Dribbling e sax. Oristanio, centrocampista musicista, a San Siro ...
MILANO – Che avesse talento, lo si era capito fin da piccolo. Per il sassofono, però. Gaetano Oristanio, che questa sera a San Siro con la maglia del Venezia affronterà l’Inter in cui è cresciuto, è uno di quei calciatori che avrebbero potuto fare qualsiasi altra cosa nella vita. Era bravo a scuola. Aveva un tale orecchio, che i suoi genitori lo hanno iscritto alle medie musicali, dove il suo strumento era il sax. Ma papà Rosario, che da ragazzo era arrivato fino alla Serie C, sotto sotto ha sempre sperato che a prevalere fosse l’altra sua abilità, quella col pallone. E ci ha visto giusto.
Un percorso di crescita originaleA 22 anni il ragazzo nato a Vallo di Lucania, e cresciuto a Roccadaspide nel Salernitano, è una delle colonne della squadra di Di Francesco. Mezzala di piede mancino, può giocare ovunque sulla trequarti. E la Uefa lo ha inserito, in settimana posizione, fra i giovani in Europa più abili nel controllo di palla e nel dribbling. Oristanio, che sta per raggiungere le cento presenze tra i professionisti, ha avuto un percorso anomalo per un calciatore italiano. Dopo la trafila nelle giovanili con l’Inter, dove è arrivato tredicenne e con cui ha vinto i campionati Under 16 e Under 17, ha giocato per un biennio in Olanda, partecipando alla promozione in Eredivisie del Volendam e conquistandosi uno stage con la nazionale di Mancini, prima di trasferirsi al Cagliari all’inizio della scorsa stagione.
Da Ranieri a Eriksen, i suoi modelliClaudio Ranieri, che di lui al Cagliari diceva “è uno che non molla e quando proprio non ne ha più ha l’umiltà di chiedere il cambio”, non è stato il primo grande allenatore con cui Oristanio ha lavorato. All’Inter, da ragazzo, ha avuto modo di allenarsi con Antonio Conte. Di quelle sessioni con la prima squadra, ricorda un compagno soprattutto: “Eriksen mi ha impressionato per la sua umiltà, è gentilissimo e sempre disponibile. Aveva sempre una parola di conforto o un consiglio per me, che avevo 16 anni”, come ha raccontato a Calciomercato.com. Nelle giovanili dell’Inter era legatissimo a Sebastiano Esposito, in prestito all’Empoli, e al portiere Filip Stankovic, suo attuale compagno di squadra (e di stanza in ritiro) a Venezia. Come lui, ama la città, nei cui vicoli si intrufola appena ne ha l’occasione. E con cui guarda film, di cui è appassionatissimo.