Roberto Cavalli era il re dell'animalier: ecco la sua storia

13 Apr 2024
Roberto Cavalli
Roberto Cavalli e l'animalier, ovvero: storia di un creativo capace di valorizzare ogni donna con look sexy e stampe ispirate alla natura

Roberto Cavalli si è spento a Firenze a 83 anni il 12 aprile 2024. La sua carriera, però, e la sua storia rimarranno immortali perché la sua energia, il suo spirito imprenditoriale e il suo talento nello scoprire ed esaudire i desideri di bellezza delle donne sono stati straordinari. Ecco la sua storia.

Gli inizi a Firenze

Roberto Cavalli nasce nel 1940, il 15 novembre, in una famiglia fiorentina di artisti: suo nonno era, infatti, il pittore Giuseppe Rossi, una delle figure chiave del movimento dei Macchiaoli le cui opere erano esposte nella Galleria degli Uffizi. Cresce con la mamma e la sua famiglia dal momento che, quando era ancora bambino, perde il papà per mano nazista. Lo shock è così grande che, come ha dichiarato in diverse interviste, gli risulta difficile parlare fino alla fine dell'adolescenza. Ispirato dal nonno e dalla sua arte, Cavalli decide di seguire le sue orme e si iscrive all'Accademia di Belle Arti della sua città natale. Non ci vuole molto tempo, però, prima che capisca che la sua vera passione risiedeva nell'abbigliamento più che nelle tele da pittore.

con Cindy Crawford

Arnaldo Magnani

in passerella, nel 2000, con Eva Düringer

Penske Media/Getty Images

La nascita del brand Roberto Cavalli e il DNA

Il brand che porta il suo nome nasce nel 1970, quando brevetta un nuovo sistema di stampa della pelle che incuriosisce numerosi protagonisti nel settore, da Valentino a Hermès. Pare che quest'innovazione sia nata da una sfida, raccolta dallo stilista per rimediare a una boutade a una festa, come ha raccontato a Luke Leitch in un'intervista. Due anni dopo, inaugura un piccolo negozio a Saint Tropez, Limbo, dove viene avvistata anche Brigitte Bardot tra le acquirenti. Il suo talento inizia a essere riconosciuto e i lsuo nome sulle bocche di tutti, tanto che viene invitato a presentare le sue collezioni in pelle nell'iconica Sala Bianca di Firenze, tra grandi nomi della moda Made in Italy come Krizia, Fendi e Missoni. I suoi “cavalli di battaglia” sono innanzi tutto l'animalier in molteplici visioni: ghepardo, zebrato, giaguaro, coccodrillo e poi anche più "leggiadro” come nelle ali di farfalla, tutti provenienti dal suo grande amore per la natura. Ha dichiarato spesso: «Copio i manti degli animali perché mi piace copiare Dio, il designer più fantastico». Vi sono poi nella cifra stilistica il denim lavorato, stressato e invecchiato con graffi e lavorazioni ad hoc.

con Alek Wek

Stephane Cardinale - Corbis/Getty Images

con Carol Alt

George De Sota/Getty Images

Le numerose linee per diverse community

Accanto alla collezione Roberto Cavalli, vengono creati nel tempo i marchi RC Menswear, e poi la linea giovane Just Cavalli, lanciata nel 1998, che comprende davvero una gamma ampia di prodotti: dall'abbigliamento uomo e donna, agli accessori e agli occhiali da sole, passando per orologi, profumi, biancheria intima e swimwear. Più che una collezione, Just Cavalli è un vero e proprio lifestyle dal momento che nel 2002 apre, all'interno del Parco Sempione di Milano, il Just Cavalli Café, un bar progettato dall'architetto e designer Ron Arad. Si chiama ora semplicemente Justme Milano e, alla morte del fondatore, lo ha ricordato su Instagram per il suo “amore per la vita” promettendo che “continueranno a ballare con lui”.

