L'influenza australiana arriva in Italia: "Può colpire anche il cervello ...
L'influenza australiana ha iniziato a circolare in Italia. I primi contagi da H3n2 sono stati registrati in Lombardia e Piemonte, ma come fa sapere su Facebook l'invettivologo Matteo Bassetti anche al San Martino di Genova c'è stato il caso di un paziente ricoverato dopo essere risultato positivo. A giudicare dalle parole di Bassetti le avvisaglie non sono buone. Il paziente, di 76 anni, "non riusciva neanche a riconoscere la moglie" ha detto il camice bianco all'Adnkronos.
Influenza australiana, Bassetti: "Colpisce non solo gola e polmoni, ma anche il cervello"L'uomo aveva "un quadro clinico impegnativo e sintomi importanti" si legge in un post condiviso sui social da Bassetti. "In particolare predomina il quadro neurologico a dimostrazione del tropismo di H3N2 per tanti organi tra cui i polmoni e il cervello. Se il buongiorno si vede dal mattino… non sarà una bella stagione influenzale".
Il post di Matteo Bassetti sull'influenza australianaRaggiunto dall'agenzia di stampa, Bassetti ha aggiunto che tra i primi sintomi", il paziente "ha riferito di non sentire il sapore del cibo quando mangiava". Come accade col Covid. Il virus H3n2, ha ribadito il medico, "colpisce non solo i polmoni, la gola, ma anche il cervello" un "dato importante, già emerso dall'Australia".
Già un paio di settimane fa il virologo Fabrizio Pregliasco si era detto preoccupato dal nuovo ceppo influenzale che ha provocato nell'emisfero australe "la seconda stagione influenzale più aggressiva degli ultimi 10 anni". La nuova variante preoccupa a causa della sua natura immunoevasiva, capace cioè di eludere parte delle difese del sistema immunitario. Indipendentemente dal ceppo virale, i sintomi dell'influenza da tenere sotto controllo includono febbre superiore ai 38 gradi, sintomi respiratori come tosse e naso che cola, occhi arrossati, dolori muscolari e articolari.
Secondo l'Istituto superiore di sanità ogni anno si verificano circa 8.000 decessi causati dall'influenza o dalle sue complicanze, soprattutto tra la popolazione anziana. L'influenza non è sempre una "passeggiata di salute", perlomeno non a tutte le età. Un motivo che dovrebbe spingere almeno i più fragili a vaccinarsi, come suggerisce anche Bassetti: "Se avessimo più casi come questo - rimarca il camice bianco -, o anche encefaliti e interessamento neurologico da influenza, gli ospedali avrebbero un iperafflusso di pazienti e una situazione di difficoltà".