Grazie a Longlegs, Maika Monroe può diventare la regina dell'horror ...

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Longlegs ha incoronato la nuova regina dell'horror e ci mostra un aspetto positivo dello sdoganamento di questo genere, un fenomeno che dura più o meno da dieci anni. Si tratta della possibilità di vedere come certi interpreti horror siano perfettamente in grado di fare fiorire le proprie carriere a 360°, anche al di là dei mostri interpretati e del terrore che sono stati in grado di incutere. Ovviamente, non si vuole fare un appunto ad attrici del calibro di Barbara Crampton o Adrienne Barbeau, vere e proprie colonne dell'horror nel corso degli anni '80, né sottovalutare una personalità del calibro di Jamie Lee Curtis, che all'inizio ha lottato per sfondare anche qui, fino a recitare in diverse commedie poi diventate dei classici, come in alcuni film d'azione di enorme caratura. Per farla breve, ha vinto un Oscar, trovando anche il tempo di riprendere il suo ruolo più famoso in diverse occasioni.Oggi come oggi, invece, le attrici horror sono padrone del genere e spesso riescono a restarci senza sacrificare le proprie opportunità o la credibilità.Si pensi per esempio a Mia Goth, a Jenna Ortega, a Kathryn Newton o magari a Rebecca Hall. Tutte loro hanno recitato in tantissimi film horror e per numero di film complessivi non sono seconde a superstar quali Sandra Bullock o Jennifer Lopez.La più promettente oggigiorno, però, sembra essere Maika Monroe.

Longlegs - Figure 1
Foto GQ Italia

L'attrice californiana non è ancora celebre. Il nome e il viso di Mia Goth lo sono molto di più, anche perché si è dedicata a prodotti al di fuori del genere horror, come Emma.Dal canto suo, Jenny Ortega sembra trovarsi a un altro livello rispetto alle colleghe, perché piace ai giovani e poi sia Scream sia Mercoledì sono serie molto popolari.L'arma segreta di Maika Monroe potrebbe essere la varietà di film in cui ha recitato, specie per quanto riguarda horror e thriller. Per la precisione, si va dall'It Follows di David Robert Mitchell, compreso il seguito che sta per uscire, senza contare The Guest per la regia di Adam Wingard e Watcher, un film girato da Chloe Okuno. Da ultimo il pubblico ha potuto gustarsela in due opere a cavallo fra i generi e girate dalla premiata ditta Dan Berk-Robert Olsen, nello specifico Malvagi e Non siamo soli. Adesso c'è Longlegs, un horror tutto incentrato su un serial killer per la regia di Osgood Perkins. Sembra proprio che avrà un gran successo al botteghino, per la gioia della Neon, sua casa di produzione.

In questo film, inquietante oltre ogni dire, l'attrice originaria di Santa Monica interpreta Lee Harker che, non a caso, ha lo stesso cognome di una celebre vittima del Conte Dracula. Non si tratta però di una sposina, bensì di un'agente dell'FBI sulle tracce di un serial killer. Come ruolo, non lo hanno disdegnato neppure Sandra Bullock e Jennifer Lopez, esattamente nel periodo in cui i film sui serial killer rappresentavano il modo più elegante di dilettarsi con l'horror. C'è da ringraziare Jodie Foster per la sua performance da vera star ne Il silenzio degli innocenti, l'unico horror a vincere l'Oscar per il miglior film, trascendendo i limiti del genere.

In effetti, per storia e struttura, Longlegs non è poi così diverso dal Il silenzio degli innocenti, né dagli altri thriller-horror ma non troppo che lo hanno seguito nel corso degli anni Novanta. A dire il vero, il regista Oz Perkins lo ha diretto con un occhio all'orrore esistenziale, più che a quello delle specifiche situazioni. Il brivido non si limita agli angoli più oscuri dell'antro del killer, ma pervade tutto il film, anche nelle scene apparentemente più tranquille.

Il personaggio di Maika Monroe sembra trovarsi nel suo habitat naturale, infatti interpreta benissimo paura e disagio, specie quando prova a nasconderle. Nel momento in cui la pista che segue la porta a scontrarsi con l'efferato killer noto come Longlegs, al quale dà vita, soprattutto in diverse scene traumatizzanti, un Nicolas Cage assolutamente irriconoscibile, l'agente scopre tantissime cose che la destabilizzano e terrorizzano. La sua interprete è sempre all'altezza della situazione, anche più di quanto farebbe immaginare la preparazione da agente FBI del suo personaggio. Anche da come la presenta il regista, è chiaro che Lee Harker possiede delle percezioni extrasensoriali impalpabili ma acutissime, quasi un superpotere. In Watcher la situazione era diversa, ma anche lì la prestazione di Maika Monroe, ossia quella di una casalinga che si ritrova in un Paese straniero contro la propria volontà e sospetta di essere oggetto di stalking, ha beneficiato anche della capacità di percepire le minacce meno immediate.

