Muore a 91 anni Quincy Jones
È morto nella sua casa di Bel Air, a Los Angeles, all’età di 91 anni Quincy Jones, il produttore musicale americano più influente di tutti i tempi: con lui Michael Jackson è diventato una stella del pop con l’album del 1982 Thriller. Lo ha annunciato nella serata di domenica 3 novembre il suo pubblicista Arnold Robinson.
Chi era Quincy Jones“Stasera, con il cuore pieno ma spezzato, dobbiamo condividere la notizia della morte di nostro padre e fratello Quincy Jones”, ha scritto la sua famiglia in una nota stampa. “E anche se questa è una perdita incredibile per la nostra famiglia, celebriamo la grande vita che ha vissuto e sappiamo che non ce ne sarà mai un altro come lui”. Una vita davvero intensa la sua, iniziata a sette anni suonando il pianoforte. Nato a Chicago il 14 marzo 1933 da genitori discendenti da proprietari di schiavi, si trasferisce col padre a Seattle dopo il divorzio, dove incontra un coetaneo, un pianista cieco che allora imitava Nat King Cole: è Ray Charlescon cui suona nei club jazz della città.
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Quincy Jones entra presto nello show business: grazie alle sue doti di polistrumentista, ha modo di conoscere tutti i più grandi musicisti dell’epoca. A New York, suonando la tromba nella band di Elvis Presley durante le sue prime apparizioni televisive, incontra le star del movimento bebop, tra cui Charlie Parker e Miles Davis. “Quando la gente scrive di musica”, ha detto una volta riferendosi al suo stile eclettico, “mette il jazz in questa scatola, l’R&B in questa altra scatola, il pop in un’altra ancora, ma io ho fatto tutto”.
Quincy Jones artefice del successo di Michael Jackson
Un po’ la filosofia che insegue nella sua lunga carriera di produttore musicale che non mette solo i soldi ma, essendo lui stesso musicista, ha la sensibilità giusta per dirigere un particolare arrangiamento dei suoni di un album, spaziando da Frank Sinatra, Aretha Franklin e Donna Summer, dalle colonne sonore (Il Colore Viola di Spielberg) fino alla televisione: è ancheuno dei produttori di Willy, Il principe di Bel-Air, lanciando la carriera di Will Smith. Ma il suo più grande successo è, negli Anni ’80, produrre Michael Jackson: Thriller rimane l’album più venduto di tutti i tempi, grazie ai quattro mesi di finissimo artigianato pop condotto ai Westlake Studios di Los Angeles.Mentre la versatilità di Jones tra Off the Wall prima (1979) e Badpoi (1987) permette a Jackson la metamorfosi dalla dimensionediscotecara degli inizi, con i suoi fratelli Jackson Five, al funk-rock ultra-sintetico della maturità.
Jones produttore di We are the World
Jones è anche noto per aver prodotto We are the World, la famosa canzone cantata per beneficenza da alcuni dei più famosi musicisti di sempre nel 1985. “Lascia il tuo ego alla porta”, scrive sulla porta d’ingresso del suo studio di registrazione Jones che, col suo carisma, riesce a trattenere il protagonismo di tutti i presenti, Stevie Wonder, Tina Turner, Diana Ross, Dionne Warwick, Bob Dylan, Paul Simon, Bruce Springsteen, incanalandolo in una giusta causa e in un brano leggendario che, scritto a quattro mani da Michael Jackson e Lionel Richie, conquista la vetta delle classifiche mondiali. Ed entra nella storia del pop.
Claudia Giraud
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Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…
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