È morto Quincy Jones, il celebre produttore di Michael Jackson

15 ore ago

Il titano dell'intrattenimento americano, che ha lavorato anche con Frank Sinatra e Will Smith, si è spento il 3 novembre nella sua casa di Bel-Air, a Los Angeles. Aveva 91 anni

Quincy Jones - Figure 1
Foto Sky Tg24

Quincy Jones, produttore e titano dell'intrattenimento americano che ha lavorato con grandi star da Michael Jackson a Frank Sinatra e Will Smith, è morto domenica 3 novembre nella sua casa di Bel-Air, a Los Angeles, all'età di 91 anni. "Stasera, con i cuori pieni ma spezzati, dobbiamo condividere la notizia della morte di nostro padre e fratello Quincy Jones", ha dichiarato in un comunicato la famiglia. "E anche se questa è una perdita incredibile per la nostra famiglia, celebriamo la grande vita che ha vissuto e sappiamo che non ce ne sarà mai un altro come lui". Jones è stata una delle figure della cultura pop più versatili del XX secolo. Oltre ad aver prodotto negli anni Ottanta gli album Off the Wall, Thriller e Bad per il re del pop Michael Jackson, ha anche prodotto musica per Frank Sinatra, Aretha Franklin, Donna Summer e molti altri. È stato anche un compositore di successo di colonne sonore di film, con numerosi successi che hanno scalato le classifiche. Leader di grandi band jazz e polistrumentista, soprattutto per la tromba e il pianoforte, ha anche fondato nel 1990 una società di produzione televisiva e cinematografica che ha dato vita, tra gli altri, alla sitcom Willy, il principe di Bel-Air. Inoltre, Jones è terzo solo a Beyoncé e a Jay-Z come numero di nomination ottenute ai Grammy. Sono infatti 80 contro le 88 ciascuno degli altri due artisti, mentre le vittorie sono 28.

UNA LUNGA VITA DI MUSICA

Nato a Chicago il 14 marzo 1933, Quincy Jones si è avvicinato alla musica da giovanissimo e ha imparato a suonare pianoforte, batteria e ottoni. A soli 14 anni si è esibito nei club di Seattle in una band con Ray Charles allora sedicenne e come accompagnatore di Billie Holiday. Dopo aver studiato musica all'Università di Seattle, si è trasferito a New York dove ha suonato la tromba nella band di Elvis Presley per le sue prime apparizioni televisive e ha incontrato star del movimento bebop come Miles Davis. Negli anni Cinquanta è anche stato leader di ensemble jazz e ha approfondito gli studi a Parigi, dove ha incontrato personalità di spicco come Pablo Picasso e Josephine Baker. Ha poi lavorato alla Mercury Records come produttore e arrangiatore di artisti come Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan e ha composto colonne sonore per film come Un colpo all'italiana, La calda notte dell'ispettore Tibbs, The Getaway e Il colore viola. Jones ha inoltre prodotto quest'ultima pellicola, che ha ricevuto 11 nomination agli Oscar, comprese tre per lo stesso Jones. Nel 1968 è stato poi il primo afroamericano a ricevere una candidatura agli Oscar per la Miglior canzone originale, The Eyes of Love del film Il club degli intrighi. Per la televisione, ha all'attivo le colonne sonore di show di successo come I Robinson. La collaborazione con Frank Sinatra è invece iniziata nel 1958 quando Grace Kelly, principessa di Monaco, ha ingaggiato Jones per un evento di beneficenza. I due artisti hanno lavorato insieme fino all'uscita nel 1984 dell'ultimo album di Sinatra, LA Is My Lady. Il produttore ha poi abbracciato la musica funk e disco e ha prodotto singoli come Give Me the Night di George Benson e gli album di Chaka Khan. Il suo più grande successo resta Thriller di Michael Jackson, l'album più venduto di tutti i tempi, che è stato seguito dai dischi Off the Wall e Bad. Il produttore e il re del pop, insieme a Lionel Richie, hanno anche diretto We Are the World, il singolo di beneficenza che ha raccolto fondi per la carestia in Etiopia nel 1985. Nel 1990 Jones ha invece fondato la società di produzione cinematografica e televisiva Quincy Jones Entertainment, che ha prodotto la sitcom Willy, il principe di Bel-Air, andata in onda per 148 episodi e trampolino di lancio di Will Smith. Nel frattempo, Jones ha rischiato di interrompere la carriera due volte. La prima nel 1969, quando ha evitato per un pelo di essere ucciso a casa di Sharon Tate dal culto di Charles Manson, soltanto perché ha dimenticato l'appuntamento. La seconda, dopo aver subito un aneurisma cerebrale.

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