Longlegs - Figure 2
Foto GQ Italia

The Guest

Courtesy Everett Collection

Grazie ai capelli biondi e alla voce da ragazzina che ha sfoggiato in perfetta coerenza con la California dov'è cresciuta, Maika Monroe ha convinto pubblico e critica sia in It Follows sia in The Guest, film in cui ha vestito i panni di due personaggi sulla soglia di un'età adulta che forse non erano pronti ad affrontare.Va detto che uno dei motivi per cui è facile mettersi dalla parte degli attori troppo incasellati in un genere, specie quando cercano di sfuggirgli, sta nel modo in cui gli horror spremono la giovinezza, per poi condannare le attrici a recitare sempre lo stesso ruolo, almeno finché il tempo glielo consente. La prossima vittima rischia di essere Maxine Minx, soprattutto se la trilogia di X vedrà un quarto capitolo.

Come se non bastasse, oltre a questa discutibile tradizione, i millennial e i loro successori della Gen-Z hanno dovuto interagire con una vita adulta dai confini sempre più labili. It Follows trae grande vantaggio da tale ambiguità, facendo iniziare tutto, dall'età adulta, al sesso, allo stalking, alla morte, nello stesso momento. Come se non bastasse, ogni cosa sembra accadere in un tempo costantemente mutevole, fra una stagione e l'altra, precisamente nel momento in cui le languide promesse dell'estate lasciano il posto al freddo autunnale. Solo Maika Monroe poteva funzionare, assai meglio di una musa horror di fine anni '90 o anche di una Neve Campbell un po' più emo. L'attrice di Santa Monica è risultata più naturale che in Independence Day: Resurgence, proprio perché si trattava di un altro tipo di ritorno all'estetica degli anni Novanta. Questo kolossal è stato aperto anche a lei in virtù dei grandi successi ottenuti nel genere horror. Non ha sfigurato anche se la fantascienza non rende giustizia alla presenza scenica e alla forza d'animo dei personaggi che lei riesce a portare sullo schermo.

Watcher

©IFC Films/Courtesy Everett Collection

I film horror che hanno visto anche Monroe nel cast, specie quelli più recenti, hanno giocato con i ruoli inadeguati della zona grigia tra l'adolescenza e l'età adulta. Lo si è visto prima in Watcher, dove ha interpretato la moglie disoccupata che segue il marito all'estero e ora in Longlegs, nei panni dell'agente FBI Lee Harker, giovane ma assai capace. Per quanto ormai adulta, questa federale resta ancora legata alla propria infanzia, tramite alcuni flashback, velocissimi e misteriosi, senza contare le visite alla madre, purtroppo, non del tutto in forma. L'appartenenza di Lee Harker al mondo degli adulti si ritrova anche nel suo aspetto un po' sbattuto, come se il mondo avesse già iniziato a consumarla.E in effetti, una delle chiavi di lettura del film vede l'agente rendersi conto di quanto le sue valutazioni iniziali della situazione fossero sbagliate.

Longlegs ha anche il merito di collocare il personaggio incarnato dall'attrice californiana in un momento specifico, molto più che nel caso di It Follows.L'ultimo film di casa Neon è ambientato negli anni Novanta, ossia l'epoca d'oro dei serial killer su schermo. Anche l'elemento, tipico del periodo, di essere l'unica donna all'interno di un mondo maschile e violento viene esaltato dalla fotografia del film, all'interno della quale Lee Harker resta da sola o magari fuori centro.Siamo di fronte al tanto decantato mondo degli adulti? O magari le sue abilità e il suo spirito di iniziativa l'hanno portata dritta all'inferno?

It follows

Courtesy Everett Collection

Giova sottolinearlo, l'horror si addice perfettamente a Maika Monroe. Ogni sua interpretazione precedente sembra averla portata fino a qui, senza scosse. Ciò significa che ha saputo convincere la critica e il pubblico, senza contare l'interesse per la sua crescita professionale e personale, a 40 anni come a 50 e oltre. In effetti si parla già di They Follow, seguito di It Follows, uscito dieci anni dopo, altro elemento distintivo di una carriera in ottima salute. Non c'è dubbio che Maika Monroe possa lavorare (e lavorerà) in altri generi, ma per ora è diventata una nuova musa dell'horror, dagli incubi in costante evoluzione.

Articolo originariamente pubblicato su GQ US

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