Giuseppina e Grazia Reitano, chi sono le figlie di Mino Reitano ...

13 giorni ago
Mino Reitano
Giuseppina e Grazia Reitano, figlie di Mino Reitano: l’amore per Patrizia Vernola

Mino Reitano è stato uno dei grandi artisti del panorama musicale italiano e, a distanza di ormai 15 anni dalla sua morte, il suo ricordo è ancora più vivo che mai. Nella puntata de La volta buona in onda oggi pomeriggio su Rai1 ci saranno ospiti Giuseppina e Grazia Reitano, figlie di Mino Reitano, per un ricordo commosso ed emozionante del loro papà. Il cantautore si sposò nel 1977 con Patrizia Vernola, colei che è diventata moglie e donna della sua vita e con la quale ha vissuto una romantica storia d’amore sino ai suoi ultimi istanti.

Dal loro amore sono nate Giuseppina e Grazia Reitano, separate da un solo anno: la primogenita è venuta al mondo nel 1978, la secondogenita nel 1979. Le figlie di Mino Reitano non hanno seguito il percorso professionale del padre ed hanno condotto una vita relativamente tranquilla, lontana dai riflettori e dal mondo della musica e dello spettacolo che aveva invece riguardato il papà. Di loro, di conseguenza, non si conoscono molte informazioni sul privato e sul professionale: nelle interviste rilasciate in tv, infatti, si sono soffermate soprattutto sul ricordo del padre.

Giuseppina e Grazia Reitano, il ricordo di papà: “Soffriva per le critiche ingiuste“

Quando ha passato dei momenti difficili, non sempre per esempio veniva scelto per Sanremo, l’abbiamo osservata questa sofferenza anche se faceva di tutto per coprirlo“, aveva raccontato Grazia Reitano a BellaMa’ lo scorso gennaio, intervistata da Pierluigi Diaco assieme alla sorella Giuseppina, parlando di papà Mino Reitano. “Ma noi sapevamo benissimo che c’era rimasto male, lui però aveva bisogno di restare un attimo da solo per ritrovare la forza per sorridere malgrado la delusione…”.

Giuseppina Reitano, parlando invece del rapporto del padre con le critiche, aveva rivelato: “Soffriva molto per le critiche ingiuste perché si metteva sempre in discussione. Laddove magari si eccedeva in un contesto che non riguardava la sua professionalità come artista, o pensava che non rispecchiasse la verità, allora lui soffriva ed è capitato anche di vederlo piangere. A volte si bloccava perché pensava che noi soffrissimo più di lui nel vederlo così”.

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