kensington Palace ha smentito con forza le ipotesi della giornalista spagnola Concha Calleja, che alla Tv spagnola aveva riferito di una principessa «in grave pericolo» dopo l'intervento, tanto che i medici si erano trovati nella condizione di doverle «salvare la vita».
Ad aver fornito le informazioni alla Calleja sarebbe stato un dipendente di Palazzo, «in modo del tutto ufficioso», e la stessa persona le avrebbe riferito anche che Kate sarebbe stata intubata. «Hanno dovuto metterla in coma indotto. Ci sono state complicazioni gravi che non si aspettavano perché l’operazione è andata bene, ma il periodo postoperatorio non è andato altrettanto bene». E ancora: «La preoccupazione nella famiglia reale era palpabile».
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di Roberta Mercuri
Calleja ha aggiunto che a Windsor sarebbe stato allestito un vero e proprio ospedale per sostenere la principessa nella convalescenza. Stando alla giornalista, inoltre, Kate Middleton sarebbe stata ricoverata già prima dell'intervento. Il 28 dicembre l'avrebbero portata in ospedale, dopo alcuni malesseri, e solo successivamente sarebbe stato pianificato l'intervento, annunciato lo scorso 17 gennaio.
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Kensington Palace ha smentito totalmente queste informazioni, come riporta il The London Times. «È una sciocchezza», ha riferito una fonte al giornale, «La giornalista non ha fatto alcun tentativo di verificare tutto ciò che ha detto. È fondamentalmente, totalmente inventato, e qui userò un inglese educato: non è assolutamente così».
Se fosse stata su Instagram, del suo intervento in ospedale avremmo saputo qualsiasi cosa. Ma forse, alla fine dei giochi, è meglio che una principessa pratichi quello che noi abbiamo perso: la discrezione
In qualunque modo siano andate le cose, viene da chiedersi come mai si voglia per forza scavare nei dettagli delle condizioni di salute di una persona che, per quanto famosa e in vista, resta nel pieno diritto di preservare e tenere per sé qualunque cosa sia accaduta in quella sala operatoria. E chissà che prima o poi la diretta interessata non si stanchi e non decida di consegnare al mondo la sua cartella clinica, a malincuore, ovviamente. Dovrebbe bastare quello che è già stato detto. Un intervento chirurgico sicuramente impegnativo, dati i tempi di ripresa, ma una ripresa certa con una data precisa: «dopo Pasqua».
