Solstizio d'inverno 2023: cos'è, quando cade e perché non è sempre ...
Il solstizio d’inverno nel 2023 cade il 22 dicembre 2023 alle ore 04:27 ora italiana, ma non si verifica sempre nella stessa data. L’evento si manifesta nel giorno più corto e dunque con meno ore di luce dell’anno. Determina il passaggio astronomico dall’autunno alla stagione invernale. Ecco perché e cosa succede durante il solstizio d’inverno.
Alle 04:27 ora italiana (le 03:27 UTC, il Tempo Coordinato Universale) di venerdì 22 dicembre 2023 si verificherà il solstizio di inverno, il momento esatto che sancisce il passaggio astronomico dall'autunno alla stagione invernale. Sebbene si pensi ai solstizi (e agli equinozi) come eventi che durano un'intera giornata, in realtà sono momenti molto specifici – con un orario ben definito – legati ai moti celesti. Il solstizio d'inverno si verifica infatti quando il Sole si trova esattamente sopra il Tropico del Capricorno e alla minima altezza sull'orizzonte; quest'anno accadrà quando in Italia saremo prossimi all'alba. Anche la data è spesso fonte di equivoci: si pensa infatti che il solstizio d'inverno si verifichi sempre il 21 dicembre, tuttavia come dimostra quello del 2023 non sempre è così: come spiegato da Time and Date può infatti verificarsi il 20, 21, 22 o 23 dicembre, sebbene 20 e 23 sono date molto più rare. Basti sapere che tra il 2000 e il 2030 il solstizio d'inverno è caduto o cadrà solo il 21 o il 22.
Il nome solstizio deriva dal latino, più nello specifico dall'unione dei termini sol e sistere, che stanno a indicare il “Sole fermo”; ciò è dovuto al fatto che nel giorno del solstizio il Sole sembra come arrestarsi nel cielo, durante il suo moto apparente sulla volta celeste (è la Terra a ruotare attorno alla stella). A causa dell'inclinazione dell'asse terrestre, durante il solstizio d'inverno il Sole raggiunge la minima altezza o declinazione sull'orizzonte nell'emisfero boreale / settentrionale, quello in cui si trova l'Italia; proprio per questo il passaggio astronomico tra l'autunno e l'inverno avviene nel giorno con meno ore di luce dell'anno, cioè quello con la notte più lunga e il dì (soleggiamento) più corto. La durata varia in base alla posizione geografica, con i dì più corti in assoluto nelle località più vicine ai poli e quelle più lunghe nei pressi dell'equatore. Per lo stesso motivo, le città del Nord Italia avranno un soleggiamento minore rispetto a quelle del Centro e del Meridione; Milano, ad esempio, il 22 dicembre 2023 avrà circa 8 ore e 40 minuti di soleggiamento, rispetto alle 9 ore e 8 minuti di Roma e alle 9 ore e 31 minuti di Palermo.
Il solstizio d'inverno, come specificato, è il momento esatto in cui avviene il cambio di stagione tra l'autunno e l'inverno nell'emisfero boreale, mentre in quello australe / meridionale si verifica l'evento opposto, il solstizio d'estate, che è caratterizzato dal dì più lungo e dal passaggio dalla stagione primaverile a quella estiva. I solstizi (e gli equinozi) sono fenomeni astronomici che si verificano in momenti esatti e sono legati ai moti celesti della Terra attorno al Sole – rotazione e rivoluzione -, oltre che all'inclinazione dell'asse terrestre. Il nostro pianeta, infatti, è adagiato su un asse inclinato di circa 23,5 °C. Per via di questi fattori nel corso dell'anno il Sole cambia costantemente posizione nel cielo alla stessa ora, disegnando una sorta di 8 nell'arco di un anno (l'analemma solare). Nel giorno del solstizio d'inverno si trova nella posizione più bassa di questa figura e, contestualmente, alla minima altezza sull'equatore, perfettamente al di sopra del Tropico del Capricorno nell'emisfero settentrionale.
Credit: Time and Date
Come indicato dall'Unione Astrofili Italiani (UAI), il solstizio d'inverno 2023 cadrà esattamente il 22 dicembre alle 03:27 del Tempo Coordinato Universale (UTC), ciò significa che in Italia saranno le 04:27 (si aggiunge un'ora nella stagione fredda). Quando si verifica il passaggio tra la stagione autunnale e quella invernale nell'emisfero boreale, il Sole raggiunge la posizione più bassa sulla volta celeste determinando il dì più corto e la notte più lunga, Dopo il solstizio d'inverno il Sole ricomincia a "salire" di nuovo nell'analemma e le giornate tornano ad allungarsi, ma allora perché invece di andare incontro a temperature più calde (per il maggiore soleggiamento) farà sempre più freddo nei prossimi mesi? La ragione è legata al fatto che la Terra impiega molto tempo a scaldarsi, un effetto chiamato ritardo stagionale. È interessante anche notare che le temperature delle varie stagioni non sono affatto determinate dalla vicinanza della Terra al Sole; basti sapere che l'afelio del nostro pianeta, cioè la massima distanza dal Sole, si verifica nel cuore di luglio, il mese tradizionalmente più caldo dell'anno, mentre il perielio, la massima vicinanza, si raggiunge proprio tra il 20 e il 23 dicembre. Le temperature sono infatti influenzate dall'incidenza dei raggi solari, ovvero dall'angolo con cui colpiscono la superficie del pianeta. Più sono perpendicolari (estate) maggiore è l'irraggiamento e superiori sono le temperature.
Perché il Solstizio d'inverno non cade sempre il 21 dicembreSebbene spesso si tenda a pensare che il solstizio d'inverno si verifichi sempre il 21 dicembre, in realtà, come dimostra anche quello del 2023, ciò non è sempre vero. Si tratta sicuramente della data più probabile assieme a quella del 22 dicembre, mentre il 20 e il 23, come indicato, sono date più rare. Ma perché può cadere in questi quattro giorni differenti? La ragione è da ricercare nello scarto tra la durata effettiva dell'anno siderale, cioè il tempo impiegato dalla Terra a compiere una rivoluzione intorno al Sole (un giro completo), e quella dell'anno che abbiamo sul calendario. L'anno siderale dura 6 ore in più, pertanto anno dopo anno si accumulano, facendo cambiare le date degli equinozi e dei solstizi. Per correggere e contenere questi slittamenti è stato introdotto l'anno bisestile nel calendario gregoriano ogni quattro anni. Avviene semplicemente aggiungendo un giorno a febbraio (il 29), che serve proprio a pareggiare i conti delle 6 ore in più che si accumulano anno dopo anno. Come specificato, almeno fino al 2030 non ci saranno altri solstizi al di fuori del 21 o del 22 dicembre.