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Omicidi e tocchi alla Bridgerton, su Netflix è uscita la seconda stagione di “Lidia Poët”
Romanticismo pop, indagini, triangoli amorosi e lotta per i diritti delle donne
La legge di Lidia Poët 2, la serie crime italiana più vista al mondo, ispirata alla vera storia dell’avvocata Lidia Poët (1855 – 1949), è disponibile da oggi su Netflix. Le 6 puntate di questa seconda stagione, con il glamour di Bridgerton e il piglio investigativo di Enola Holmes, sono ancora più pop e romantiche del primo capitolo. Lidia è al centro di delitti e complicate indagini ma non mancano momenti dedicati al sentimento. Tra un omicidio e un bacio, non perde mai di vista la questione femminile e la vocazione alla libertà.
Lidia (Matilda De Angelis) non si arrende: dopo l’ingiusta revoca della sua iscrizione all’Albo degli Avvocati trova un cavillo nell’Editto Albertino riguardo il diritto di voto alle donne. Si presenta così all’ufficio elettorale per mettersi nella lista votanti ma viene cacciata e messa per qualche ora in prigione. A salvarla, ci pensa il fratello Enrico (Pier Luigi Pasino). Nello stesso momento, viene rinvenuto il cadavere di un uomo.
È Attila Brusaferro (Jacopo Crovella), direttore della Gazzetta Piemontese e amico fraterno di Jacopo Barberis (Eduardo Scarpetta). Nella sua tasca trovano due lettere, dal contenuto oscuro ed enigmatico, indirizzate a Lidia e a Jacopo. Ma è un suicidio o un omicidio? Il procuratore Fourneau (Gianmarco Saurino) li convoca e, dopo averli ascoltati, chiede loro di indagare. Lidia e Jacopo, forse ancora innamorati ma separati da tempo, provano imbarazzo a collaborare insieme.
Fourneau trova prove concrete dell’omicidio e il nome del presunto colpevole, Cesare Brusaferro, fratellastro della vittima. Attila non approvava la frequentazione di Cesare con il ricco e ambiguo figlio di un armatore, un violento antisemita. Lidia si fa dare una mano dalla nuova scienza forense. Rileva una impronta digitale a dir poco unica, che potrebbe risolvere il caso.
Matilda De Angelis è Lidia in “La Legge Di Lidia Poët” (Lilia Carlone/Netflix © 2024)
La battagliera avvocatessa si trova al centro di indagini pericolose, che gestisce con grande furbizia e un pizzico di sfrontatezza. In un collegio femminile d’èlite, muore l’adolescente Beatrice, avvelenata con una tazza di tè. La colpevole potrebbe essere la compagna di scuola Laura e il movente la gelosia. Le due si erano invaghite dello stesso uomo. Lidia ed Enrico assumono la sua difesa.
A Torino si aggira un serial killer che uccide donne di tutte le età, senza alcun apparente legame tra loro. I due fratelli investigatori chiedono aiuto al noto professore Cesare Lombroso, fondatore dell’antropologia criminale. Secondo le sue audace teoria, determinati fattori anatomici darebbero origine a comportamenti criminali.
Basteranno le sue intuizioni per catturare il pluriomicida? Tra un assassinio e un altro, Lidia trova il tempo per l’amore. La donna continua a pensare a Jacopo ma l’affascinante Fourneau non la lascia indifferente.
Lidia Poët si sposa?La proposta di legge di Lidia per il diritto di voto alle donne desta molto interesse tra alcuni illuminati politici. Ad aiutarla, la moglie del senatore Cravero (Valentina Cervi). Grazie al suo consiglio, Enrico Poët si candida alla camera allo scopo di perorare la causa femminista. Andrea (Dario Aita) ex amante di Lidia, è tornato da New York per invitarla al suo matrimonio con Letizia.
Durante il ricevimento, nella stanza della sposa viene rinvenuto il cadavere di uno sconosciuto. Lidia mette in gioco tutta sé stessa per aiutare Andrea. Enrico vince le elezioni e a Jacopo viene offerto un nuovo lavoro a Roma. La nipote di Lidia, Marianna (Sinéad Thornhill) è indecisa se sposarsi o trovare, da sola, la sua strada nel mondo.
I colpi di scena continuano, fino all’inaspettato finale. Il destino amoroso di Lidia è più incerto che mai. Lidia Poët potrebbe optare per il matrimonio? L’unica certezza è che lei sceglie sempre sé stessa, e la sua libertà.
Eduardo Scarpetta (Jacopo Barberis) e Matilda De Angelis (Lidia) in “La Legge Di Lidia Poët” (Cr. Lucia Iuorio/Netflix © 2024)
Le nuove avventure della combattiva avvocata torinese con la regia di Letizia Lamartire e Matteo Rovere, scelgono toni meno lugubri e sanguinari. Accanto allo spirito investigativo, si respira più leggerezza e divertimento. I precedenti richiami a serialità statunitensi di genere crime come l’Alienista si affievoliscono, lasciando il passo a produzioni più sentimentali come Bridgerton. Se, da una parte, questi riferimenti diminuiscono l’originalità della storia, dall’altra nuovi elementi donano linfa vitale e peculiarità all’intreccio.
Certo, la relazione amorosa tra Lidia e Jacopo rimane sempre al centro della scena, vivificata da un piacevole terzo incomodo come Foureau. Così come non vengono meno riferimenti tutt’altro che banali sulla libertà delle donne e la condizione femminile. Ma è la famiglia Poët a regalare autenticità, trascinati da Enrico, che si rivela l’anima più ironica ed efficace del racconto.
Un personaggio trasformato e pieno di verve che perde, poco a poco, quel rigido senso della misura tutto sabaudo (e un filo noioso). Sono sue le battute più divertenti, è lui a gestire l’umorismo e il sarcasmo, e molto più di Lidia.
Lidia (Matilda De Angelis) chiede il voto per le donne in “La legge di Lidia Poët 2” (Netflix)
La legge di Lidia Poët 2 è disponibile in streaming su Netflix da oggi 30 Ottobre. La seconda stagione ha scelto come location i panorami e le sontuose architetture di Torino come Piazza San Carlo o il Parco del Valentino. La città è una presenza costante e non semplice comparsa. Un teatro ideale non solo per pura questione filologica ma per la sua bellezza discreta, capace di trasformarsi in un attimo in un mondo misterioso e cupo.
L’eleganza di Lidia/Matilda De Angelis in “La legge di Lidia Poët 2” (Camilla Cattabriga/Netflix)
Squadra vincente non si cambia. Matilda De Angelis si conferma un’ottima e versatile interprete, anche se inspiegabilmente sottotono rispetto alle origini della serie. Eduardo Scarpetta e Gianmarco Saurino dosano il loro fascino con intelligenza e bravura. Il discendente dell’omonimo attore e commediografo ha già convinto tutti nel ruolo di Ignazio in I Leoni di Sicilia.
Nei panni di Jacopo offre un lato più irriverente e moderno. Gianmarco Saurino ha alle spalle ruoli assai più attuali (Maschile Plurale) ma nelle storie in costume sembra molto più a suo agio. La vera sorpresa di La legge di Lidia Poët 2 è Pier Luigi Pasino (Petra 3) Il suo Enrico, trasformato da serioso e pedante avvocato a uomo pieno di risorse, meriterebbe una serie a parte.