Giovedì di Marco Guazzone feat. Malika Ayane - Soundsblog
Home Malika Ayane Giovedì, Marco Guazzone feat. Malika Ayane: testo e significato della canzone
Testo e significato della canzone “Giovedì” di Marco Guazzone feat. Malika Ayane su un amore interrotto, tra ricordi e rimpianti
26 Novembre 2024 13:28
Da venerdì 8 novembre è in radio e disponibile su YouTube e tutte le piattaforme digitali “Giovedì“, il nuovo singolo di Marco Guazzone feat. Malika Ayane.
Il testo e la musica sono di Malika Ayane, Alessandra Flora, Marco Guazzone e Lara Ingrosso. Ecco le parole della cantante:
“Esistono canzoni emotive, canzoni che parlano di emotività e canzoni che fotografano l’emotività e questa canzone fa tutte e tre le cose contemporaneamente. Riusciamo a guardare la stanza in cui succede questa scena, ad essere le persone che abbandonano oltre a quelle che vengono abbandonate. Riusciamo ad entrare ed uscire da ogni punto di vista senza però sentirci attaccati per lo stomaco”.
Queste, invece, le dichiarazioni di Marco Guazzone:
“Mentre ci illudiamo di essere i soli padroni del nostro futuro, le relazioni finiscono inaspettatamente senza alcun preavviso e, che sia colpa nostra o meno, quando accade ne restiamo comunque attoniti e a tratti smarriti. Il tempo sprecato, le parole non dette, le ombre non dissipate, le valigie non disfatte diventano scenografia anche per una riflessione sui rimpianti. Sono pazzo di Malika Ayane e onorato di questo dono prezioso. L’emotività, l’anima e la sua eleganza hanno dato a giovedì quell’ingrediente unico e speciale che lo ha reso il lavoro più bello, doloroso e sincero fatto finora nel mio percorso da cantautore.”
Malika Ayane, presenza magnetica, classe, eleganza di una grande cantautrice tra le più apprezzate nel panorama musicale italiano e internazionale. Marco Guazzone cantautore, autore e musicista dalla grande capacità di combinare melodia e raffinatezza riesce, ancora una volta, a sorprenderci con questo brano.
Il lyric video ufficiale è opera della giovanissima video artist Giada Bonatti che ha realizzato con la tecnica di stop motion un’animazione in bianco e nero composta da disegni fatti interamente a mano fotogramma per fotogramma (Potete recuperarlo cliccando qui).
Marco Guazzone, al piano e tastiere, fa parte della band che sta acco,pagnando Malika nel suo tour nei teatri, prodotto e organizzato da Friends&Partners, che ha preso il via dal Teatro Italia di Gallipoli (LE), proseguendo per altri dieci appuntamenti sui palchi dei principali teatri italiani.
Aggiunge Malika:
“Marco mi ha colpito da sempre, ci siamo già incontrati proprio 10 anni fa, e lo amo così follemente da andare in tour insieme”.
LE DATE DEL TOUR:
27.11 Firenze – Teatro Puccini 29.11 Senigallia (AN) – Teatro La Fenice 30.11 Roma – Auditorium Parco Della Musica 03.12 Napoli – Teatro Augusteo Il testo di GiovedìEcco il testo di Giovedì di Marco Guazzone feat Malika Ayane
É rimasto tutto esattamente come lo abbiamo lasciato Come se da un giorno all’altro ce ne fossimo andati via di corsa Le luci ancora accese, il letto sfatto E i buoni sconto che non abbiamo usato Perché non siamo più tornati
Nell’armadio ci sono tutti i tuoi vestiti Ancora in ordine e come sempre sgualciti Dovrei avvisare i vicini Mettere a posto gli scontrini Mentre noi chissà dove siamo finiti
Qui ha abitato l’amore Si qui ha abitato l’amore E ora non ci abita più
Il mare sarebbe stato meglio vederlo di giovedì Ma tu vai a saperlo che ti avrei perso domenica E maledett* me che ancora non mi arrendo E striscio sui gomiti Perché il silenzio è l’ennesima cosa Che hai lasciato qui oltre me Lasciato qui oltre me
Ci sono fantasmi che a volte non vedi o sono solo fogli di giornale Segreti accumulati, scombinano una stanza come gli uragani Le foto appese ai muri, una valigia da disfare Mentre noi due avremmo solo dovuto parlare
Qui ha abitato l’amore Si qui ha abitato l’amore E adesso non lo so più
Il mare sarebbe stato meglio vederlo di giovedì Ma tu vai a saperlo che ti avrei perso domenica E maledett* me che ancora non mi arrendo E striscio sui gomiti Perché il silenzio è l’ennesima cosa che hai lasciato qui oltre me Lasciato qui oltre me
Come la macchia sopra al divano che non si toglie più Come il quadro dipinto male che avevi fatto tu Come la coperta che ho rovinato mentre ci fumavo su
Il mare sarebbe stato bello vederlo di giovedì Provando a fingere di non saperlo che ti avrei perso domenica E maledett* me che ancora non mi arrendo E striscio sui gomiti Questo silenzio è solo l’ultima cosa rimasta qui oltre me, rimasta qui oltre me Lasciata qui oltre me
Il significato della canzone GiovedìLa canzone “Giovedì” di Marco Guazzone feat. Malika Ayane è un’intensa riflessione su una relazione finita, descritta attraverso immagini di vita quotidiana che rimangono sospese nel tempo, come reliquie di un amore ormai passato.
Il protagonista si trova in una casa che ancora conserva i segni tangibili della presenza dell’altro, come vestiti, fotografie e oggetti lasciati “esattamente come lo abbiamo lasciato”. Questi dettagli evocano il senso di un’interruzione improvvisa e non elaborata, come se i due avessero abbandonato la loro vita insieme “di corsa”, senza preavviso.
Il mare, che “sarebbe stato meglio vederlo di giovedì”, diventa una metafora di un momento di serenità o di una possibilità perduta. L’immagine del giovedì suggerisce qualcosa di ordinario ma anche potenzialmente perfetto, contrapposto alla domenica, giorno in cui avviene la perdita. Questa scelta temporale rafforza il senso di rimpianto e di occasioni mancate.
Il testo esplora il dolore della separazione attraverso il confronto con ciò che è rimasto: il silenzio, gli oggetti quotidiani, persino le macchie sul divano o un quadro dipinto male, tutti simboli di un amore che “ha abitato” quel luogo ma che ora non c’è più.
La frase “maledett* me che ancora non mi arrendo e striscio sui gomiti” esprime il disperato tentativo di aggrapparsi a ciò che resta, nonostante sia evidente che l’altro non tornerà. Il silenzio, descritto come “l’ennesima cosa che hai lasciato qui oltre me”, diventa il segno tangibile di un vuoto che non si può riempire.
In sintesi, “Giovedì” parla di un amore interrotto, del peso dei ricordi e del rimpianto per ciò che si è perso. La canzone invita a confrontarsi con l’inevitabilità della fine e con il bisogno di lasciar andare, anche quando il cuore si ostina a restare ancorato al passato.
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