In Moldavia c'è stata un'enorme manifestazione a favore dell'Unione ...

22 Mag 2023

La Moldavia per molti potrebbe diventare la nuova Ucraina vista la sua posizione filo-europeista. Ma il popolo non ha intenzione di arretrare.

In Moldavia c’è stata un’enorme manifestazione a favore dell’Unione europea

La manifestazione filoeuropeista in Moldavia © Diego Herrera Carcedo/Anadolu Agency via Getty Images

75mila persone hanno riempito le vie di Chișinău sventolando bandiere dell’Ue e intonando cori filoeuropeisti. In altre città moldave, soprattutto in Transnistria, sono andati invece in scena cortei in favore di Mosca. La presidente Maia Sandu ha detto che l’obiettivo è portare la Moldavia nell’Ue entro il 2030.

Domenica 21 maggio decine di migliaia di persone sono scese in piazza in Moldavia nella più grande manifestazione filoeuropeista del paese. La Moldavia è lo stato più povero d’Europa e per molti rischia di diventare la nuova Ucraina: la presidente Maia Sandu ha posizioni filo-occidentali e questa non piace alla Russia, che considera il paese sotto la sua sfera di influenza. Nei mesi scorsi il governo moldavo aveva denunciato un piano del Cremlino per destituirlo, a testimonianza che la tensione nell’area è molto alta. E ora la popolazione ha voluto mandare un messaggio forte contro Mosca.

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La manifestazione filoeuropeista in Moldavia © ELENA COVALENCO/AFP via Getty Images

Pro-EU rally in Chisinau

La manifestazione filoeuropeista in Moldavia © Diego Herrera Carcedo/Anadolu Agency via Getty Images

Pro-EU rally in Chisinau

La manifestazione filoeuropeista in Moldavia © Diego Herrera Carcedo/Anadolu Agency via Getty Images

Pro-EU rally in Chisinau

La manifestazione filoeuropeista in Moldavia © Diego Herrera Carcedo/Anadolu Agency via Getty Images

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La manifestazione filoeuropeista in Moldavia © ELENA COVALENCO/AFP via Getty Images

Pro-EU rally in Chisinau

La manifestazione filoeuropeista in Moldavia © Diego Herrera Carcedo/Anadolu Agency via Getty Images

La situazione della Moldavia

La Moldavia è un paese indipendente dal 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Negli anni successivi sul suo territorio si è consumata una guerra civile: da una parte la maggioranza etnica romena a favore dell’indipendenza, dall’altra la minoranza russa che autoproclamò lo stato indipendente della Transnistria, con una sua moneta e un suo governo. Nonostante le divisioni interne, nella sua breve vita la Moldavia ha mantenuto buoni rapporti con la Russia. Proprio per queste, a parte qualche scaramuccia il conflitto interno con la Transnistria è rimasto congelato. Nel 2020 però le cose sono cambiate.

Quell’anno ha vinto le elezioni presidenziali Maia Sandu, che ha dato una svolta europeista al paese. Questa ha creato nuove spaccature nel paese, ma ha anche fatto precipitare le relazioni con Mosca, tra interruzioni alle forniture di gas ed embarghi sui prodotti agricoli moldavi. Quando a febbraio 2022 la Russia ha aggredito l’Ucraina, subito gli occhi del mondo sono andati su Chișinău, che per le medesime dinamiche interne sembrava poter essere una nuova Ucraina. A marzo 2022 il paese ha presentato richiesta ufficiale per entrare nell’Unione europea.

E a febbraio 2023 la presidente Sandu ha rivelato un piano del Cremlino per sovvertire il governo moldavo e instaurare un esecutivo fantoccio di Mosca. Una versione confermata anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in visita a Bruxelles ha parlato di “piani della Russia per distruggere la Moldavia”.

La manifestazione filoeuropeista 

La situazione in Moldavia è molto tesa. Il paese in questi 15 mesi ha subito indirettamente le conseguenze del conflitto nella vicina Ucraina, tra passaggi di missili nel suo spazio aereo, blackout continui e un’enorme ondata di profughi. E il timore di poter essere la prossima vittima di Mosca ha rafforzato il sentimento filoeuropeista nel paese.

Moldova’s place is undeniably within the EU & today, our citizens made that resoundingly clear.

Inspired by the enthusiasm of the #EuropeanMoldova that showcased our unity & determination for a EU future.

Together, we will forge our path towards EU & build a prosperous Moldova. pic.twitter.com/ifrjaGaTQI

— Maia Sandu (@sandumaiamd) May 21, 2023

Questo si è visto in particolare, e con una portata senza precedenti, nella giornata di domenica 21 maggio. A Chișinău è infatti andata in scena una manifestazione a favore del processo di avvicinamento all’Unione europea che ha visto la partecipazione di 75mila persone. Un numero molto alto per un paese piccolo come la Moldavia, che conta circa due milioni di abitanti ufficiali, ma di cui una fetta vivono all’estero. La gente in piazza ha sventolato bandiere dell’Unione europea, cantando slogan filo-occidentali. “I moldavi sono europei”, ha gridato dal palco la presidente Sandu, annunciando che l’obiettivo è fare entrare il paese nella comunità europea entro il 2030. E alla manifestazione era presente anche Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.

Thank you for believing Moldova. Keep strong, hold steady. We will not let you down.

Addressing the 70,000 people who flooded the streets of Chișinău today to reaffirm Moldova's European future.@Europarl_EN stands with you ???????????????? pic.twitter.com/bnOu1MM0aY

— Roberta Metsola (@EP_President) May 21, 2023

Mentre a Chișinău un pezzo importante della Moldavia lanciava un messaggio a Bruxelles, in altre città del paese, soprattutto nello stato autoproclamato e filorusso della Transnistria, si sono tenuti cortei a favore di Mosca.

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