Morto O. J. Simpson: una vita tra football americano, cinema e un ...

21 giorno ago
O.J. Simpson

Il processo poi fu uno degli eventi televisivi americani più seguiti della storia, in particolare il momento in cui, il 3 ottobre 1995, da una giuria a maggioranza afroamericana, O.J. Simpson fu dichiarato non colpevole. Un risultato ottenuto grazie al “dream team” di avvocati, guidati dall’afroamericano Johnnie Cochran, che riuscì a spostare l’attenzione non sugli evidenti elementi di colpevolezza, ma sui comportamenti scorretti e razzisti del dipartimento di polizia di Los Angeles.

Elementi di colpevolezza che invece furono riconosciuti nel processo civile, due anni dopo, in cui Simpson fu condannato a pagare 25 milioni di dollari di risarcimento alle famiglie delle due vittime.

Prima della vicenda giudiziaria che rimarrà sempre legata al suo nome, O.J. era stato uno dei più famosi e amati campioni di football dei suoi tempi, cambiando il modo in cui gli atleti afroamericani venivano percepiti nel mainstream.

Tanto che contemporaneamente alla carriera sportiva, prima come star della Usc e poi nella Nfl, con i San Francisco 49ers e i Buffalo Bills, O.J. divenne una celebrità, partecipando a film, serie tv, pubblicità - come quella della Hertz - e conquistando le copertina di riviste come Rolling Stone. Una volta lasciato il campo sportivo, fu tra i protagonisti delle serie dei film “La pallottola spuntata”, e fece anche il commentatore sportivo per “Monday Night Football”.

Una decina di anni dopo i processi per omicidio, Simpson fu al centro di un’altra vicenda giudiziaria: nel 2008 fu condannato per rapina e sequestro di persona in Nevada, in relazione ad un incidente in un albergo di Las Vegas riguardo a memorabilia della sua carriera sportiva che Simpson sosteneva gli fossero state rubate.

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