Nell'ottica di avvicinarsi a sempre diverse community, Roberto Cavalli è stato anche tra i primi stilisti a firmare una capsule collection con H&M, nel 2007: un grande successo, celebrato con un party a cui hanno partecipato celeb internazionali.

Roberto Cavalli e Jessica Stam al lancio della capsule collection per H&M

L. Busacca

Il lancio di Roberto Cavalli x H&M a New York, 2007

Amy Sussman/Getty Images

Il rapporto con le celebrities

Sono numerosissime le celeb che hanno scelto di indossare, sui red carpet ma non solo, gli abiti sensuali dello stilista fiorentino: da Rita Ora a Jessica Stam, passando per Laetitia Casta, Natasha Poly, Mariacarla Boscono, Eva Riccobono, Karen Elson e Karolína Kurková. 

Roberto Cavalli, Eva Riccobono, Matteo Ceccarini

Vittorio Zunino Celotto

Roberto Cavalli, Natasha Poly nel 2011 all'evento amFAR

Tullio Puglia/amfARmfw/Getty Images

Laetitia Casta alla sfilata Roberto Cavalli primavera estate 2011

Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

con le Spice Girls, nel 2008

Daniele Venturelli

CANNES, FRANCE - MAY 21: Roberto Cavalli attends the "Roberto Cavalli Annual Party Aboard" : Outside Arrivals at the 67th Annual Cannes Film Festival on May 21, 2014 in Cannes, France. (Photo by Pierre Suu/FilmMagic)Pierre Suu

Anche Carrie Bradshaw in Sex and the City lo indossa, tanto che un litigio con Aidan prende il via proprio dal fatto che per fare posto ai vestiti di lui lei si sente costretta a buttare (non lo farà poi per davvero) una maglia di Roberto Cavalli che “adora”. Sarà anche per questo che Aidan lascia presto (di nuovo) il posto a Mr.Big nel cuore di Carrie?

La sua capacità di ascoltare le donne e valorizzarle, così come la sua profonda conoscenza della materia - in particolare il denim, il pellame e i tessuti stampati e di come valorizzarli con finissaggi, lavorazioni e silhouette ipersexy lo hanno reso tra i designer più celebri e osannati in tutto il mondo, nonostante lui non si definisse stilista ma piuttosto qualcuno capace di «trovare ciò che rende speciale un tessuto, un abito, una donna».

Roberto Cavalli con Heidi Klum, 2010

Patrick McMullan/Getty Images

E se in vita il 18 giugno 2013 ha ricevuto una laurea honoris causa in Fashion Management dalla Domus Academy di Milano - due anni prima di lasciare le redini creative a stilisti del calibro di Yvan Mispelaere, Peter Dundas, Paul Surridge e ora di Fausto Puglisi, che ha preso le redini creative del brand nel 2020 - anche ora che non c'è più, il mondo della moda e i colleghi lo ricordano con stima e affetto. A poche ore dalla sua morte avvenuta il 12 aprile 2024 nella sua Firenze, Giorgio Armani ha pubblicato un messaggio su X: «Non posso immaginare una visione della moda più distante dalla mia di quella di Roberto Cavalli. Nonostante ciò ho sempre avuto un enorme rispetto per lui. Roberto Cavalli è stato un vero artista capace di trasformare fantasie in abiti seduttivi».

nel 2008

PACO SERINELLI/Getty Images

«Tutto mi piace e tutto mi interessa - si legge nel catalogo della mostra “Il nero non è mai assoluto”, che racconta la sua filosofia - Fiori, frutti, animali, cieli, mari, prati, donne, bambini, grattacieli, macchine, caramelle, bottoni. Non c'è un limite. L'oggetto più comune può far rinascere in me ricordi lontani e diventare fonte d'ispirazione per una collezione o un semplice dettaglio di un abito».

MILAN, ITALY - NOVEMBER 17: Roberto Cavalli attends the Roberto Cavalli "Il Nero Non E' Mai Assoluto" - Opening Exhibition on November 17, 2010 in Milan, Italy. (Photo by Jacopo Raule/Getty Images)Jacopo Raule/Getty Images

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