Cosa sono gli otoliti: perché si "spostano" e qual è la cura
Tuttavia, in alcune circostanze, gli otoliti possono staccarsi dalla matrice gelatinosa e migrare nei canali semicircolari, che sono responsabili della percezione della rotazione del capo. In questo modo, i canali semicircolari ricevono delle informazioni errate e diventano ipersensibili a cambiamenti di posizione della testa che normalmente non avrebbero effetto. Questa situazione provoca la vertigine posizionale parossistica benigna (o vertigine da distacco di otoliti), che si manifesta con episodi brevi ma intensi di giramento di testa.
Nell'orecchio interno, all'interno del labirinto membranoso, si trovano delle piccole formazioni calcaree chiamate otoliti (o otoconi). Queste sono composte da ossalato di calcio e carbonato di calcio e hanno una forma cristallina. Gli otoliti sono immersi in una sostanza gelatinosa (la membrana otolitica), che riveste l'epitelio sensoriale della macula acustica dell'utricolo e del sacculo. La macula acustica è una zona dell'orecchio interno che rileva i cambiamenti di posizione e di movimento del corpo. Gli otoliti, essendo più pesanti del liquido endolinfatico che riempie il labirinto membranoso, si muovono in modo diverso da esso quando il corpo cambia orientamento o si sposta. Questo provoca una variazione della pressione sulla membrana otolitica e sulle ciglia delle cellule sensoriali, che trasmettono così al cervello le informazioni sul movimento.
Quando il corpo cambia posizione nello spazio, le terminazioni nervose dei rami del nervo vestibolare sono attivate e trasmettono segnali alla base del nervo, dove il cervello li interpreta come variazioni di equilibrio. Questo fenomeno si verifica sia quando il corpo si muove in verticale (per esempio in un ascensore) sia quando si muove in orizzontale (per esempio in auto). Gli otoliti, che sono le strutture responsabili di questo processo, si rinnovano periodicamente in modo naturale.
Gli otoliti sono indicatori di equilibrio, movimento e direzione. A causa del loro orientamento nella testa, gli organi otolitici sono sensibili, in particolare, al cambiamento nel movimento orizzontale (utricolo) o all'accelerazione verticale (sacculo). I canali semicircolari del sistema vestibolare recepiscono, invece, le accelerazioni angolari, come la rotazione della testa, grazie alla forza inerziale che i movimenti esercitano sulla cupola (un altro tipo di membrana gelatinosa, collegata a cellule capellute). Quando gli otoliti si distaccano e viaggiano nel liquido dei canali semicircolari che presiedono l'equilibrio negli spostamenti angolari, stimolano in maniera erronea i recettori presenti in questa sede. Ciò provoca l'illusione della rotazione, da cui conseguono le vertigini.
L'equilibrio, il movimento e la direzione sono regolati dagli otoliti, che si trovano nella testa in posizioni diverse. Gli organi otolitici reagiscono soprattutto ai cambiamenti di movimento orizzontale (utricolo) o di accelerazione verticale (sacculo), a seconda del loro orientamento. I movimenti rotatori della testa, invece, sono percepiti dai canali semicircolari del sistema vestibolare, che sfruttano la forza inerziale esercitata dalla cupola (una membrana gelatinosa connessa a cellule capellute). Se gli otoliti si staccano e si spostano nel liquido dei canali semicircolari, stimolano in modo errato i recettori che controllano l'equilibrio nelle rotazioni. Questo causa una falsa sensazione di rotazione, che porta alle vertigini.
Un forte e repentino senso di vertigine si verifica quando gli otoliti si spostano nei canali semicircolari dell'orecchio interno. Questo fenomeno si manifesta tipicamente quando si cambia la posizione del corpo da sdraiata a eretta o viceversa.
Ecco le caratteristiche delle vertigini posizionali indotte dal distacco degli otoliti:
Senso: rotatorio, destro oppure sinistro; Durata: breve, da pochi secondi a qualche minuto; Movimento: la crisi vertiginosa può essere indotta soltanto da un cambiamento nella posizione.
Ci sono anche sintomi secondati prodotti dal distacco degli otoliti come Nistagmo (movimento involontario rotatorio e congiunto dei bulbi oculari); Nausea; Vomito (raro); Tachicardia; Perdita dell'equilibrio; Visione offuscata; Incertezza nei movimenti; Stato di leggera confusione. Di solito no ci sono problemi uditici se non in rari casi acufeni (fischio).
Un modo per diagnosticare la vertigine da otoliti è valutare la storia clinica del paziente e i segni che si manifestano durante la visita. Il medico specialista in otorinolaringoiatria può esaminare l'interno dell'orecchio e osservare se ci sono movimenti oculari anormali (nistagmo). Può anche testare l'equilibrio o provocare la vertigine da otoliti facendo cambiare velocemente al paziente la posizione da seduto a coricato. A seconda dei sintomi, potrebbero essere richiesti altri esami, come, per esempio, una risonanza magnetica per escludere la possibilità di un neurinoma acustico o altre patologie che potrebbero dare una sintomatologia simile.
Un altro modo per scrivere questo testo è: Per verificare la presenza di otoliti nei canali semicircolari dell'orecchio, si può eseguire il test di Dix-Hallpike. Questa manovra consiste nel far passare il paziente da una posizione seduta a una sdraiata, con la testa inclinata a 45° rispetto al corpo. Si deve ripetere il test prima per il lato destro e poi per il sinistro, per valutare se le concrezioni si sono formate in una o in entrambe le orecchie. Se il test provoca una vertigine rotatoria accompagnata da nistagmo, significa che gli otoliti si sono staccati dagli organi otolitici e si muovono liberamente nei canali semicircolari, confermando così la diagnosi. Se invece il test non ha alcun effetto, significa che i canali semicircolari sono puliti dagli otoliti e bisogna cercare un'altra causa per le vertigini del paziente.
Quando gli otoliti si spostano nei canali semicircolari, si crea un disturbo di tipo meccanico che non risponde bene ai farmaci. Solo in alcuni casi gravi di vertigine parossistica posizionale benigna, si può pensare di usare dei medicinali antivertiginosi (o soppressori vestibolari) per alleviare le crisi acute. Questi medicinali sono: Antistaminici; Sedativi; Farmaci antiemetici. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non sono consigliati perché agiscono solo sui sintomi della vertigine, cioè la sensazione di giramento e di nausea che provoca, ma non sulla sua origine.
Un'opzione terapeutica che il medico potrebbe proporre se le manovre liberatorie non hanno effetto è la chirurgia per rimuovere gli otoliti dai canali semicircolari. Questa procedura ha le stesse complicazioni di qualsiasi intervento neurochirurgico, quindi si ricorre a essa solo in situazioni di estrema necessità.