Chi è Mateo Retegui, un bomber argentino per l'Italia: la ...

15 Mar 2023

Scovato da Totti, somiglia a Toni

Antonio Lamorte — 15 Marzo 2023

Chi è Mateo Retegui, un bomber argentino per l’Italia: la convocazione di Mancini in crisi di attaccanti

Di “problemi di attaccanti” l’allenatore dell’Italia Roberto Mancini aveva parlato apertamente in un’intervista a Il Messaggero. La Nazionale tornerà in campo per le qualificazioni ai Campionati Europei del 2024. Giovedì 23 marzo giocherà a Napoli contro l’Inghilterra, domenica 26 marzo a Malta. Le convocazioni saranno rese pubbliche venerdì, alla vigilia della prossima giornata di Serie A, l’ultima prima della sosta. L’Italia è alle prese con un grave problema di penuria in attacco, a causa di infortuni e altre defezioni, tanto che Mancini ha cominciato a seguire due profili inediti, piuttosto fuori dai radar da queste parti: quelli di Andrea Compagno della Steaua Bucarest e di Mateo Retegui del Tigre.

Ciro Immobile è infortunato, Giacomo Raspadori è ancora in dubbio, Andra Belotti si è operato recentemente e raramente gioca titolare con la Roma, Gianluca Scamacca è infortunato dall’inizio dell’anno. “Lì in attacco abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti ma devono giocare e non giocano”, ha dichiarato il ct. A DAZN, sulla mancanza di calciatori italiani in campo nel Milan che lunedì scorso ha pareggiato con la Salernitatna: “È un problema che troviamo da tempo. Lamentarsi non serve a nulla ma è un dispiacere perché ci sono tanti giovani bravi. Ogni allenatore però fa le sue scelte, come i club. Noi dobbiamo cercare di trovare soluzioni, non è semplice”.

Soluzioni creative come quella di Mateo Retegui, l’attaccante del quale si parla maggiormente in questi giorni. Potrebbe essere il 56esimo calciatore a debuttare in maglia azzurra dell’era Mancini, che lo seguiva da tempo. Argentino, nonno di Canicattì, in provincia di Agrigento, attualmente il miglior marcatore del campionato argentino con sei gol in sette giornate. “Il ragazzo gioca titolare da due anni in Argentina – ha detto Mancini – e ha qualità che a noi mancavano, lo seguivamo da tempo, ma pensavamo che non volesse venire, invece ha detto subito sì”.

Retegui, classe 1999, è figlio d’arte. Non di calcio però: la sua famiglia è un’istituzione nell’hockey sul prato, il padre Carlos è detto “El Chapa”, un’icona dello sport tra campo e panchina. Anche la madre e la sorella hanno giocato. Lui dopo un’esperienza nelle giovanili del River Plate da centrocampista decise nel 2014 di lasciare e di dedicarsi soltanto all’hockey. Due anni dopo, quando aveva 17 anni, venne notato dallo scout del Boca Juniors Diego Mazzilli, che gli propose di entrare nelle giovanili.

A convincerlo del tutto fu però Guillermo Barros Schelotto, ex calciatore e allenatore degli xeneixes. Retegui però questa volta però tornò da attaccante. 186 centimetri per 81 chili, mobile, disposto a sacrificarsi per la squadra. Schelotto, il suo primo allenatore, ha parlato così di lui a La Gazzetta dello Sport: “Ha personalità, sembra Toni nel 2006. L’Italia non ne ha uno così a parte Immobile. È un 9 di potenza”. Il 17 novembre del 2018 l’esordio in prima squadra, ha sostituito Carlos Tevez. Prima venne dato in prestito all’Estudiantes e poi al Talleres, quindi l’esplosione al Tigre con 23 gol al suo primo anno. A stagione in corso ha già segnato sei gol in sette partite del nuovo campionato. Di lui si parlò anche in ottica Serie A per qualche tempo.

Perché di lui si era accorta la CT10Management, scuderia di talenti di Francesco Totti, che il 5 agosto 2020 annunciò il suo secondo colpo. Per Totti (che lo presentò alla Roma) è “un talento incredibile, forte forte forte, devastante” anche se ne parlò senza fare il nome. A TyC Sports ne parlò lo stesso attaccante: “Ero a casa e mi hanno chiamato dall’agenzia per dirmi che Francesco voleva parlarmi e incontrarmi, e il giorno dopo siamo andati alla videochiamata. È un orgoglio e un’enorme gioia che una persona importante come lui si accorga di me, è stato qualcosa di molto bello. Sono felice che sia il mio agente. Sapeva tutto della mia famiglia, anche che mia sorella giocava a hockey. Sapeva persino come giocava”.

Retegui potrebbe diventare un altro oriundo in maglia azzurra dopo i vari Emerson Palmieri, Toloi, Luiz Felipe e Jorginho. Qualora dovesse essere convocato e vestire la maglia della Nazionale azzurra non potrà più indossare quella Albiceleste.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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